Sabato a Bari c'è stata la Giornata di mobilitazione nazionale “Il tempo della Pace è ora” - Anche l'Anpi Mola presente.
Fermiamo le guerre: un appello per la Pace.
Viviamo un periodo strano, per certi versi assurdo.
Se pensiamo al fatto che siamo nel 2024 e la società avrebbe dovuto compiere dei passi da gigante per quanto riguarda l'evoluzione, parlare di guerra può sembrare un paradosso temporale.
Sabato scorso, Bari ha accolto con fervore la Giornata di mobilitazione nazionale “Il tempo della Pace è ora”, diventando una delle sette città italiane a lanciare un forte messaggio di unità e solidarietà.
Di conseguenza devo, per forza mettere in evidenza il fatto che non siamo tutti uguali di fronte a queste tematiche.
La speranza è che siano molti quelli a pensarla nella maniera che andremo a riportare.
Le parole di Donato Valenzano dell'ANPI Mola sono un resoconto di quello che si è svolto nel Capoluogo pugliese, ma vorrei pensare che sia il sentimento che ispira la maggior parte della popolazione.
Il sentimento che ha ispirato la manifestazione che rifiuta tutte le guerre e che cerca di mettere un po' di ordine in tutto questo ignobile caos, vorrei che fosse quello della maggior parte delle persone.
Ed il racconto degli avvenimenti può far essere ottimisti.
Donato Valenzano dell'ANPI Mola ha raccontato:
"Il corteo, partito da piazza Massari e giunto in piazza Prefettura, ha visto la partecipazione di numerose associazioni, come la Cgil e l’Anpi, insieme a tanti studenti, segno di un coinvolgimento generazionale e trasversale. Una delegazione significativa dell’Anpi sezione di Mola ha preso parte attivamente a questa mobilitazione, sottolineando l’importanza della memoria e dell’impegno antifascista nella lotta per la pace.
Dal palco, Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil Puglia, ha affermato: “Non basta dire che siamo contro le guerre. È tempo di costruire la Pace attraverso politiche e scelte economiche consapevoli. Dobbiamo dire basta all’economia di guerra; le piazze italiane esprimono un grido di dolore ma anche di speranza”. Le sue parole sono state un forte richiamo alla responsabilità collettiva, un invito a tutti noi a contribuire attivamente alla costruzione di un futuro migliore.
Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell’Anpi, ha richiamato l’urgenza della situazione, esprimendo preoccupazione per il pericolo di una guerra mondiale: “Solo un pazzo rimarrebbe indifferente a questo pericolo. Ora è il momento di un lungo impegno per conquistare la Pace,” ha dichiarato, sottolineando l'importanza di rimanere vigili e attivi per il bene comune.
Anche l’assessora alla Cultura di Bari, Paola Romano, ha evidenziato il ruolo della città come operatrice di pace e accoglienza, richiamando la tradizione pacifista che affonda le radici in figure come don Tonino Bello. Bari, simbolo di un impegno costante per la Pace, si propone così come un faro di speranza in un contesto buio.
Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha lanciato un forte appello al governo italiano e all’Unione Europea, chiedendo azioni immediate per un cessate il fuoco che sancisca l’avvio di dialoghi e negoziati di Pace in tutte le aree di conflitto. È giunto il momento di agire, di superare le divisioni e trovare soluzioni condivise per un futuro di armonia e cooperazione.
In un contesto come questo di mobilitazione, l’Anpi, insieme a Emergency, ha avviato una campagna di raccolta fondi per sostenere Gaza e le sue popolazioni vulnerabili. “Dateci una mano,” chiedono a tutti gli attivisti consapevoli e che ogni gesto di solidarietà può fare la differenza (per contribuire: https://insieme.emergency.it/participant/anpi-per-gaza).
Oggi più di ieri è fondamentale riaffermare il rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani. L’Anpi di Mola chiede che il Consiglio Comunale di Mola si faccia portavoce presso il governo italiano per il riconoscimento dello Stato di Palestina, nei confini precedenti alla prima dell’occupazione del 1967, con Gerusalemme come capitale condivisa. È necessario agire in sede ONU affinché la Palestina diventi un membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, permettendo così negoziati in condizioni di pari dignità e sovranità, impiegando tutti gli strumenti politici, diplomatici e di Diritto Internazionale per fermare la colonizzazione e l’annessione dei Territori Occupati Palestinesi.
Davanti al rischio di un conflitto generalizzato, facciamo sentire la nostra voce. Uniti nella richiesta di Pace, possiamo costruire insieme un futuro più giusto e sereno. È tempo di dire basta alle guerre e promuovere una cultura di Pace e rispetto, per noi e per le generazioni a venire."
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