“Venere in Pelliccia” da L.V. Sacher - 11 Marzo 2023 - XXII Stagione di Prosa Teatro Angioino di Mola.
Un altro grande appuntamento per la Rassegna Nazionale con la direzione artistica di Francesco Capotorto.
Arriva dal nord la Compagnia Baroni Rampanti, protagonista del prossimo appuntamento all'Angioino.
Certo, la cultura è universale, sarebbe lo stesso se provenisse da Corato o da Capurso, paese di Checco Zalone che ha trapiantato ovunque qualche cliqué nostrano, ma la provenienza geografica del gruppo di artisti impegnati, dimostra la valenza nazionale della Rassegna molese.
Quella che si va a presentare è la commedia “Venere in Pelliccia” da L.V. Sacher – Masoch, con Manila Barbati e Martino Palmisano – regia E. Bonetti.
In un periodo che vede un personaggio come Elly Schlein, diventare improvvisamente nota ai più, è singolare trovarci di fronte ad un'opera che vede in una delle protagoniste un personaggio che fu ostentato come espressione di libertà, di emancipazione e di dominio sul maschio.
Tratto dall’’omonimo romanzo dell’austriaco Leopold von Sacher-Masoch, scritto nel 1870. tradotto e adattato da Martino Palmisano porta in scena sensualità e freddo autocontrollo, cedimenti amorosi e manipolazione.
Del testo originale, è stato rispettato con forza il contrasto dei ruoli e la tensione con cui le parti si confondono e si invertono. Dosando ironia e leggerezza, l’opera è stata attualizzata in una realtà più vicina a noi.
Giacomo Miranda è un regista esordiente alla disperata ricerca di una attrice che interpreti in teatro Wanda, la protagonista femminile del romanzo ottocentesco “ Venere in Pelliccia”.
Al termine di una giornata di provini deludenti, nella sala ormai vuota, entra una donna avvenente.
Alle prime appare volgare e lamentosa, troppo ignorante per impersonare un ruolo femminile così sofisticato, quello di una dea carnale, di una seduttrice maliziosa e colta, e profonda conoscitrice dell’universo maschile. Tra regista e attrice, vittima e carnefice, inizia un vertiginoso scambio di ruoli, un gioco elettrizzante del gatto con il topo, in cui si cancellano i confini tra realtà e fantasia, seduzione e potere, sesso e amore.
Un duello teatrale in cui, lentamente, i confini tra realtà e finzione si fondono e confondono. Recitando insieme le battute del testo, accade che Giacomo venga sedotto dal talento dell’attrice Lola Salas e che finisca con l’identificarsi nel suo alter ego del romanzo, Severin.
I due intraprendono un gioco di dominazione e sottomissione (emblema è il contratto formale con cui si impegna a diventare suo schiavo, con il nome di Gregor) che lascia sconcertato lo spettatore fino all’ultimo: chi ne uscirà vincitore?
L’incostanza affettiva della ricca e bella Wanda, per la prima volta in letteratura, verrà ostentata come espressione di libertà, di emancipazione e di dominio sul maschio.
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