16 Luglio 2024 - Ecco le Storie da salotto di Culturosa a Mola - Ospite Valeria Nardulli.
Alla 4 Fontane alle ore 21 cominciano le serate STORIE DA SALOTTO ….
Dopo una serata per festeggiare il traguardo del primo compleanno, dopo una tre giorni sul lungomare con tre libri in evidenza, si torna all'idea iniziale dell'intera programmazione estiva dell'Associazione Culturosa.
Le Storie di salotto, infatti si svolgeranno in piazza Risorgimento, le 4 fontane per intenderci..
L'appuntamento di martedì 16 Luglio 2024 vedrà ospite della serata la professoressa Valeria Nardulli.
Nata a Bari nel 1960, si è laureata in Lettere, Indirizzo Storico Artistico, presso l’Università degli Studi di Bari.
Ha svolto attività di ricerca per l’ IBIMUS (Istituto di Bibliografia Musicale), la Sovrintendenza ai Beni Storico – Artistici e il Consorzio IRIS (schedatura manoscritti musicali).
Ha collaborato con l’Accademia di Belle Arti di Bari (Cultore della Materia). Ha lavorato per 18 anni nel servizio didattico della Pinacoteca “Corrado Giaquinto” di Bari, contribuendo alla realizzazione del CD Rom sulla collezione permanente del Museo.
Realizza visite guidate nel territorio e presenta mostre collettive o personali.
Dal 2003 ha pubblicato diversi studi sul territorio: La Chiesa di Sant’Antonio a Mola di Bari tra fede, arte e storia ( Schena2003); Palazzo Martinelli – Pesce, una dimora storica ( Liantonio 2010); Gli occhi di un artista in Fotografia ed oltre – opere di Maurizio Ghiglia (Gelsorosso 2012); Pietà Popolare a Conversano, Edicole sacre ed immagini devozionali dal Medioevo ai nostri giorni (Congedo 2012); Uno scrigno di arte e fede, guida alla lettura della Chiesa Matrice di Mola di Bari (Liantonio 2013); I monumenti di Pola, in Come un gabbiano, di Dionisio Simone ( Edizioni dal Sud 2016).
La serata organizzata a Mola che vedrà Nilla Pappadopoli dialogare con Valeria Nardulli parte da un concetto che potremmo definire universale che siano affrontati qui o in Colombia, Panama o in tutto il mondo.
Tutto nasce dall' elogio alla bellezza ed a quello alla bruttezza, parafrasando in pensiero di Umberto Eco che ha anche riportato in alcune sue pubblicazioni.
Quello che definiamo bello o brutto, può essere molto soggettivo, non esistono dei canoni prestabiliti.
È come se qualcuno dovesse preferire, per esempio, nella musica Taylor Swift ai Black Eyed Peas, o viceversa.
La Bellezza è un concetto relativo e fuggevole, esattamente come la Bruttezza.
Tutto dipende dal gusto personale di ognuno di noi, dall’epoca in cui si vive, dalla cultura della persona, dalla religione che professa e così via.
Insomma qualche canone c'è pure, ma perché c'è lo impone la comunità globale in una sorta di "cane che si morde la coda" vista la condizione in cui siamo vittime di questi sistema, ma al tempo stesso carnefici perché su molte cose ci facciamo omologare.
Così in tanti trovano la coincidenza tra bruttezza/diversità e cattiveria.
Ricezione di un simile concetto giustificherebbe, a questo punto, l’antisemitismo, per esempio, partendo dal concetto che "diverso non è normale" fino a parlare di bruttezza fisica e bruttezza morale che coincidono.
Atteggiamenti che ritroviamo nei confronti dei musulmani considerati tutti terroristi.
"brutto=cattivo" diventa quindi una verità assoluta essere nei nostri pregiudizi comuni.
Credo che sia un argomento di partenza molto interessante ed un esame di coscienza per ognuno di noi.
Commenti