Le cose non sono mai quello che sembrano ©. Clicca sull'immagine.

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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Anche a Mola c'è soddisfazione: Una mobilitazione esemplare contro l’Autonomia Differenziata.




Raccolte mille seicentocinquanta firme. 
Un milione e trecentomila in tutta Italia.

Finalmente ci siamo, 
il risultato è stato raggiunto 
ed il referendum si farà.

"Mi dicevano che avrei perso la battaglia"
(Kate Bush)

Invece sembra quasi sia stato tutto facile, 
come dire ...

"Hai tutte le chiavi, conosci tutte le strade"
(Audioslave)

Bisogna dire, però , che non è così e che c'è voluto impegno, come in tutte le cose, quando si vogliono ottenere risultati.

Certo, molta gente era pronta a mettersi contro questa legge, ma ci sono sempre gli indecisi, coloro che vogliono maggiori chiarimenti, come del resto è giusto che tutti pretendano.

È una riforma che se la fai in Grecia o in qualunque altra parte del mondo, genererebbe discussioni, figuriamoci in Italia dove la situazione, per certi versi è già abbastanza paradossale. 

Una maggiore autonomia per le regioni, consentendo loro di gestire in modo più ampio alcune materie, come la sanità, l'istruzione e i servizi sociali porterebbe sicuramente a importanti cambiamenti nel sistema politico italiano. 
Alcuni sostengono che così aumenti l'efficienza e la flessibilità, mentre altri temono che possa accentuare le disuguaglianze tra le regioni.

Ognuno sarà pur libero di pensarla come vuole, ma la speranza è che la legge stessa possa cantare....

"mi chiamo "avrebbe potuto essere"
Mi chiamo "mai stato"
mi chiamo "dimenticata""
(Hole)

Di fatto, comunque ci troviamo di fronte a quella che possiamo chiamare una prima vittoria.

Un’onda di partecipazione ha attraversato l’Italia, e anche Mola. 

In soli due mesi, quando la cattiva politica era in vacanza, sono state raccolte 1.291.488 firme tra l’online (553.915) e il cartaceo (737.573) contro l’Autonomia Differenziata. 

Più che raddoppiata la soglia minima di 500mila firme richiesta per indire il referendum popolare per deliberare la abrogazione della legge n.86 del 26 giugno 2024, che stabilisce le regole per l’attuazione differenziata delle Regioni. 

Questa legge è stata ribattezzata “spacca Italia” poiché compromette irreparabilmente l’unità del nostro paese.

Per molti sono stati due mesi di vacanze, ma non per i numerosi volontari che hanno organizzato banchetti ed incontri unitari.

Il messaggio è chiaro, l’Autonomia Differenziata non porta vantaggi a nessuno, indipendentemente da dove si viva. 

"Il mondo era in fiamme e nessuno oltre a te poteva salvarmi"
(Chris Isaak)

Le firme raccolte e depositate in Cassazione la settimana scorsa, dimostrano quanto sia forte il desiderio di partecipazione dei cittadini, un desiderio che la politica attuale sembra ignorare o non sapere come ascoltare. 

"Perché le cose cambiano molte velocemente"
(Tory Amos)

E spesso non si riesce ad agire in tempo.

Il comitato promotore, composto da cittadini organizzati in associazione e da sindacati, rappresenta un’importante esperienza che può essere utile in altre realtà sociali del paese.

Anche Mola, paese in cui risiedo ha fatto la sua parte ed ovviamente anche io ho messo la mia firma per questa giusta causa.




Il Comitato Cittadino, presieduto dall’instancabile Michele Giliberti, ha organizzato presidi in piazza XX Settembre e al mercato, riuscendo a raggiungere e coinvolgere i cittadini in un momento in cui il paese sembrava addormentato. 
In un contesto di difficile mobilitazione, queste 1.650 firme raccolte rappresentano una vittoria significativa. 
Un chiaro segnale che contrasta con la pessima riforma dell’Autonomia Differenziata voluta dalle destre estreme presenti anche a Mola, colpendo settori fondamentali come l’istruzione e la sanità, amplificando le disuguaglianze e minacciando l’unità della Repubblica antifascista.




L’incontro informativo messo in piedi dal Comitato e coordinato da Donato Valenzano (Anpi Mola) ha rappresentato un momento cruciale per sensibilizzare la popolazione: relatori come Tonia Guerra (storica attivista, presente nel tavolo nazionale No Autonomia Differenziata), il professor Gianfranco Viesti (economista presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Bari), Vito Fumai (segretario generale dell’area metropolitana della FLC CGIL Scuola) e Pasquale Martino (presidente ANPI provinciale), hanno chiarito i rischi insiti in questa riforma, offrendo ai presenti una visione chiara e consapevole delle sue implicazioni. 
In un periodo in cui tanti potevano essere distratti, la mobilitazione a Mola ha saputo risvegliare le coscienze e spronare all’azione.

Ora, tutto il lavoro svolto deve sfociare nell’impegno al voto. 

Il referendum abrogativo è una opportunità per riaffermare il valore della nostra Costituzione, che garantisce diritti fondamentali a tutti i cittadini, indipendentemente da dove risiedano o dalle loro condizioni economiche.

E’ il momento di far sentire la nostra voce, di difendere un’istruzione pubblica e universale, un diritto alla salute accessibile a tutti e un lavoro dignitoso e libero.

Siamo tutti chiamati a partecipare a questa importante mobilitazione: andiamo a votare, tutti insieme, per un futuro più giusto e solidale.

Giusto per essere ancora più precisi, quasi maniacali.

Cosa comporta votare sì o no al referendum?

«Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, "Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni
a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116,
terzo comma, della Costituzione"?»
 
Beh... Io ci metterei "Si"

Commenti

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