USA: "La difesa della democrazia" Biden definisce questo il motivo del suo ritiro.

 

Punti di vista diametralmente opposti tra le due fazioni politiche USA.

"Veleno" non è solamente quello cantato da Tananai, ma è quello sparso soprattutto in campagna elettorale e gli USA non fanno eccezione, anzi .....

La corsa alla Casa non ci ha mai risparmiato momenti teatrali alla "Compagnia Diaghilev" e quest' anno si è riempito anche con uno scellerato momento di cronaca.

L'attentato a Donald Trump aveva fatto in modo che da entrambi le parti ci fosse stato un condiviso "abbassiamo i toni".

Dopo qualche giorno siamo al punto da sentirci come i Black Eyed Peas che si chiedono "Where Is the Love?" 

Gran parte della campagna elettorale era stata incentrata sulla necessità del ritiro dell'attuale Presidente degli Stati Uniti.

Biden era stato irremovibile fino a quando ha fallito clamorosamente un confronto in TV con Trump.

A quel punto l'avversario, i Mass media e diverse parti della vicenda hanno cominciato a dipingerlo come un "vecchio rincoglionito" e la situazione è sfuggita di mano.

In realtà l'operato del Presidente è stato ottimo ed economia e finanza negli Usa non sono stati mai così prosperi come negli ultimi anni.

Purtroppo, però, l'opinione pubblica si basa su altre vicende ed il presidente si è sentito accerchiato.

L'attentato a Trump, vero o presunto che sia stato, ha fatto il resto contribuendo a creare quel caos che ha rimescolato le carte.

A Biden sono mancati gli appoggi ed i finanziamenti e quindi aveva preso la strada di una sconfitta quasi annunciata.

"Dammi una lametta che mi taglio le vene" avrebbe canticchiato, alla Rettore, se fosse stato Italiano ed invece si è mascherato da brano di Taylor Swift ed ha parlato di amore in un messaggio alla nazione.

Ha detto di essersi ritirato in nome della "difesa della democrazia".

Ed effettivamente le cose si erano messe male Senza un vero confronto politico, ma personale e su basi che nulla hanno a che fare con i temi propri di queste occasioni. 

La democrazia era in pericolo sia per il fatto che con questi presupposti i due contendenti non partissero alla pari e sia perché consegnate gli Usa ed in qualche maniera il mondo nelle mani di Trump sia un qualcosa di indubbiamente discutibile e genererebbe tutto tranne che una propensione alla democrazia.

 "Credo che il mio primato come presidente, la mia leadership nel mondo, la mia visione per il futuro dell'America meritassero tutti un secondo mandato - ha detto nel discorso alla nazione, il Presidente - . Ma niente, niente, può ostacolare il salvataggio della nostra democrazia, inclusa l'ambizione personale". 

Insomma un'uscita da "Libro Cuore" durante la quale ha dichiarato che comunque continuerà comunque a lavorare per fermare la guerra tra Israele e Palestina e per mantenere il sostegno aVolodymyr Zelenskyy ed a tutta l'Ucraina.

Contrapposte in tutti i sensi le parole del discorso di Donald Trump, avvenuto poco prima:

"Tre giorni fa abbiamo sconfitto il peggior presidente della storia: ha lasciato perché stava perdendo. Ora abbiamo una nuova vittima da battere, la più incompetente vicepresidente della storia". 

Ovviamente in questo caso discorsi politici zero, anche perché sarebbero anche peggiori.