30 Luglio 2023 - Recital della cantante e ricercatrice GIULIA AMORETTI - Kantun Winka - Palazzo Pesce - Mola.
Il viaggio interculturale di Kantun Winka prosegue.
Il prossimo concerto avrà come protagonista una voce interessante del panorama musicale contemporaneo.Domenica 30 luglio, alle ore 21, a Mola di Bari, nella suggestiva cornice di Palazzo Pesce, la cantante russo-italiana Giulia Amoretti, ricercatrice nel campo della musica tradizionale, presenterà i canti popolari tramandati oralmente nella sua terra d’origine, raccolti da tanti etnomusicologi, con uno sguardo rivolto anche al patrimonio musicale di paesi vicini come la Bielorussia e l’Ucraina.
Insomma il Pop con il vero senso della parola?
A prescindere da questo è bello che si parli di vicinanza e culture in comune tra popoli, specialmente quando nello stesso contesto ci sono Russia ed Ucraina.
Siamo abituati a questo punto a nominare Putin, Zelenskyy, Guerra, Biden, USA e magari Papa Francesco o Mattarella che intervengano per mediare.
In un mondo nel quale Ghemon non è un cantante, ma il samurai che taglia tutto con la sua spada.
Invece questa volta parleremo di musica e di un viaggio che partirà dal Mar Glaciale Artico, attraverserà il rialto centrale russo, scenderà al Sud, salirà poi sui Monti Carpazi e scenderà ancora verso le steppe di Dnipro, concludendosi alle paludi della Bielorussia.
Saranno presentati canti contadini dedicati alle feste celebrate nell’arcaico mondo agrario, canti un tempo eseguiti per ottenere dei raccolti più propizi, per condizionare le piogge, per invocare la primavera, canti delle sirene e anche quelli legati all’antico rito della “sepoltura” della freccia, e tanto altro ancora, nell’ambito di un’immersione sensoriale che non mancherà di emozionare e far riflettere.
Il tramonto delle realtà rurali significa anche la fine di tutta la cultura orale ad esse legata.
I villaggi, ultimi baluardi di una cultura orale sopravvissuta per secoli, sono sempre più sostituiti dalle città e dalle diverse espressioni della modernità. Si tratta di un processo irreversibile e l’unica possibilità che abbiamo è conservare quel che resta, trasmetterlo con cura e con rispetto attraverso il passaparola.
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