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ASSOCIAZIONE "Chiudiamo la discarica Martucci": Alcuni racconti distorcono la realtà sul caso MARTUCCI e AIΑ, MAESTRI DI CONTRAFFAZIONE DELLA REALTÀ

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Punti di vista?


Sono sempre più smarrito per il fatto che la questione Martucci, Nonostante sia complessa e susciti pareri differenti, causi vere e proprie fazioni.

La gestione dei rifiuti è un settore che coinvolge interessi economici significativi, e la discarica Martucci non fa eccezione. 

La gestione di questo annoso problema è stata spesso caratterizzata da una mancanza di trasparenza e comunicazione da parte delle autorità competenti. 
Sembra che, però, il nuovo corso abbia tracciato un discorso di sinergie tra le istituzioni e le associazioni che lottano affinché tutto si risolva.

È  fondamentale seguire da vicino gli aggiornamenti e le informazioni provenienti da fonti affidabili per formarsi un'opinione informata e consapevole.

L'Associazione "Chiudiamo la discarica Martucci" rivendica il suo ruolo al fianco dei Comuni coinvolti e vuole mettere in evidenza importanti fattori che sono contenuti nel seguente 
Comunicato stampa:👇🏼

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Siamo sempre un po' refrattari ad intervenire in senso divisivo quando discutiamo della penosa e drammatica questione Martucci, che dovrebbe vederci tutti uniti e convergenti verso un comune obiettivo, bandendo polemiche, atteggiamenti di astiosità, pretestuosità o, peggio ancora, strumentalità politiche, a cospetto di una problematica che ci assilla da diversi lustri e per la quale stiamo da almeno un paio di decenni tenacemente lottando per risanare, mettere in sicurezza territorio e paesaggio, ma soprattutto tutelare la salute dei cittadini, cercando congiuntamente di porre fine alla permanenza dell'impianto complesso di trattamento e stoccaggio dei rifiuti. 

Ma come si fa a tacere quando la falsificazione degli eventi raggiunge limiti di ossessione, che stravolgono la realtà facendo passare l'idea che lo scatafascio è dietro l'angolo quando è vero il contrario? 
Ed allora conviene soffermarsi un tantino su certi recenti ed eclatanti casi che emblematicamente e plasticamente denotano forse difficoltà di diligente lettura o di interpretazione, se non è invece malafede.

Parliamo della nota dell'ADB (Autorità di Bacino) dell'ottobre dello scorso anno, pubblicata ufficialmente sul portale ambientale della Regione Puglia solo qualche giorno fa, che era stata preannunciata con uno scoop giornalistico qualche giorno dopo essere stata recapitata dall'ADB al Servizio Autorizzazioni Ambientali della Regione Puglia (senza però esibirla poiché si affermava essere fonte giornalistica escussa ma non dichiarabile) quale sostanziale via libera per la chiusura del caso reticolo idraulico e perciò stesso di sostanziale riavvio, di lì a breve, della conferenza di Servizi dell'AIA per il rilascio della stessa autorizzazione. 
Ciò, si lasciava intendere, avrebbe sbloccato la situazione di stallo e consentito l'avvio dei lavori per la rifunzionalizzazione delle vasche di servizio soccorso e quindi la ripresa dello sversamento dei rifiuti a Martucci. 

Tutto ciò, però, sarebbe stato subordinato al superamento dell'emendamento Parchitelli, che prevede la chiusura definitiva di dette vasche fra circa dieci mesi, ovvero a fine anno. 

Non desideriamo però entrare in una disamina di quest'ultimo tema, non per evitarlo. pur nelle sue problematicità o timori di potenziali rinvii del termine di reale ed effettiva cessazione definitiva (argomento che potremo trattare a parte), ma per concentrarci sul nostro caso. 

E veniamo dunque alla nostra questione. 
Fra qualche giorno celebreremo il primo anniversario dell'ultima riunione della conferenza di servizi (22 febbraio 2024) per il riesame dell'AIA finalizzato alla rifunzionalizzazione delle vasche di servizio e soccorso, in un procedimento che per legge doveva chiudersi entro i tre mesi dalla sua apertura e che invece si è impantanato per un problema serio e di grave difficoltà di superamento, sollevato in sede di dibattito di quell'ultima riunione da parte nostra (intendo Comune di Conversano, con la collaborazione della nostra associazione): reticolo idraulico che finisce per intersecare e attraversare direttamente la vasca B e che già in passato (agosto 2015) aveva dimostrato nitidamente la sua criticità per una pioggia abbondante che aveva rotto gli argini della sponda di quel lotto e lo aveva invaso (ricordiamo, per aggravante, che trattasi della vasca semipiena di rifiuti). La CdS (Conferenza di Servizi) non poteva dunque esimersi dal richiedere uno studio specialistico idrologico e idraulico ai fini della valutazione del PAl sulla sicurezza del sito. 

