Appuntamento alle ore 19 presso la Sala conferenze.
Un libro che, alla Doors, apre le porte della percezione e si presta ad un simbolismo che è insito nell'essere umano e specialmente nella nostra cultura.
E magari alle nostre latitudini può essere di diversa provenienza da quella dei vari Lazza, Irama, Ghali, ecc... che, per esempio, invadono le nostre radio ed i nostri supporti musicali.
Parliamo dell'ultima creatura di Giusy Carminucci, colei che riesce a mettere sotto forma di poesia, in mostra tutti i colori di un'esistenza che sarà pure la sua più intima, ma nella quale riusciamo in tanto a riconoscerci, perché, se ci pensiamo bene, in molti abbiamo lo stesso "gruppo sanguigno".
"Il mondo sai, adesso già assomiglia a te, puoi vivere"
(Alberto Camerini)
L'appuntamento che si svolgerà nella Sala conferenze del Castello Angioino in quel di Mola, non ci da, infatti, solamente la possibilità di conoscere sempre più a fondo, attraverso le sue poesie, la docente di Scuola primaria, ideatrice di progetti nazionali come Piano triennale delle Arti (Miur) e realizzatrice di laboratori teatrali e musicali per bambini, già docente per l’UTE, ecc... ma rappresenta la possibilità di aprire un mondo nell'animo di ognuno di noi, che di solito si tende a nascondere rifugiandosi dietro a quella maschera che va bene per la società circostante.
L'autrice che collabora con il settimanale Fax, quando dismette gli abiti da giornalista, si rivolge a quella parte più intima che tocca il cuore di chi viene in possesso dei suoi libri.
Fin dall’antichità più remota, Il concetto di Porta è sempre stato caricato di valenze simboliche e spirituali profonde e articolate.
La porta rappresenta il passaggio fra il conosciuto e l’incognito, la luce e le tenebre, la ricchezza e la miseria, la parvenza e l'autenticità, tra l'esteriorità e l'essenza, tra il corpo e l'anima.
La porta si apre sempre su qualcosa che si rivela essere mistero.
Oltrepassare la porta, dal punto di vista iniziatico allude all’evoluzione spirituale, all’accesso a un grado di conoscenza superiore, al raggiungimento della verità.
La porta è l’apertura che permette di entrare e uscire, quindi comunque lascia una scelta, anche se potrebbe cambiare la nostra percezione una volta superata la soglia della stessa apertura.
Spesso ci rinchiudiamo in uno stato di apparente comfort.
Non vogliamo aprire le porte per non andare oltre la nostra concezione, o non lo facciamo per non fare entrare nessun intruso che posa cambiare la zona nella quale ci siamo rifugiati.
«Ogni genuina conoscenza è conoscenza storica.»
(Benedetto Croce)
In realtà abbiamo sempre la possibilità di aprire l'uscio verso quello che è stato e verso il futuro e, cosa che riesce sempre più difficile, possiamo aprire le nostre porte, quindi, condividere, conoscerci meglio e farci conoscere al mondo che vuoi o non vuoi interagisce con noi.
Spesso questa possibilità ce la da proprio l'arte e questo vale sia per chi scrive che per chi legge.
Durante l'evento di sabato 17
Dialogherà con l'autrice la Presidente Federuni ed Ute, la professoressa Giovanna Fralonardo.
Interverrà l'editore e giornalista Michele Lorusso.
Inoltre ci saranno contaminazioni musicali del tenore Paolo Frallonardo.
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