Anche a Mola c'è soddisfazione: Una mobilitazione esemplare contro l’Autonomia Differenziata.
Raccolte mille seicentocinquanta firme.
Un milione e trecentomila in tutta Italia.
Bisogna dire, però , che non è così e che c'è voluto impegno, come in tutte le cose, quando si vogliono ottenere risultati.
Certo, molta gente era pronta a mettersi contro questa legge, ma ci sono sempre gli indecisi, coloro che vogliono maggiori chiarimenti, come del resto è giusto che tutti pretendano.
È una riforma che se la fai in Grecia o in qualunque altra parte del mondo, genererebbe discussioni, figuriamoci in Italia dove la situazione, per certi versi è già abbastanza paradossale.
Di fatto, comunque ci troviamo di fronte a quella che possiamo chiamare una prima vittoria.
Un’onda di partecipazione ha attraversato l’Italia, e anche Mola.
In soli due mesi, quando la cattiva politica era in vacanza, sono state raccolte 1.291.488 firme tra l’online (553.915) e il cartaceo (737.573) contro l’Autonomia Differenziata.
Più che raddoppiata la soglia minima di 500mila firme richiesta per indire il referendum popolare per deliberare la abrogazione della legge n.86 del 26 giugno 2024, che stabilisce le regole per l’attuazione differenziata delle Regioni.
Questa legge è stata ribattezzata “spacca Italia” poiché compromette irreparabilmente l’unità del nostro paese.
Per molti sono stati due mesi di vacanze, ma non per i numerosi volontari che hanno organizzato banchetti ed incontri unitari.
Il messaggio è chiaro, l’Autonomia Differenziata non porta vantaggi a nessuno, indipendentemente da dove si viva.
Le firme raccolte e depositate in Cassazione la settimana scorsa, dimostrano quanto sia forte il desiderio di partecipazione dei cittadini, un desiderio che la politica attuale sembra ignorare o non sapere come ascoltare.
Il comitato promotore, composto da cittadini organizzati in associazione e da sindacati, rappresenta un’importante esperienza che può essere utile in altre realtà sociali del paese.
Ora, tutto il lavoro svolto deve sfociare nell’impegno al voto.
Il referendum abrogativo è una opportunità per riaffermare il valore della nostra Costituzione, che garantisce diritti fondamentali a tutti i cittadini, indipendentemente da dove risiedano o dalle loro condizioni economiche.
E’ il momento di far sentire la nostra voce, di difendere un’istruzione pubblica e universale, un diritto alla salute accessibile a tutti e un lavoro dignitoso e libero.
Siamo tutti chiamati a partecipare a questa importante mobilitazione: andiamo a votare, tutti insieme, per un futuro più giusto e solidale.
Giusto per essere ancora più precisi, quasi maniacali.
Cosa comporta votare sì o no al referendum?
«Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, "Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regionia statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116,
terzo comma, della Costituzione"?»
Beh... Io ci metterei "Si"
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