La presentazione di "Fratelli di Culla", un commovente documentario di Alessandro Piva al Metropolis di Mola.
Il film in competizione al Bif&st 2025 che porta alla luce le storie toccanti dei bambini abbandonati negli istituti italiani nel dopoguerra.
Giovedì 17 Aprile 2025, il cinema Metropolis di Mola di Bari ha ospitato la presentazione di "Fratelli di Culla", un commovente documentario di Alessandro Piva, in competizione al Bif&st 2025.
Il film porta alla luce le storie toccanti dei bambini abbandonati negli istituti italiani nel dopoguerra, con un focus particolare sull'ex brefotrofio di Bari, quella grande struttura di via Amendola che per anni ha accolto tanti neonati non riconosciuti.
Per decenni la struttura ha rappresentato un punto di accoglienza per tantissimi neonati non riconosciuti e bambini in difficoltà.
Inaugurato nel 1932 con il nome di Opera Nazionale Maternità e Infanzia (ONMI), il brefotrofio ha operato per molti anni, diventando un luogo simbolo per la città di Bari e per le storie di innumerevoli bambini.
La struttura era originariamente ospitata nell'antica Villa Capriati, per poi espandersi con un grande edificio di color giallognolo che ha accolto i piccoli dal 1956 fino alla chiusura, avvenuta negli anni '90 a causa della diminuzione del numero di bambini accolti.
Il brefotrofio era un istituto di prima accoglienza: i neonati abbandonati venivano qui ospitati e, se entro i tre anni non venivano adottati, affidati o ripresi dalle famiglie d'origine, erano trasferiti in orfanotrofi in altre zone della Puglia.
Oggi, l'edificio principale del brefotrofio in via Amendola ospita la sede della Polizia Provinciale, ma all'interno si conservano ancora stanze che custodiscono ricordi dei bambini che vi hanno trascorso i primi anni della loro vita.
Recentemente, come detto, la storia di questo luogo e delle persone che vi hanno vissuto è tornata alla luce grazie al docufilm "Fratelli di Culla" del regista Alessandro Piva, presentato al Bif&st (Bari International Film Festival).
Il film offre uno sguardo commovente sulle vite di questi bambini, oggi adulti, e sul loro percorso alla ricerca delle proprie radici.
È una storia importante che fa parte del tessuto sociale di Bari e che merita di essere ricordata.
La serata di presentazione del film a Mola è stata resa ancora più significativa dal ricordo del dottor Pasquale Martinelli, un pediatra molto stimato della nostra comunità, che per molti anni ha diretto proprio quell'istituto.
Sua moglie, Ambretta Minunni, lo ha ricordato con grande emozione, sottolineando come l'accoglienza, la cura e l'umanità siano state la sua missione quotidiana.
È stata un'importante opportunità per onorare la memoria di una persona come il dottor Martinelli, che ha lasciato un segno profondo nella vita di molti bambini, offrendo loro dignità e affetto in un contesto spesso segnato dalla solitudine e dall'abbandono.
Come comunità di Mola di Bari, dobbiamo essere davvero orgogliosi di aver avuto una figura così straordinaria tra noi.
Presente anche il Sindaco di Mola, Giuseppe Colonna che ha voluto fare un ringraziamento speciale ad Alessandro Piva, a Gabriella Genisi, alla famiglia Castellano del Cinema Metropolis e a tutte le donne che hanno partecipato al documentario.
Il film è attualmente in programmazione ed il consiglio condiviso è quello di andare a vederlo.
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