Urla, minacce e recriminazioni, altro che accordi di pace.
L'incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, si sapeva che sarebbe stato problematico, ma nessuno immaginava si trasformasse in un duello durissimo, specialmente per il fatto che ci si trovasse di fronte alle telecamere.
Si tratta, Senza dubbio di qualcosa senza precedenti nello Studio Ovale, luogo simbolo della diplomazia americana che in oltre due secoli di storia ha ospitato i colloqui tra gli inquilini della Casa Bianca e centinaia di leader stranieri.
Sicuramente i presidenti del passato non erano così pagliacci e sbruffoni e, comunque, mantenevano una certa parvenza, così come si confà agli incontri istituzionali.
Invece in pochi minuti è stata tradotta sugli schermi di tutto il mondo, la pessima qualità della società attuale che vota personaggi assurdi ed improponibili e che deve vivere le conseguenze che tutto ciò provoca, la maggior parte delle volte Senza rendersene conto.
Ormai non ci sono più remore.
E nonostante si parli di un incontro che dovrebbe avere lo scopo di fare cessare una guerra,
L'assurdo si è verificato già prima dello scontro in diretta.
"Oh, guarda, sei tutto vestito elegante!”.
Sono queste le prime parole rivolte al presidente ucraino Zelensky appena arrivato alla Casa Bianca da Donald Trump che, rivolto ai giornalisti ribadisce: "Oggi è tutto vestito elegante!".
Il “siparietto” di benvenuto, ben lungi dalle formalità che si addicono all'incontro tra due capi di stati, è stato postato subito sui social dall'assistente e consigliere per la comunicazione Margo Martin.
Il riferimento è al look “militare” cui ci ha abituati Zelensky in questi tre anni di guerra, sostituito per l'occasione da polo e pantaloni neri, è andato anche oltre.
Un giornalista ha cercato di cavalcare l'onda ed ha blaterato qualcosa circa l'abbigliamento del premier ucraino Senza un abito formale per l'occasione.
Immaginate l'incredulità di Zelensky che ha glissato, rispondendo che indosserà probabilmente "un costume" magari anche migliore del suo interlocutore, forse alla fine della guerra.
Insomma un mondo di bimbiminkia che già cerca di ridurre ai minimi temini l'ospite.
Poi è cominciato quello che sarebbe dovuto essere un vertice politico e sotto lo sguardo attonito di reporter e membri del governo americano, il presidente e il suo vice JD Vance hanno cercato di mettere all'angolo il leader ucraino con tutti i mezzi possibili ed immaginabili.
Il tutto si è concluso e direi anche ovviamente, con la partenza anticipata di Zelensky dalla Casa Bianca, senza una conferenza stampa, ma soprattutto senza la firma sull'intesa sulle terre rare e di conseguenza senza un accordo che possa portare pace in Ucraina.
Per assurdo, tra le altre cose, ammesso che Zelensky avesse accettato di lasciare alla Russia le zone conquistate, di cedere le terre rare a Trump (ma perché?), di non entrare nella Nato,
Non avrebbe ricevuto in cambio rassicurazioni sulla sicurezza, se non la parola di Putin.
Ma vi sembra normale?
Mi sarei aspettato, tanto il clima era già quello...
"Volete anche il culo?"
Nel mondo delle favole è addirittura Trump a fare l'offeso minacciando di interrompere tutte le spedizioni di aiuti militari in corso verso l'Ucraina, come hanno riferito fonti dell'amministrazione al Washington Post.
Il presidente Usa ha anche detto di volere un "cessate-il-fuoco subito in Ucraina".
"Ho avuto l'impressione che Zelensky voglia lottare, lottare, lottare. Io e Putin vogliamo la pace".
(Putin????)
In una intervista a Fox News il presidente ucraino ha ringraziato comunque il suo omologo americano per l'invito, ma ha ribadito che non deve nessuna scusa a Trump:
"Certe conversazioni non andrebbero fatte di fronte ai media, con tutto il rispetto per la democrazia e la stampa libera.
Sono molto grato agli Stati Uniti per il loro sostegno.
Ci avete aiutato a sopravvivere.
Una tregua senza garanzie di sicurezza dagli Stati Uniti è un tema molto delicato per la mia gente.
Nessuno vuole la fine della guerra più di noi".
Poi, rispondendo alla richiesta di dimissioni da parte del senatore repubblicano Lindsey Graham, Zelensky ha risposto: "Solo gli ucraini possono decidere se io debba fare un passo indietro o no..Gli americani scelgono il presidente, gli ucraini scelgono il loro. Funziona così".
Ma torniamo all'incontro.
L'agguato al premier ucraino si è materializzato in maniera concreta quando il numero due del tycoon ha accusato il presidente di aver mancato di rispetto agli Stati Uniti.
"Dovresti ringraziare il presidente per aver cercato di coinvolgerti in questo colloquio", ha attaccato l'ex senatore dell'Ohio che oggi non viene considerato da nessuno, visto che tutti pensano a Musk come secondo in America e non a lui.
