Rimanendo bloccato il procedimento AIA, si va verso la messa in sicurezza e la bonifica del sito.
Purtroppo la questione Martucci dovrebbe essere sentita alle nostre latitudini come un coro unanime, come se si esibissero, per esempio, insieme, Mia Martini, Enrico Ruggeri e Mina.
Purtroppo non è così e sulle motivazioni ogni volta potremmo fare trattati infiniti che vanno dalla ricerca della visibilità a tutti i costi, a progetti politici più o meno negati e nascosti.
Diciamo che, a prescindere da tutto una costante nel lungo viaggio che ormai abbiamo intrapreso, tanti anni orsono è l'Associazione "Chiudiamo la discarica Martucci" che esce con un documento che ha l'intenzione di essere un pò ottimista, circa il percorso intrapreso.
Senza stare a girarci intorno, ecco quanto diffuso:👇
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Quando ai più tutto sembra fermo e stagnante c’è invece chi ha continuato a seguire
e a lavorare per portare a termine un primo importante risultato.
Ovviamente non si
tratta della chiusura definitiva della infelice e travagliata storia Martucci, perché
tanto ancora resta da fare, ma di un primo importante punto fermo che risolve, una
volta per tutte, la vexata quaestio del danno ambientale accertato.
E con questa
conclusione si schiuderebbero le porte per la messa in sicurezza e il risanamento
dell’intera area vasta Martucci.
Ci siamo battuti, come associazione, in questi ultimi
quindici anni su diversi fronti, ma non abbiamo mai perso di vista l’assieme e
abbiamo focalizzato l’attenzione sulle priorità che di volta in volta si prospettavano
in maniera diversa.
Ma veniamo al dunque.
Correva lo scorso ottobre, quattro mesi
fa, quando c’era chi preconizzava l’immediata ripresa della conferenza dei servizi per
la concessione dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) propedeutica, com’è
noto, alla risistemazione e riapertura delle vasche di servizio e soccorso ed invece
tutto è ancora assolutamente bloccato, come più modestamente noi segnalavamo
(nostro comunicato del 21 novembre 2024), per conoscenza compiuta delle
problematiche relative a tale sospensione.
Abbiamo direttamente partecipato, su
delega del Comune di Conversano, ai sopralluoghi che erano stati richiesti dal
Comune di Conversano (noi presenti e suggeritori in tale circostanza), durante
l’ultima conferenza di servizi tenutasi, il 22 febbraio dello scorso anno, per palesare
l’inconveniente del reticolo idraulico che finiva proprio sulla vasca B e che durante
una pioggia abbondante, all’epoca delle indagini condotte per l’incidente probatorio
del processo penale per disastro ambientale, aveva sfondato una sponda e allagato
lo stesso lotto.
Che, ricordiamo, era semipieno di rifiuti e ha rafforzato la produzione
di percolato in dispersione in falda, in considerazione dell’ormai avvenuto
accertamento dei vari strappi nella coibentazione di protezione della vasca.
Peraltro,
ove si fosse ripresa la discussione in conferenza di servizi AIA, nel malaugurato caso
di un eventuale esito positivo e superata dunque la questione reticolo, era già
pronto il nostro fuoco di sbarramento, erano state già poste all’attenzione e pronte
le impugnazioni del provvedimento per svariati motivi.
Ma quel che è più, si
sarebbero dovute affrontare, per il proseguimento della discussione, tutte le
osservazioni presentate dalla nostra associazione dopo l’ultima conferenza del 22
febbraio 2024, anch’esse con obbligo di valutazione, in quanto noi siamo stati
ammessi alla conferenza di servizi.
Non abbiamo mai voluto svelare la sostanza del
nostro documento, poiché frutto di un lavoro di analisi che andava tutelato, ma che
diffonderemo a tempo debito.
Abbiamo lavorato sodo, e continuiamo a farlo, su tutti
i fronti per giungere alla CHIUSURA TOTALE E DEFINITIVA DELL’IMPIANTO E ALLA
MESSA IN SICUREZZA DELL’AREA VASTA DI CONTRADA MARTUCCI.
Lo abbiamo ribadito più volte che il tempo gioca a nostro favore, e non è un dato di
ottimismo!
Stando sul piano della realtà fattuale e non su ipotesi, dietrologie e i
forse, la legge regionale del 2021, emendamento al PRGRU, ha prescritto che “la
riattivazione delle vasche, oggetto di contratto di concessione pubblica, è anche
subordinata alla conclusione dei lavori di rifunzionalizzazione delle stesse, in
attuazione alla preventiva autorizzazione ambientale regionale ex d.lgs. 152/2006 e
ss.mm.ii. (AIA n.d.r.).”
Che concludeva con questa affermazione sibillina
“Si dispone la
chiusura definitiva delle vasche di discarica, oggetto di concessione pubblica, entro
il 2025”.
Ancor meglio specificato all’interno dell’emendamento Parchitelli
“La
riattivazione delle vasche…..è anche subordinata alla conclusione dei lavori di
rifunzionalizzazione”.
E ancora per intenderci giova ricordare che l'AREA VASTA DEL SITO MARTUCCI È
STATA INSERITA NEL PIANO REGIONALE DELLE BONIFICHE CON UN PRIMO, SEPPUR
IRRISORIO, FINANZIAMENTO, e non certo per grazia ricevuta. TALE CIRCOSTANZA
STA PROBABILMENTE PER PRODURRE L’ATTESTAZIONE FINALE PER CHIUDERE IL
PRIMO IMPORTANTE CAPITOLO DI QUESTA DOLOROSA STORIA.
E ci piace chiudere questa nostra nota, nel chiacchiericcio infruttuoso di taluni, che
per raggiungere questo obiettivo ci siamo avvalsi di una sinergia rilevante e cioè
quella della collaborazione con le Amministrazioni Comunali (intese in senso globale,
Giunte e Consigli).
Non ci è mai interessato trasferire sul piano collaterale a questo o
a quell’altro schieramento politico una problematica che sta a cuore da oltre
quarant’anni ad ognuno dei cittadini e abbiamo sempre rifiutato largamente ogni
possibile strumentalizzazione politica dell’argomento per restare risolutamente
ancorati al tema perseguito della difesa ambientale e salvaguardia della salute
collettiva.
Per quanto ci riguarda questa è la strada giusta che da tanti anni abbiamo
già imboccato e che sta, a nostro giudizio, producendo risultati positivi, sebbene
sappiamo molto bene che non è ancora finita e che ancora tanto resta da fare. E non
abbiamo di certo abbassato la guardia.
Mola 6 febbraio 2025
Associazione “Chiudiamo la discarica Martucci”
Il Presidente
dott. Vittorio Farella
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