Emozione allo stato puro.
Ho cominciato a parlare del Gobbo di Notre-Dame" nel momento stesso nel quale ho saputo quale sarebbe stata la nuova avventura in cui si era imbarcata l'associazione Tuttinscena.
Poi, paradossalmente, per una serie di vicissitudini, impegni, concomitanze, ecc... Ho addirittura rischiato di perdermi lo spettacolo.
Scampato il pericolo anch'io mi sono potuto godere quello al quale centinaia di persone hanno assistito.
Che dire?
Beh... Potrei partire da infiniti punti di vista.
Raccontare di come si possa azionare la personale macchina del tempo e tornare nel 1831, quando Victor Hugo pubblicò "Notre-Dame de Paris".
Se non ancora prima..
Ma è davvero così?
Certo, è una storia di quell'epoca, tra ribellione, amore e morte, ma cosa c'è di tanto diverso dalla società attuale?
Il libro ha vissuto negli anni attraverso le tante versioni sia teatrali che cinematografiche e negli ultimi anni è giunto a noi anche attraverso la forma del musical, l'opera musicale scritta da Riccardo Cocciante con le liriche di Pasquale Panella per la versione italiana.
È questa versione che la compagnia molese ha voluto reinterpretare e portare fino a noi.
Quella che porta via dalla mente di tutti il lieto fine della versione Disney che priva la vicenda dell'essenza e dello spessore della storia raccontata.
L'opera è contemporanea perché mette in evidenza le contraddizioni tra i predicati valori della Chiesa, i suoi dogmi ed i comportamenti dei suoi rappresentanti.
È anche se non soprattutto una storia d'amore con tutto quello che si possa di positivo e negativo argomentare attorno al sentimento intorno al quale gira il mondo.
Per intraprendere un simile viaggio ci vuole passione per la cultura, l'arte ed il teatro, ma anche tanto coraggio e tanto amore per quello che si fa.
Grazie a questo la Compagnia Tuttinscena è riuscita a fare di questo mondo apparentemente insormontabile una propria creatura, portata magistralmente sul palco del teatro Van Westerhout in Mola di Bari.
La scenografia animata in un 3D è stata la novità di questa stagione ed ha reso ancora più immediato quel desiderio di immedesimarsi nella rappresentazione.
Il resto l'ha fatto quel cast di giovani attori, cantanti e ballerini che avevano il non facile compito di essere all'altezza dei grandi nomi che li hanno preceduti.
Ovviamente non si può non citare chi ha avuto il merito di imbarcarsi nel progetto e di dirigere gli attori.
Il regista, quel Vito Rago che anche questa volta ha fatto centro.
Ci sono state, infatti, ben 10 repliche e non solo tutte sono state sold out, ma ci sarebbero volute diverse settimane di altre date per accontentare le ulteriori richieste.
Il consenso di pubblico e critica ne è la logica conseguenza che ha ripagato tutti i mesi di prove, passione, impegno e sacrificio.
È stata l'ennesima dimostrazione di come la massima che anima dal 1994 l’aps “Tuttinscena Cultura e Spettacolo” possa tradursi in una splendida realtà.
"Il teatro ancora una volta è riuscito a mettere insieme tantissime persone, di varie fasce di età, è riuscito ad essere “GRUPPO”, ad essere “FAMIGLIA"."
È una specie di State of mind, quello che ha legato la gente sul palco e quello seduto in poltrona e non ci è voluto un referendum per stabilire il grado di successo.
Certo, io che amo il canto e che ho una fissa per i cori e controcanti, vado a nozze quando ascolto interpretazioni simili.
Le voci che si intrecciano...
Potrei sottolineare quel passaggio che apre con tre voci con tre diverse tonalità, nel quale entra la quarta.
Potrei parlare di tecnica, potrei anche dire dove c'era una base già praticamente professionale e dove può aver inciso in maniera più massiccia il vocal coach Mauro Defonte.
Ma a che servirebbe?
Sarebbe veramente così?
Io credo che quando si descrive un lavoro del genere si debba parlare soprattutto delle emozioni che questo suscita.
Ed in questo caso, è chiaro che ci possano essere passaggi che possano colpire maggiormente ognuno in maniera diversa, in base alle peculiarità delle sue preferenze, delle sue passioni e della sua sensibilità.
Quello che però Notre Dame ha fatto è che alla fine anche partendo da sensibilità diverse il risultato è stato un 100% di gradimento assoluto.
Ognuno la sua personalissima scala può averla inconsciamente divisa in percentuali diverse... Ma alla fine ha fatto ugualmente 100.
Leo Vita, Serena Palmisano, Nico Colella, Roberto Casulli, Angeliana Del Vecchio, Giuseppe Carulli, Vito Colella ,Giusy Castellaneta, Alessandra Casulli, Martina Furio, Simona Santoro, Giorgia Risola, Nicole Giovine, Grazia Cacace, Arianna Valentino, Roberta Ranieri, Elena De Simone, Eleonora D’Aquino, Francesco Buonsante, Michele Raspatelli, Cesare Russo, Nicky Gassi, Cosimo Pio Di Vagno, ci hanno messo voce, corpo e la faccia, ma ovviamente dietro la performance c'è stato il grande lavoro di chi ha lavorato dietro le Quinte.
Insomma sono veramente contento di aver potuto assistere a questo spettacolo e spero che sia uno stimolo in più per il proseguimento dell'attività dell'associazione.
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