Prova di forza di Mad Max che mette in fila Norris e Piastri.
La Rossa da segni di risveglio, ma non convince.
Ancora una bella gara di Antonelli.
Ci sono due punti fissi nel racconto dei gran premio di Formula uno.
Chi viene spesso a leggere queste pagine sa che prima o poi sarà sottolineato il fatto che l'ultimo campione del mondo su Ferrari resta Kimi Raikkonen.
Ma l'altro punto fermo è che Max Verstappen è colui che con merito si fregia dei suoi mondiali vinti e che, a prescindere dal valore della sua vettura, può fare la differenza e che deve essere considerato l'uomo da battere anche quest' anno.
Il Campione del mondo in carica, infatti, nel suo quarto trionfo consecutivo a Suzuka da adito anche a qualche riflessione che potremmo definire quasi "sentimentale' visto che si trattava dell'ultima gara in Giappone col motore Honda per la sua Red Bull.
Poteva non onorarla?
Ovviamente no, anche perché col senno di poi è anche facile affermarlo.
Ma anche le premesse facevano credere in questa possibilità.
Di sicuro c'è che Verstappen ha capitalizzato la pole position conquistata sabato, completando l'opera d'arte con una gara in cui, con una macchina inferiore, ha avuto la forza per tenersi alle spalle le McLaren.
Quindi la lotta è stata per il secondo posto ed è stata vinta da Norris su Piastri, anche se l'australiano pareva averne di più e se avesse avuto pista libera magari avrebbe potuto impensierire maggiormente il vincitore.
Di conseguenza Il "tappo" di Lando sul compagno che andava più veloce è stato un limite per le McLaren.
Sta di fatto che Mar Max nella classifica piloti risale a -1 da Norris, ed è il quarto vincitore diverso in quattro gare, compresa la Sprint in Cina.
L'illusione è quella, quindi, di un Mondiale apertissimo che possa dare possibilità anche alla scuderia di Maranello, ma quest' ultima purtroppo non è stata mai ancora protagonista, se non in negativo, con la doppia squalifica nella gara precedente.
Anche in Giappone, la rossa non si è mai inserite nella lotta per la vittoria.
Charles Leclerc, partito quarto è arrivato nella stessa posizione di partenza, ma con un divario ancora troppo alto che alla fine è stato di 16 secondi da Verstappen e 14 dalle McLaren.
Se proprio dobbiamo andare a spulciare un po' di ottimismo, possiamo dire che Lewis Hamilton è stato l'unico tra i primi dieci a chiudere meglio di come partiva, 7° rispetto all'8ª posizione in griglia, grazie al sorpasso al 6° giro sul francese della Racing Bulls Hadjar, sfruttando così la strategia opposta rispetto a tutti i big, partendo con gomma hard e finendo con la soft.
Ma parliamo di quelle che per la Ferrari dovrebbero essere considerate retrovie.
Se vogliamo provare un po' di orgoglio tutto italiano dobbiamo parlare di un pilota della Mercedes.
Quando, durante i vari pit stop, Lewis Hamilton, ad un certo punto si è trovato in seconda posizione, alle spalle di Kimi Andrea Antonelli, anche lui si sarà chiesto in quale dimensione parallela stiamo vivendo.
La realtà, invece, è unica con il pilota bolognese che continua a vivere ed a meritarsi quella che appare come una bella favola.
A prescindere del 6° posto finale con cui insieme al compagno Russell, 5°, alla fine e quasi ripreso, per un distacco di solo 1"3, ha fatto da cuscinetto tra le due Ferrari.
Con i suoi 18 anni, 7 mesi e 11 giorni, non solo è stato il più giovane pilota di sempre di Formula 1 a trovarsi in testa a un gran premio, ma ha chiuso la gara come più giovane pilota di sempre di Formula 1 a chiudere col giro più veloce in pista, 1'30"965.
Se ci mettiamo il fatto che entrambi record li ha tolti a Max Verstappen, beh... Diciamo che chiamarla soddisfazione è poca roba.
Ad ogni modo c'è tempo di recuperare per la Rossa e per tutte le scuderie, proprio perché non c'è stato un pilota che fino a qui ha fatto
l'en plein di vittorie, ma, non si può aspettare ancora a lungo ed il prossimo gran premio è già la settimana prossima in Bahrain.
Intanto questi i numeri attuali:👇🏼
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Ordine d'arrivo
Max Verstappen (Ola/Red Bull) in 1h22'06"983
Lando Norris (Gb/McLaren-Mercedes) a 1"423
Oscar Piastri (Aus/McLaren-Mercedes) a 2"129
Charles Leclerc (Mon/Ferrari) a 16"097
George Russell (Gb/Mercedes) a 17"362
Andrea Kimi Antonelli (Mercedes) a 18"671
Lewis Hamilton (Gb/Ferrari) a 29"182
Isack Hadjar (Fra/Racing Bulls) a 37"134
Alexander Albon (Thai/Williams) a 40"367
Oliver Bearman (Gb/Haas-Ferrari) a 54"529
Fernando Alonso (Spa/Aston Martin) a 57"333
Yuki Tsunoda (Giap/Red Bull) a 58"401
Pierre Gasly (Fra/Alpine-Renault) a 1'02"122
Carlos Sainz Jr (Spa/Williams) a 1'14"129
Jack Doohan (Aus/Alpine-Renault) a 1'21"314
Nico Hülkenberg (Ger/Sauber) a 1'21"957
Liam Lawson (NZel/Racing Bulls) a 1'22"734
Esteban Ocon (Fra/Haas) a 1'23"438
Gabriel Bortoleto (Bra/Sauber) a 1'23"897
Lance Stroll (Can/Aston Martin) a 1 giro.
Miglior tempo: Andrea Kimi Antonelli (Mercedes) 1'30"965 al 51° giro (media 215,727 km/h)
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CLASSIFICA PILOTI
1. Lando Norris (Gb) 62 punti;
2. Max Verstappen (Ola) 61;
3. Oscar Piastri (Aus) 49;
4. George Russell (Gb) 45;
5. Andrea Kimi Antonelli 30;
6. Charles Leclerc (Mon) 20;
7. Alexander Albon (Thai) 18;
8. Lewis Hamilton (Gb) 15;
9. Esteban Ocon (Fra) 10;
10. Lance Stroll (Can) 10;
11. Nico Hülkenberg (Ger) 6;
12. Oliver Bearman (Gb) 5;
13. Isack Hadjar (Fra) 4;
14. Yuki Tsunoda (Giap) 3;
15. Carlos Sainz Jr (Spa) 1.
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CLASSIFICA COSTRUTTORI
1. McLaren-Mercedes 111 punti;
2. Mercedes 75;
3. Red Bull 61;
4. Ferrari 35;
5. Williams-Mercedes 19;
6. Haas-Ferrari 15;
7. Aston Martin-Mercedes 10;
8. Racing Bulls-Red Bull 7;
9. Sauber-Ferrari 6;
10. Alpine-Renault 0
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