6 Febbraio 2025 - “Il Signor Pirandello è desiderato al telefono” pièce di e con Angelo Tanzi e con Fiore Benigni - Teatro Van Westerhout - Mola

 
Opera teatrale tratta da “I dialoghi mancati” di Antonio Tabucchi

La pièce teatrale "Il Signor Pirandello è desiderato al telefono" è uno spettacolo con Angelo Tanzi e Fiore Benigni, tratta da "I dialoghi mancati" di Antonio Tabucchi.

Lo spettacolo è un flusso tragicomico ed emozionale tra confessioni deliranti, numeri da avanspettacolo e assoli di organetto, in cui viene a crearsi una vera e propria “sinfonia poetica” in cui lo spettatore-paziente non potrà, almeno a tratti, non rispecchiarsi.

La pièce teatrale è stata rappresentata in diversi teatri italiani, tra cui il Teatro Van Westerhout di Mola di Bari.

Giovedì 6 febbraio 2025 alle ore 21.00 al Teatro Van Westerhout di Mola di Bari andrà in scena “Il Signor Pirandello è desiderato al telefono” da “I dialoghi mancati” di Antonio Tabucchi. 

Lo spettacolo è quello che si può definire un flusso tragicomico ed emozionale tra confessioni deliranti, numeri da avanspettacolo e assoli di organetto, in cui viene a crearsi una vera e propria “sinfonia poetica” in cui lo "spettatore-paziente" non potrà, almeno a tratti, non rispecchiarsi. 

Quella convinzione che "votarsi a Sant'Antonio" potrebbe non bastare perché abbiamo bisogno di una specie di UNICEF per toglierci dall'impasse.

Una situazione simile, soprattutto nella testa dell'artista, a quella nella quale si trovò Mia Martini ad un certo punto della sua cartiera.

O quella che spesso descrive nei suoi programmi Enrico Ruggeri.

Immaginate un vecchio attore che si presenta al suo pubblico accompagnato da un suonatore cieco di organetto, che si ritrova a recitare la sua, forse, ultima commedia. O dramma, chissà…

Ed esordisce con 

“Eccomi, sono Fernando Pessoa, o così mi hanno detto di essere".

Una coppia simile a quella che troveremmo nelle opere che presentano affinità con lo stile e i temi di Samuel Beckett, in particolare per quanto riguarda l'assurdo, l'incomunicabilità, la solitudine e il dubbio esistenziale.

Un duo, un tempo di successo, che si ritrova a fare spettacolo davanti ai pazienti di una clinica psichiatrica, scritturato dal suo direttore nella speranza che una pièce possa dare un po’ di conforto ai degenti.

Il monologo dell’attore, in un finto dialogo con i pazienti, con l’organettista e, soprattutto, con sé stesso, si snoda toccando i più svariati temi dell’esistenza umana: finzione e rappresentazione, vita e morte, follia, amore, illusione e rimandando a quegli elementi della poetica di Luigi Pirandello e di Fernando Pessoa, i due grandi autori del novecento più volte citati nell’ opera, così cari all’autore. 

Una sensazione di essere "in bilico" come canterebbero i Negramaro.

“C'è un'età in cui la derisione si trasforma e perde ingenuità per acquisire il carattere della violenza. È l'età in cui le sovrastrutture ideologiche cominciano a bacare i pensieri di ex bambini profumati di neutralità.”

(Mina)

Una strana democrazia che permette punti di vista paradossali ed opposti.

"Tutti noi siamo dei vigliacchi. Quando parliamo di democrazia siamo tutti in malafede"

(Sandro Pertini).

L'opera va bene in qualsiasi luogo:

Viareggio, Terlizzi, Pesaro, ecc ...

Ma è bello sapere che sarà rappresentata a Mola.

Regia, rielaborazione drammaturgica, luci e spazio scenico di Angelo Tanzi.

In scena: Angelo Tanzi nel ruolo de “l’attore” e Fiore Benigni in quello de “il suonatore cieco di organetto”

Musiche originali di Fiore Benigni

Progetto sonoro a cura di Paolo Daniele

Foto di Elisabetta Brunialti

Aiuto regia Claire Duri.