Ciao Totò Schillaci, l'eroe di "Italia '90"
Il Capocannoniere del mondiale delle "Notti magiche" si è spento a 59 anni
A vederla adesso sembra la storia di un predestinato, anche se non può essere considerato un lieto fine quello di morire a 59 anni dopo aver frequentato negli ultimi tempi istituti della sanità ed avere avuto a che fare con la medicina, senza uscirne, tra le altre cose, vittorioso.
A dire il vero anche la partenza non era stata in pompa magna.
Nato "di un kg", settimino...
i medici avevano detto: riportatevelo a casa, tanto non riuscirà a sopravvivere.
Invece in quella casa popolare è stato alimentato dalla sua famiglia è sopravvissuto ed è diventato addirittura un atleta.
Sapete dove è nato?
Si, a Palermo, ma la via?
Sfera!
(come il pallone)
ed il numero civico?
19
(come il numero di maglia che aveva a quei mondiali)
La storia del ragazzo del Sud che arriva al Nord e poi unisce l'Italia in un'estate indimenticabile è tutta una serie di stereotipi, ma lui Salvatore Schillaci da antieroe per eccellenza è diventato Supereroe, icona e mito.
Se in Italia nominiamo Totò....
beh magari tanti pensano ad Antonio De Curtis ....
ma altrettanti pensano a Schillaci.
Nato a Palermo il 1° dicembre 1964, Salvatore Schillaci, per tutti Totò, calcisticamente cresce sui campi del quartiere popolare di San Giovanni Apostolo e nelle giovanili dell'AMAT Palermo.
Nel 1982 viene acquistato dal Messina.
Dopo tanta gavetta e due promozioni dalla C2 alla B da qui, inizia la sua carriera professionista vera e propria, quella cioè che ti fa vedere prospettive, fino a quel momento inimmaginabili.
L'anno della definitiva svolta è il 1989, quando viene acquistato dalla Juventus.
Dopo un anno con i bianconeri l'allora CT Vicini decide che ci deve essere posto in nazionale per il neo centravanti bianconero.
Il 1990 è l'anno dei mondiali in Italia e la nazionale è una delle più forti.
Un supergruppo, come gli Audioslave che proviene da un Under 21 che in blocco è diventata da poco la nazionale maggiore.
Tutti si aspettano gol e magie da Vialli e Mancini, invece gioca Baggio ed a poco a poco si fa spazio il giovane Totò che a suon di gol si prende il posto fisso in squadra, la copertina del mondiale e con quella sfera e la maglia numero 19 diventa calcisticamente immortale.
Appena si ascolta un accenno dell'inno "Notti magiche" tutti, indistintamente, pensano alle reti di Schillaci ed a quel sogno che si infranse sul più bello in semifinale.
Nel 1992 viene ceduto all'Inter, ma dopo un inizio scoppiettante deve far fronte ad una serie di infortuni molto lunghi che non gli hanno permesso di mantenere gli standards che si era prefissato.
Nel 1994 si trasferisce al Júbilo Iwata in Giappone.
In Italia Totò ha collezionato complessivamente 120 presenze e 37 reti in Serie A e 105 presenze e 39 reti in Serie B, ma per tutti è l'eroe del Mondiale italiano.
Purtroppo, però, se si può essere immortali nello sport, purtroppo questo non succede nella vita vera e propria e così oggi il calcio e l'Italia piangono Salvatore Schillaci.
L'ex calciatore si è spento all'ospedale Civico di Palermo dov'era ricoverato.
Per diversi giorni ha tenuto, suo malgrado, tutti con il fiato sospeso,
poi alla fine il tumore al colon, per cui era già stato operato due volte, gli è stato fatale.
La camera ardente potrebbe essere allestita nello stadio Renzo Barbera del Palermo.
La direzione sanitaria è uscita con questo comunicato:
"Oggi alle 9:55 è deceduto Salvatore Schillaci, già ricoverato in questa azienda ospedaliera.
La Direzione e il personale sono vicini alla famiglia nel ricordo anche dell'affetto di cui ha sempre goduto il grande campione".
La Federazione Italiana Gioco calcio ha comunicato che verrà osservato un minuto di raccoglimento prima delle gare di tutti i campionati in programma nel prossimo fine settimana.
Ciao Totò....
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