Legambiente: Stralciare Martucci dal piano rifiuti, Messa in Sicurezza e Controlli prima che sia TROPPO TARDI!
Ultimo comunicato dopo le recenti analisi.
Le ultime analisi confermano tutti i timori e le posizioni di cittadini, istituzioni, associazioni, comitati, ecc....
Quindi ora più che mai si dovrebbe prevedere ad una soluzione definitiva che sia positiva per quelle popolazioni che da decine di anni solo avvelenate da questo ecomostro.
In questi giorni in tanti si sono mossi, ma, purtroppo la sensazione è che la mobilitazione non sia così forte e sentita come anni fa, nonostante la gravità della situazione.
Il fatto è dovuto soprattutto alla ormai cronica convinzione che tutto è inutile e che siamo in mano ai poteri forti ed ai loro interessi.
Proprio per questo ci sarebbe bisogno di un'azione massiccia da parte delle istituzioni.
Non è una questione di PSI, dc, pp, xt, pqrstuvz......
Ma di tutti senza sigle ed acronimi...
Anche per questo
Legambiente - Mola
Legambiente - Mola
ha diffuso la seguente nota:
Stralciare Martucci dal piano rifiuti, Messa in Sicurezza e Controlli
prima che sia TROPPO TARDI!
Le ultime analisi effettuate dall’ARPA (giugno 2023) sulle acque di falda lo confermano che Martucci inquina la falda: valori alti di azoto ammoniacale e di tetracloroetilene nei due pozzi a valle della discarica (PM1 e PM2), mentre questi composti sono praticamente assenti nel pozzo a monte della discarica (PM3).
Cos'altro occorre per capire che è la discarica l’origine dell’inquinamento? L’azoto ammoniacale è molto presente nel percolato prodotto dai rifiuti organici (questa volta non potranno attribuire all'agricoltura l'inquinamento da forme chimiche dell'azoto), mentre il tetracloroetilene deriva probabilmente da solventi clorurati di uso industriale (fatto riconducibile alle testimonianze di Domenico Lestingi raccolte per i procedimenti giudiziari su Martucci).
Ora più che mai occorrono interventi rapidi da parte degli organi regionali, metropolitani e comunali.
Sebbene alcuni valori degli inquinanti siano (di poco) al di sotto dei valori limite (CSC) fissati dalla legge, come rilevato dall’ARPA e come riportano nella Relazione Boeri (prodotta per il processo di disastro ambientale su Martucci) a pag. 54: “il non superamento delle CSC non deve sminuire la gravità del danno ambientale provocato dalla interazione fra acque di falda e percolato di discarica (…). Tale ingente massa d’acqua maschera quindi l’entità dell’impatto …”.
Chiediamo quindi alla Regione, alla Città metropolitana e ai Comuni di Conversano, Mola, Rutigliano e Polignano, ciascuno per le proprie competenze di:
• procedere allo stralcio immediato della discarica Martucci dal Piano regionale di gestione dei rifiuti, impedendo, definitivamente, la riapertura delle vasche di servizio.
• Attivare subito gli interventi di messa in sicurezza dei lotti 1 e 3 della discarica, previsti da tempo, ma di cui non si vede l’ombra.
• controllare, a tutela della salute pubblica, i parametri ambientali della zona.
Ricordiamo che il monitoraggio post chiusura della discarica è uno degli importanti compiti della ditta che ha esercito la discarica, la Lombardi Ecologia, è fallita!
Quindi occorre un attento intervento pubblico per monitorare frequentemente i parametri ambientali (previsto dalle normative), con azioni di rivalsa economica verso i curatori fallimentari della Lombardi che sono gli stessi attori che, da anni, dovrebbero raccogliere i milioni di litri di percolato che invece, finiscono in falda (come confermato anche dagli ultimi dati), ma che incassano i soldi dalla vendita del metano estratto dal lotto 3 della discarica.
Mola di Bari 28/09/2023
Mail legambientemola@gmail.com
Stralciare Martucci dal piano rifiuti, Messa in Sicurezza e Controlli
prima che sia TROPPO TARDI!
Le ultime analisi effettuate dall’ARPA (giugno 2023) sulle acque di falda lo confermano che Martucci inquina la falda: valori alti di azoto ammoniacale e di tetracloroetilene nei due pozzi a valle della discarica (PM1 e PM2), mentre questi composti sono praticamente assenti nel pozzo a monte della discarica (PM3).
Cos'altro occorre per capire che è la discarica l’origine dell’inquinamento? L’azoto ammoniacale è molto presente nel percolato prodotto dai rifiuti organici (questa volta non potranno attribuire all'agricoltura l'inquinamento da forme chimiche dell'azoto), mentre il tetracloroetilene deriva probabilmente da solventi clorurati di uso industriale (fatto riconducibile alle testimonianze di Domenico Lestingi raccolte per i procedimenti giudiziari su Martucci).
Ora più che mai occorrono interventi rapidi da parte degli organi regionali, metropolitani e comunali.
Sebbene alcuni valori degli inquinanti siano (di poco) al di sotto dei valori limite (CSC) fissati dalla legge, come rilevato dall’ARPA e come riportano nella Relazione Boeri (prodotta per il processo di disastro ambientale su Martucci) a pag. 54: “il non superamento delle CSC non deve sminuire la gravità del danno ambientale provocato dalla interazione fra acque di falda e percolato di discarica (…). Tale ingente massa d’acqua maschera quindi l’entità dell’impatto …”.
Chiediamo quindi alla Regione, alla Città metropolitana e ai Comuni di Conversano, Mola, Rutigliano e Polignano, ciascuno per le proprie competenze di:
• procedere allo stralcio immediato della discarica Martucci dal Piano regionale di gestione dei rifiuti, impedendo, definitivamente, la riapertura delle vasche di servizio.
• Attivare subito gli interventi di messa in sicurezza dei lotti 1 e 3 della discarica, previsti da tempo, ma di cui non si vede l’ombra.
• controllare, a tutela della salute pubblica, i parametri ambientali della zona.
Ricordiamo che il monitoraggio post chiusura della discarica è uno degli importanti compiti della ditta che ha esercito la discarica, la Lombardi Ecologia, è fallita!
Quindi occorre un attento intervento pubblico per monitorare frequentemente i parametri ambientali (previsto dalle normative), con azioni di rivalsa economica verso i curatori fallimentari della Lombardi che sono gli stessi attori che, da anni, dovrebbero raccogliere i milioni di litri di percolato che invece, finiscono in falda (come confermato anche dagli ultimi dati), ma che incassano i soldi dalla vendita del metano estratto dal lotto 3 della discarica.
Mola di Bari 28/09/2023
Mail legambientemola@gmail.com
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