"UNIRSI PER CAMBIARE" Rilancia la proposta per governare Mola nel miglior modo possibile.
Ecco da dove ripartono.
Articolo 1, Rifondazione comunista e PSI qualche mese fa erano scesi in campo per quella che sembrava una coalizione di sinistra che, tralasciava le vicende del PD e che si metteva, diciamo così in proprio.
Il nome comune scelto era stato “Uniti per cambiare” ed avevano già comunicato le proprie priorità ed i propri propositi.
Le varie vicissitudini e, probabilmente i tempi non maturi, visto che si parlava di altri tipi di competizioni elettorali all'epoca, avevano fatto, forse desistere il gruppo, in attesa di tempi più giusti ed in vista delle prossime elezioni Comunali.
Sembra uno dei viaggi di Omero.
Sembra dover cercare tra gli scavi di Pompei....
Sta di fatto che la politica, potrebbe essere molto semplice nella sua essenza.
Basta rendersene conto e lavorare secondo coscienza.
Oggi, dunque, a prescindere da eventuali accordi con altre sigle, in vista di quello che accadrà a Mola di Bari tra qualche mese, si rimettono in movimento anche in maniera mediatica.
Mario Gaudiuso del PSI molese infatti ha inviato anche presso questo spazio libero
il seguente comunicato:👇
RILANCIAMO LA NOSTRA PROPOSTA
Ad oltre cinque mesi dalla presentazione del nostro documento politico, torniamo sull’argomento di tale progetto per ribadire la sostanza di quanto proposto e puntualizzare alcune questioni. Prima ancora di entrare nei temi che ci stanno a cuore desideriamo, una volta per tutte, ribadire che la nostra proposta ha l’unico obiettivo di cercare le migliori condizioni possibili per governare il nostro paese, all’insegna di un perimetro ideale e identitario di sinistra riformista e progressista, partendo dalla constatazione di un bilancio non positivo dell’amministrazione che sta concludendo il suo mandato.
Come più volte abbiamo sottolineato, il nostro proposito prescinde da questioni personalistiche, dunque non è contro alcuno ma è proiettato a cercare soluzioni più avanzate per il bene collettivo della nostra cittadinanza e pertanto si tratta di un progetto inclusivo, giammai ad escludendum, e di natura sinergica anche con quanti hanno fatto del loro meglio per portare avanti fin qui l’amministrazione del paese.
A nostro avviso, ora è il momento per Mola di cambiare e costruire una storia nuova che parta da idee chiare e condivisibili per cominciare a riflettere e rimettersi a lavorare. Proponiamo così alcuni spunti di riflessione da cui iniziare a confrontarci con la Comunità.Ripartiamo da Mola recuperando il ruolo che ci compete nella Città Metropolitana di Bari. Riappropriamoci del nostro Territorio e delle decisioni che lo coinvolgono e ci coinvolgono ogni giorno: dalla Strada Statale 16 a Contrada Martucci. Non facciamoci più sottrarre il nostro destino;
Superiamo un ventennio di urbanistica gestita in deroga continua, senza una reale visione complessiva e di lunga durata e scriviamo finalmente la nostra storia attraverso la coprogettazione. Programmiamo insieme la nostra Città, ripensandola dal Mare alla Terra e descrivendo un rapporto nuovo tra Centro e Periferie, dentro una cornice di mobilità lenta ed inclusiva. Rimettiamo l’Abitare al centro dell’urbanistica, facendo in modo che nessuno più decida di fuggire per i costi delle abitazioni e degli affitti o per la mancanza di servizi;
Ripensiamo i cicli produttivi del nostro Territorio, facciamo in modo che gli operatori di settore non abbandonino i propri presìdi.
Dentro l’economia circolare descriviamo un nuovo modello di impresa che riguardi ogni settore e che possa essere competitivo e soprattutto rispondere ai bisogni della Comunità. Su questo accendiamo anche le competenze che i tanti Molesi che lavorano e studiano fuori Mola possono darci, accogliendo professionalità che poche Comunità possono vantare;
Proponiamo temi di inclusione sociale e rigenerazione socioculturale in un paese dove il decoro urbano e la riqualificazione territoriale ci permetterebbero di vivere in un ambiente decoroso, accogliente e attrattivo.
Proponiamo temi di inclusione sociale e rigenerazione socioculturale in un paese dove il decoro urbano e la riqualificazione territoriale ci permetterebbero di vivere in un ambiente decoroso, accogliente e attrattivo.
