Si è chiusa l’esperienza del Treno della Memoria 2025
Antonella, Caterina, Elisabetta, Natalia, Sofia e Sabrina, le giovani molesi che hanno partecipato a questa edizione.
Il Treno della Memoria è un progetto proposto dall’omonima associazione "Il Treno della Memoria" e sposato, anche per il 2025, come ormai da sei anni, dal Comune di Mola di Bari.
L’obiettivo è quello di promuovere, con uno specifico percorso di formazione e relativo viaggio, la cultura della legalità e della cittadinanza attiva, attraverso interventi volti a sensibilizzare i cittadini e le cittadine al rispetto e alla tutela dei diritti umani e alla partecipazione di ciascuno/a alla vita democratica del Paese.
In particolare il progetto diffonde la memoria della Shoah e induce alla riflessione sui totalitarismi europei.
Ad accompagnare le sei ragazze molesi, selezionate attraverso apposito avviso pubblico, anche il sindaco di Mola di Bari Giuseppe Colonna, l'assessore comunale alle Politiche Sociali Lea Vergatti, l’assessore comunale alle Politiche Culturali e Turistiche Angelo Rotolo e i consiglieri comunali Pietro Sportelli e Stefania Capotorto.
“I luoghi del Treno della Memoria non sono solo luoghi da visitare, ma anche luoghi che dobbiamo sentire addosso - ha commentato il sindaco Colonna in uno dei momenti conclusivi del viaggio - Ogni anno è diverso e ogni anno ripropone con diverse sfumature i valori fondanti di questo progetto. Aderiamo al Treno della Memoria perché vogliamo far vivere alle nuove generazioni una grande esperienza, per piantare un seme in grado di abbattere i muri, per rappresentare concretamente quanto l’impegno politico possa contribuire ad un miglioramento della qualità della vita di tutti, di tutta una comunità. L’invito che rivolgo a tutti i partecipanti è quello di portare a casa il senso dell’impegno civico, in grado di far crescere il proprio territorio”.
“Sento di ringraziare gli organizzatori del Treno della Memoria - ha continuato l’assessore Vergatti - perché riesce a trasformare un evento tragico della memoria collettiva in un’esperienza vera della memoria personale. La politica non sempre riesce a rappresentare al meglio le esigenze delle generazioni più giovani, ma anche attraverso queste iniziative l’auspicio è quello di creare connessioni e condivisioni in grado di andare oltre la storia ed entrare nell’animo di ognuno di noi”.
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