Ha ricordato la visita di Zelensky in Pennsylvania per visitare una fabbrica di armi durante l'ultima campagna elettorale a bordo dell'Air Force One di Joe Biden.
(E vabbè.... e che c'entra?)
Zelensky ha provato a parlare al suo interlocutore del dramma che il suo popolo vive da tre anni. "Sei mai stato in Ucraina? Voi avete un bell'oceano e non sentite gli effetti della guerra ma li sentirete".
A quel punto Trump ha preso la parola.
"Non dirci cosa proveremo, noi staremo bene e saremo forti", ha tuonato!
Poi ha progressivamente alzato la voce in un monologo di sproloqui che sono arrivati all'accusa di "giocare con la terza guerra mondiale".
Il massimo della cialtroneria tanto cara agli elettori che dovrebbero essere privati del diritto di voto, visti i danni che provocano...
È arrivato di lì a poco:
"O fai un accordo o noi ci tiriamo fuori", è stata la minaccia del tycoon nel silenzio dello Studio Ovale di fronte ai giornalisti ammutoliti e all'ambasciatrice ucraina a Washington, Oksana Makarova, accasciata sulla sedie con la testa tra le mani.
"Se noi ci tiriamo fuori, te la dovrai vedere da solo e non credo andrà tanto bene.
Senza le nostre armi avresti perso la guerra in 15 giorni".
Il pagliaccio USA ha anche definito il suo omologo "non molto intelligente".
Certo è dura andare a parlare con un presidente che non dichiara di essere dalla parte dell'Ucraina, ma di
"essere nel mezzo, sia con Kiev che con Mosca".
Ovviamente si sarebbe dovuto andare all'incontro solo per sputare in faccia a chi ha dichiarato questa buffonata.
Ma per far cessare il fuoco si manda giù qualche boccone e si va a vedere cosa si può fare.
È chiaro che Zelensky debba dire di non voler fare compromessi con "il killer Putin".
E sarà anche vero che "senza compromessi non si fanno accordi" come dice Trump e il leader ucraino doveva prepararsi ad accettarne qualcuno.
Ma ... Prima l'ho scritto....
Dobbiamo riparlare del culo?
Il post su Truth poco dopo l'uscita dallo Studio Ovale. "Può tornare quando sarà pronto per la pace",
È l'apoteosi del Trumpismo più scellerato e di quanto sia pericoloso quest'uomo, o presunto tale, per il mondo intero.
Ma vi sembra possibile che tutto ciò possa avvenire nella realtà?
Ma una cosa del genere neanche in un filmaccio scadente può essere concepita.
Addirittura il criminale di guerra Putin, riabilitato e che si può permettere anche di gongolare e l'ex presidente Dmitri Medvedev può permettersi di dire:
"Il porco insolente ha finalmente ricevuto una bella sberla nello Studio Ovale. E Donald Trump ha ragione: il regime di Kiev sta giocando con la terza guerra mondiale".
Ma cazzo quanti soldi ha "Scherzi a parte' per organizzare una porcate del genere?
Dicono che l'Europa sia sotto shock,
presidente francese Emmanuel Macron si è apprestato a ribadire concetti ovvi e basilari:
"C'è un aggressore russo, bisogna rispettare chi lo combatte dall'inizio", ha detto il capo dell'Eliseo.
"Caro Zelensky e cari amici ucraini, non siete soli", ha scritto su X il premier polacco e presidente di turno dell'Ue, Donald Tusk.
Ovviamente la Meloni dorme, ma questo neanche ci stupisce più di tanto....
Dobbiamo leccare il culo a destra ed a manca e questo momento ci serve anche per ricaricare la salivazione.
Ad ogni modo se parlare di vergognoso in riferimento di quanto accaduto è il minimo ed, ovviamente, non scalfisce la pessima considerazione dei normodotati nei confronti di Trump, si può pensare tutto quello che si vuole di Volodymir Zelensky, ma abbiamo avuto una lezione.
A prescindere da quanto certa stampa e certi entourage vorrebbero fare credere, la realtà è che il presidente ucraino, nonostante la situazione drammatica che vive con il suo popolo, ha tenuto testa e soprattutto non si è piegato dimostrando una dignità assoluta.
Il tutto, praticamente senza mai alzare il tono né cedere a una provocazione.
Eppure di fronte aveva una specie di gangster urlante e minaccioso ed il suo "picciotto" che cercavano in tutti i modo di umiliarlo, offenderlo, intimidirlo al fine di strappargli una firma su un contratto che definire una porcheria è un complimento.
In un mondo di bimbiminkia abbiamo finalmente visto un uomo politico, leader, presidente di un Paese invaso che non si inginocchia né al tiranno russo e né a quello americano.
(Che al momenti pare siano la stessa cosa)
Potremmo dire semplicemente un uomo ...
In un mondo di servi e lecchini e fascisti di merda.
Se qualcuno si volesse redimere, sa da chi prendere esempio.
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