9 Aprile 2025 - Convegno “La tutela penale ambientale” - Palazzo Roberti - Mola.
Continua LA SETTIMANA DELL'AMBIENTE 2025
Mercoledì 9 aprile 2025, ore 18
Palazzo Roberti
Convegno “La tutela penale ambientale”
Tale confronto si rende necessario alla luce della nuova Direttiva (UE) 2024/1203 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’11 aprile 2024, sulla tutela penale dell’ambiente, che sostituisce le direttive 2008/99/CE e 2009/123/CE.
La "tutela penale ambientale" si riferisce all'insieme di norme e principi del diritto penale che mirano a proteggere l'ambiente attraverso la previsione e la punizione di condotte dannose o pericolose per lo stesso.
In Italia, la tutela penale dell'ambiente ha subito un'evoluzione significativa nel corso degli anni, culminando con l'introduzione del Titolo VI-bis del Codice Penale, dedicato ai "Delitti contro l'ambiente" (Legge 68/2015).
Questa riforma ha introdotto nuovi reati, come l'inquinamento ambientale e il disastro ambientale, e ha modificato la disciplina di illeciti preesistenti.
il bene giuridico primario tutelato è l'ambiente nella sua complessità, inteso come l'insieme degli elementi naturali e artificiali, nonché gli ecosistemi e la biodiversità. La tutela penale mira a prevenire e reprimere condotte che compromettano o danneggino questi elementi.
I reati ambientali possono riguardare diverse condotte, tra cui:
Inquinamento ambientale: scarico abusivo di sostanze inquinanti, emissioni nocive, gestione illecita di rifiuti, ecc.
Disastro ambientale: compromissione grave e irreversibile dell'ambiente, con pericolo per la pubblica incolumità o per la salute umana.
Traffico illecito di rifiuti.
Uccisione, distruzione, cattura, prelievo, detenzione di specie animali o vegetali protette.
Danneggiamento aggravato di habitat protetti.
La responsabilità penale per i reati ambientali può riguardare sia persone fisiche che persone giuridiche (enti e società), in base al D.Lgs. 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti per reati.
Le sanzioni previste per i reati ambientali possono essere di tipo detentivo (reclusione) e pecuniario (multa). In alcuni casi, possono essere applicate anche sanzioni accessorie, come la confisca dei beni utilizzati per commettere il reato o l'obbligo di ripristino dello stato dei luoghi.
Come detto all'inizio,
Recentemente, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la Direttiva UE 2024/1203 sulla tutela penale dell'ambiente, che introduce nuove fattispecie di reato e inasprisce le sanzioni per i crimini ambientali.
Questa direttiva mira a rafforzare la protezione dell'ambiente a livello europeo, prevedendo anche la punibilità dell'istigazione, del favoreggiamento e del concorso nei reati ambientali.
Gli obiettivi della tutela penale ambientale mira a dissuadere comportamenti dannosi per l'ambiente attraverso la minaccia della sanzione penale.
Punire, inoltre, le condotte illecite che causano danni o pericoli per l'ambiente.
Ove possibile, obbligare il responsabile del danno ambientale a ripristinare lo stato dei luoghi.
In caso di danni irreversibili, prevedere il risarcimento del danno ambientale.
In sintesi, la tutela penale ambientale rappresenta uno strumento fondamentale per la protezione dell'ambiente in Italia, attraverso la definizione di reati specifici e l'applicazione di sanzioni penali efficaci e dissuasive.
La recente direttiva europea contribuirà ulteriormente a rafforzare questo sistema di protezione.
L'evento molese contribuirà a dissipare tutti i dubbi a tal proposito ed ha un alto valore informativo
Tra i relatori ci saranno gli Avv.ti Ascanio Amenduni, nonché il Dott. Vittorio Raeli, Presidente della Sezione Giurdisdizionale della Corte dei Conti dell’Emilia Romagna.
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