Nel marzo dello scorso anno, perciò, vi sono stati due sopralluoghi in situ, ai quali la nostra associazione ha partecipato direttamente, delegata dal sindaco di Conversano (come titolo di riconoscimento del lavoro che stiamo da tempo svolgendo in coordinamento e collaborazione con l'Amministrazione Comunale e a riprova della nostra riconosciuta affidabilità e instancabile impegno), assieme al dirigente della sezione tutela ambientale della Città Metropolitana di Bari, instaurando prontamente un contraddittorio che ha portato a richiedere pareri tecnici analitici e fondati all'AdB sull'esame della situazione prospettata. 

Dopo varie interlocuzioni tra i gestori dell'impianto e l'AdB, nonché diversi incontri con gli uffici regionali nel settembre dello scorso anno si è addivenuti ai primi risultati dello studio eseguito e al contempo a delle ipotesi di soluzioni progettuali da porre in essere, ma con la precisa avvertenza che "le analisi, finalizzate a dettagliare i livelli di pericolosità idraulica nella complessiva area idrografica che interessa la contrada Martucci in agro di Conversano, dimostrano come i siti di intervento siano interessati da pericolosità idraulica a vario livello, in particolare risultano allagabili per eventi con tempo di ritorno di 200 anni" e che quindi per "le analisi, finalizzate a dettagliare i livelli di pericolosità idraulica nella complessiva area idrografica che interessa la contrada Martucci in agro di Conversano, che dimostrano come i siti di intervento siano interessati da pericolosità idraulica a vario livello, in particolare risultano allagabili per eventi con tempo di ritorno di 200 anni" sia necessario che solo "tale intervento, una volta realizzato, consentirà il ripristino della continuità idraulica e la messa in sicurezza idraulica dei siti di discarica" e pertanto 
"tutto ciò premesso IL PARERE DEFINITIVO DI COMPETENZA
POTRÀ ESSERE ESPRESSO A SEGUITO DELLA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
COMPLESSIVO DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO DELLA CONTRADA
MARTUCCI". 

E non finisce qui poiché l'AdB ci tiene a sottolineare che "sulla base delle analisi idrologiche ed idrauliche condotte e di eventuali approfondimenti di propria competenza, la scrivente Autorità di Bacino Distrettuale si riserva, di attivare le procedure necessarie per l'aggiornamento del PAI - Assetto Idraulico AL COMPLETAMENTO E COLLAUDO DELLA REALIZZAZIONE DELL'INTERVENTO DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO".

E dulcis in fundo rammenta un'altra criticità da esaminare e non sottovalutare "si specifica, altresì, che a vantaggio della tutela ambientale delle acque sotterranee è indispensabile, come già evidenziato nella nota di questa AdB n. 6046/2024 agli atti della CdS e sopra richiamata, sia esclusa al di sotto delle vasche la presenza di dinamiche morfologiche connesse ai fenomeni carsici. In considerazione, poi, che la relazione geologica allegata al progetto ha rilevato la presenza di forme carsiche lungo le pareti di entrambe le vasche, si richiama la necessità di elaborare una relazione tecnica specialistica dedicata alla tematica del rischio connesso alle fenomenologie carsiche per escludere altri tipi di pericoli geologici e rischi ambientali nelle aree di interesse".

In questa cornice va dunque inserita quella chiosa tanto sbandierata come liberatoria "Tutto ciò premesso, per quanto esposto e per quanto di competenza, la scrivente Autorità di Bacino Distrettuale esprime parere preliminare positivo in merito all'intervento in oggetto". 
Ovvero trattasi solo di un parere preliminare e condizionato, con una serie di prescrizioni che rappresentano altrettanti macigni da rimuovere e con tempi di realizzazione certamente non brevi che collidono palesemente con i tempi stabiliti per eventuali riaperture di vasche e termini di scadenza contrattuale di gestione dell'impianto (27 maggio 2027). 
Tutto può sempre succedere, certo, e per questo non abbassiamo di sicuro la guardia, ma se questa nota dell'ADB viene spacciata per un lasciapassare che sblocca la situazione allora noi siamo marziani che non comprendiamo il linguaggio terrestre

Crediamo con questo che i disfattisti, che ci battezzano ottimisti e falsificatori della realtà, con il loro allarmismo siano serviti.

Mola 11 febbraio 2025

Associazione "Chiudiamo la discarica Martucci"

II Presidente

dott. Vittorio Farella


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