Agìmus a Palazzo Pesce: Matteoli e Sangiovanni, gli argonauti della musica, per un "dolce" viaggio musicale a ritroso nel tempo - 12 Marzo - Mola
Domenica 12 marzo alle ore 19.30 a Palazzo Pesce, si esibiranno Giorgio Matteoli e Scipione Sangiovanni per un viaggio a ritroso nel tempo.
In vari contesti Frederic Vasseur ed Elly Schlein sono il presente.
Fernando Alonso o nella musica la PFM possono essere sia il resente che il passato.
A dimostrazione che il trascorrere del tempo fa in modo che tutto sia legato in maniera indissolubile.
Non ci sarebbe nemmeno bisogno di indire un referendum per disquisire su una teoria che ha una certa logica.
Ma se proprio si vuole creare attorno a tutto ciò il lavoro di un "Sarto per signora" o Tailleur pour dame, citando l'originale di Georges Feydeau, mai come questa volta il tutto si può ritrovare nell'evento Agìmus di questo fine settimana:
Inverno Agìmus 2023
Mola di Bari
Palazzo Pesce
domenica 12 marzo, ore 19.30
Matteoli e Sangiovanni,
gli argonauti della musica
La soave alchimia tra flauto dolce e pianoforte
per un viaggio nel tempo da Piazzolla al Cinquecento
Per l’Agìmus di Mola di Bari, domenica 12 marzo (ore 19.30), a Palazzo Pesce, faranno un giro «accademico» dell’Europa, ma idealmente sbarcheranno anche in Argentina, patria del tango e di Astor Piazzolla.
Loro sono Giorgio Matteoli, virtuoso di flauto dolce e fondatore dell’ensemble di musica barocca Festa Rustica, e Scipione Sangiovanni, il giovane (ma già affermato) pianista pugliese considerato tra gli astri nascenti del concertismo e tra i migliori talenti della sua generazione.
Il recital che propongono i due argonauti di questo viaggio sonoro, pensato per trasportare gli spettatori indietro nel tempo, è diviso per blocchi tematici e geografici, anche con alcune parti riservate al solo pianoforte, a partire dal flash sul Novecento pensato con un ponte tra Francia e Argentina e un parallelo tra il Satie della celebre Gymnopédie n. 1 e il Piazzolla che a un certo punto sposò la fede cattolica, sino a diventare un devoto della Madonna, in onore della quale nel 1984 compose un’Ave Maria intitolata «Tanti anni prima» per il film «Enrico IV» di Marco Bellocchio, brano poi donato alla cantante Milva, sua «musa».
Del padre del «tango nuevo» si ascolterà anche la «Primavera Porteña» dalle «Quattro stagioni» prima di passare al capitolo «Romanticismo», per il quale si oltrepasseranno i confini di Spagna, Norvegia e Austria con Granados («Danza andalusa»), Grieg («Danza di Anitra» e «Canto di Solveig» dal «Peer Gynt») e Schubert («Standchen»).
Il passato si farà ancora più remoto con gli omaggi a Johann Sebastian Bach, del quale è in programma l’Arioso dalla Cantata BWV156, e Tommaso Albinoni, che verrà celebrato con la trascrizione per flauto e pianoforte del Concerto per oboe e archi.
La macchina del tempo di Matteoli e Sangiovanni non supererà il Cinque-Seicento, che verrà esplorato prima con Jacob Van Eyck, tra i più importanti compositori olandesi del Diciassettesimo secolo (in programma «Bravade» dal «Giardino delle delizie flautistiche»), e – infine – con un tradizionale anonimo inglese intitolato «Greensleeves to a Ground», basato sulla progressione armonica di una Romanesca italiana utilizzata anche dallo spagnolo Santiago Murci per il suo «Payssanos».
Info e biglietti 368.568412 – 393.9935266
Del padre del «tango nuevo» si ascolterà anche la «Primavera Porteña» dalle «Quattro stagioni» prima di passare al capitolo «Romanticismo», per il quale si oltrepasseranno i confini di Spagna, Norvegia e Austria con Granados («Danza andalusa»), Grieg («Danza di Anitra» e «Canto di Solveig» dal «Peer Gynt») e Schubert («Standchen»).
Il passato si farà ancora più remoto con gli omaggi a Johann Sebastian Bach, del quale è in programma l’Arioso dalla Cantata BWV156, e Tommaso Albinoni, che verrà celebrato con la trascrizione per flauto e pianoforte del Concerto per oboe e archi.
La macchina del tempo di Matteoli e Sangiovanni non supererà il Cinque-Seicento, che verrà esplorato prima con Jacob Van Eyck, tra i più importanti compositori olandesi del Diciassettesimo secolo (in programma «Bravade» dal «Giardino delle delizie flautistiche»), e – infine – con un tradizionale anonimo inglese intitolato «Greensleeves to a Ground», basato sulla progressione armonica di una Romanesca italiana utilizzata anche dallo spagnolo Santiago Murci per il suo «Payssanos».
Info e biglietti 368.568412 – 393.9935266
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