La lotta al degrado delle aree urbane attraverso il recupero e la promozione del rispetto abbraccia anche un aspetto delicato quale la sicurezza urbana;
Promuoviamo il territorio attraverso la trasformazione e il rilancio dell’agroalimentare in linea con il Patto Verde europeo, pensando all’intera filiera ad ogni livello, con nuove strategie dal produttore al consumatore, attivandosi con idee inclusive di impresa (femminile, giovanile, diversità, …). Rilanciamo anche il settore pesca in virtù delle trasformazioni strutturali necessarie (porto, piazza del pesce, nuove tecnologie di settore, …);
Poniamo la scuola e la formazione al centro del dibattito, inclusiva, anche attraverso il bagaglio digitale acquisito che deve però essere sostenuto dalle infrastrutture necessarie (reti e strumenti informatici, …), ambiziosa, rendendo gli ambienti funzionali e sicuri, aperta al territorio e al volontariato per fornire benessere ai cittadini. Anche la cultura deve ritrovare un ruolo centrale e gli artisti, di qualunque arte, devono essere coinvolti attivamente nelle decisioni sulla bellezza pubblica;
Lavoriamo per definire un nuovo rapporto della Comunità con il Mare attraverso il Piano Comunale delle Coste che oltre al sistema portuale riscopra la bellezza del nostro territorio in chiave storica e turistica, rilanciando nel contempo le attività commerciali. Anche le tradizioni ed i nostri colori e materiali secondo un piano prestabilito vanno contestualizzati e promossi per un turismo che sia consapevole e non solo di passaggio.
Promuoviamo il territorio attraverso la trasformazione e il rilancio dell’agroalimentare in linea con il Patto Verde europeo, pensando all’intera filiera ad ogni livello, con nuove strategie dal produttore al consumatore, attivandosi con idee inclusive di impresa (femminile, giovanile, diversità, …). Rilanciamo anche il settore pesca in virtù delle trasformazioni strutturali necessarie (porto, piazza del pesce, nuove tecnologie di settore, …);
Poniamo la scuola e la formazione al centro del dibattito, inclusiva, anche attraverso il bagaglio digitale acquisito che deve però essere sostenuto dalle infrastrutture necessarie (reti e strumenti informatici, …), ambiziosa, rendendo gli ambienti funzionali e sicuri, aperta al territorio e al volontariato per fornire benessere ai cittadini. Anche la cultura deve ritrovare un ruolo centrale e gli artisti, di qualunque arte, devono essere coinvolti attivamente nelle decisioni sulla bellezza pubblica;
Lavoriamo per definire un nuovo rapporto della Comunità con il Mare attraverso il Piano Comunale delle Coste che oltre al sistema portuale riscopra la bellezza del nostro territorio in chiave storica e turistica, rilanciando nel contempo le attività commerciali. Anche le tradizioni ed i nostri colori e materiali secondo un piano prestabilito vanno contestualizzati e promossi per un turismo che sia consapevole e non solo di passaggio.
Così è necessario ripartire dai movimenti collettivi che hanno dato impulso all’immagine della nostra Città, come il “Palio dei Capatosta”;
Proviamo a garantire un equilibrio tra costi di produzione dei prodotti della Terra e costi di vendita sul Mercato, anche creando nuove opportunità di distribuzione;
Ci sono attualmente in contemporanea quattro generazioni sul Mercato del lavoro (Baby boomers, Generazione X, Millenials, Generazione Z).
Proviamo a garantire un equilibrio tra costi di produzione dei prodotti della Terra e costi di vendita sul Mercato, anche creando nuove opportunità di distribuzione;
Ci sono attualmente in contemporanea quattro generazioni sul Mercato del lavoro (Baby boomers, Generazione X, Millenials, Generazione Z).
Come i luoghi di lavoro stanno cambiando ed evolvendo, allo stesso modo la Comunità deve cambiare e diventare accogliente e sicura per ogni generazione.
Anche per questo gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile saranno la cornice strategica da cui muovere le nostre riflessioni;
Dobbiamo provare a pensare ad un regolamento che disciplini il funzionamento del Consiglio comunale.
Dobbiamo provare a pensare ad un regolamento che disciplini il funzionamento del Consiglio comunale.
Senza venire meno alle prerogative ed alla libertà d’azione dei Consiglieri, accade ormai troppo spesso che per motivi che nulla hanno a che fare con il benessere della collettività alcuni tengano sotto scacco l’Amministrazione, con conseguenze che si ripercuotono inevitabilmente sul destino della Comunità. Chi fa politica deve dare un reale apporto alla crescita collettiva, allo sviluppo e al progresso della Città, nel rispetto della coerenza e della continuità dell’attività di governo, in considerazione del mandato affidato.
Questi sono alcuni spunti e capisaldi dai quali vorremmo partire per un confronto con i cittadini e sui quali abbiamo già intrapreso un percorso di confronto anche con alcuni altri gruppi e formazioni politiche al fine di condividere e confrontarci per il rilancio della nostra città.
Questi sono alcuni spunti e capisaldi dai quali vorremmo partire per un confronto con i cittadini e sui quali abbiamo già intrapreso un percorso di confronto anche con alcuni altri gruppi e formazioni politiche al fine di condividere e confrontarci per il rilancio della nostra città.
Questo il nostro proposito che ci prefiggiamo di perseguire e cercare di raggiungere attraverso incontri pubblici, possibilmente con altri interlocutori che condividessero il nostro impianto orientativo.
Mola, 13 dicembre 2022
UNIRSI PER CAMBIARE
Mola, 13 dicembre 2022
UNIRSI PER CAMBIARE
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