Un evento Culturosa.
Come tutti sappiamo, il termine Natale significa “il giorno della nascita” e indica per antonomasia il giorno della nascita di Gesù Cristo.
Ricorrenza fondamentale sia per tutti i credenti che per chi, anche se non dovesse esserlo, si troverà, comunque "invischiato" in un mese di festeggiamenti che caratterizzano l'esistenza di tutto il mondo.
Mola, come Altamura, Alberobello, Venezia, ecc.... ma anche Albania, Uruguay e tutte le nazioni possibili ed immaginabili...
Sono, in questo periodo, pressoché monotematiche.
“Le parole contano molto, ma è l'anima che trasmetti.” ...
(Achille Lauro)
Visto che in verità la Bibbia non rivela la data in cui nacque Gesù, sono inesistenti le fonti che certificano la sua nascita, il 25 Dicembre, quindi praticamente è una delle prime fake news certificate.
Non bisogna essere Einstein per comprendere che dietro questa decisione ci sia una scelta, di comodo e, probabilmente bisogna essere Camilleri per romanzarla.
Sicuramente la prima testimonianza sull’esistenza della festa di Natale nel giorno del 25 dicembre risale al 354 d.C., documentata da un antico almanacco, non una voce di chimera, ma comunque la domanda sul perché di tale scelta rimane.
La versione più attendibile parla di un nesso di continuità con quella che era già una festa pagana esistente proprio in quei giorni. Infatti, il 25 dicembre era già da tempo la festa del “Sole vittorioso” (Sol Invictus), un’occasione in cui si celebrava la vittoria del Dio Sole sulle tenebre.
Visto che per i Romani proprio in quel periodo avveniva il solstizio d’inverno, momento a partire dal quale le ore di luce aumentavano a scapito del buio, abbiamo anche una valenza che ha a che fare con la scienza.
Sempre in quel periodo i romani celebravano i saturnali per onorare Saturno, dio dell'agricoltura.
L’approssimarsi della primavera portatrice di nuovi frutti faceva in modo che ci si scambiasse doni tra amici e parenti, tradizione che continuiamo, quindi a rispettare in qualche maniera.
Attorno al 350 d.c., Papa Giulio I trasformò questa festa pagana in una festa cristiana, dichiarando il 25 dicembre anniversario della nascita di Cristo.
Venne logica la continuità di significato tra l’antica festa e la nuova tradizione, mantenendo la stessa data per la celebrazione della nascita di Gesù, dal momento che Cristo rappresenta la vittoria della luce sulle tenebre e quindi del bene sul male.
Quindi se, per molti versi i festeggiamenti rimasero invariati, il 25 dicembre non fu più festeggiato come festa del “Sole vittorioso”, bensì come “Nascita di Cristo” (Natale) cioè di colui che porta la luce nel mondo.
Il Natale, da allora, ha assunto connotati religiosi e continua ad essere una festa molto popolare (non solo per i cristiani) con caratteristiche pressoché invariate, essendo rimasto un giorno felice in cui stare in famiglia e scambiarsi i regali.
Ma è solo questo?
Ci sono teoria che contraddistinguono ulteriormente il contesto religioso?
E quale è la differenza tra l'albero ed il presepe?
L'abete natalizio è l'albero della vita?
Siamo quasi a Natale e questi quesiti si ripresentano ogni anno in questo periodo.
L'Associazione Culturosa ha deciso di affrontarlo, per dissipare dubbi e per sentire (quasi) "due campane diverse".
Sono stati invitati, infatti, un sacerdote don Gerardo Del Duca e un laico il prof.Giovanni Gallo a "farci una lezione sul tema Natale".
Il tutto a Palazzo Roberti il 15 Dicembre.
Sicutamente sarà una bella occasione di partecipazione in una serata presentata da Marianna D'Ambruoso.
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