Nel periodo della "Giornata della memoria"...
La struggente storia di un pianista sopravvissuto all'orrore nazista...
L'Arte può salvare un esistenza, ma può salvare una vita?
E' questa la domanda che dobbiamo porci nel presentare questo evento?
Probabilmente la questione non è semplice come appare, anche perchè ci sono casi e casi e perchè non si tratta adesso pensare a chi preferiamo oggi tra i vari Bon Jovi, Matt Bianco e, perchè no, Blackinsane.
Il Nazismo, fascismo, non è questione di PSI contro o di democristiani, ecc....
l'Antifascismo è qualcosa che deve unirci tutti anche quando ci apprestiamo, come in questo caso , ad andare a teatro per assistere a qualcosa che, per forza di cose, ha a che fare con quella dannatissima seconda Guerra Mondiale che si caratterizzò di quella bestialità che si cerca di tramandare attraverso il "Giorno della Memoria".
Mola, Bitetto, Bologna, come la Polonia, questa come tutta l'Europa e tutto il Mondo a suggellare una sorta di alleanza affinchè tutto ciò non si possa ripetere, sembra una cantilena e tale rimarrà se non la si vorrà metabolizzare a dovere, senza dover per forza citare Benedetto Croce, senza fare neanche finta di pronunciare frasi altisonanti.
L'arte può fare tutto ciò.
Attraverso le sue varie forme.
La storia che andrà in scena è stata protagonista di tutte le forme d'arte ed è stata fonte di ispirazione e spero possa arrivare a tutti.
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Sabato 28 Gennaio 2023 ore 20.45
Teatro comunale Niccolò van Westerhout – Mola di Bari
LA MUSICA MIRACOLOSA
STORIA DEL PIANISTA DEL GHETTO DI VARSAVIA
FRANCESCO NICOLOSI, pianista
STEFANO VALANZUOLO, voce narrante
Testo di Stefano Valanzuolo
Musiche di Chopin, Liszt-Wagner, Debussy, Rachmaninov, Szpilman
Quando Roman Polanski decise di raccontare l’Olocausto col film «Il pianista», vinse prima la Palma d’Oro a Cannes e poi tre Oscar a Los Angeles.
E per girarlo, quel film, si ispirò all’omonimo romanzo autobiografico di Władysław Szpilman, il musicista ebreo scampato all’orrore nazista sulla cui vicenda è basato
il concerto-spettacolo «La musica miracolosa. Storia del pianista del Ghetto di Varsavia»
che l’Agìmus propone nel periodo in cui ricorre la «Giornata della Memoria».
Un progetto nel quale il narratore Stefano Valanzuolo (autore del testo) descrive la straordinaria vicenda dell’artista polacco accompagnato dal pianista Francesco Nicolosi, che interpunge il racconto con pagine di Debussy (Clair de lune), Wagner (La morte di Isotta nella trascrizione di Liszt), Chopin (Notturno in do diesis minore, Variazioni su Là ci darem la mano dal Don Giovanni di Mozart e Preludio op. 28 n. 4), Rachmaninov (Preludio op. 32. N. 10) e dello stesso Szpilman (Mazurka).
Dei quattrocentocinquantamila ebrei rinchiusi nel ghetto di Varsavia dai tedeschi, dopo l’invasione del 1939, ne rimasero in vita soltanto ventimila.
E tra i sopravvissuti ci fu proprio Wladyslaw Szpilman, detto Wladek.
A evitargli la morte sarebbe stato un ufficiale tedesco catapultato dal caso tra le macerie della capitale polacca.
Dunque, un nemico e carnefice, miracolosamente folgorato da un lampo di umanità e di rispetto verso l’arte e la musica.
Quasi uno spiraglio di luce in mezzo all’inferno.
Ma a salvare la vita a Szpilman non fu semplicemente quell’ufficiale, fu anche la tenacia con la quale il pianista seppe non arrendersi a una morte che sembrava inevitabile, mantenendo acceso il desiderio incorruttibile di vivere, forse proprio perché unico superstite di una famiglia che gli aveva regalato il dono della musica e del saper suonare, in fondo in fondo un modo gentile di vivere.
E se non ci fosse stato il film di Polanski, bellissimo e pluripremiato, a ridarle qualche anno fa giusta visibilità, oggi la figura di Szpilman, morto nel 2000, sarebbe forse sbiadita, dolorosamente confusa tra quelle di uomini e donne macinati dalla barbarie nazista, precipitata per sempre nell’oblio, celata agli occhi del mondo al pari di troppe tragedie senza nome.
Per cui lo spettacolo «La musica miracolosa» questo si propone di fare:
raccontare la storia possibile di un uomo sopravvissuto all’orrore grazie all’amore per la musica, il pianoforte e Chopin. In altre parole, l’amore per la vita.
🎫 BIGLIETTI (posti numerati)
€ 13,00 (intero);
€ 10,00 (rid. over 65);
€ 5,00 (rid. under30)
📌BOOKING
-Biglietteria online https://www.associazionepadovano.it/acquisto/
-Botteghino Teatro (giorno di spettacolo)
📲 INFO
368 568412 – 393 9935266
www.associazionepadovano.it
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