Musica, parole ed immagini durante un evento molto particolare.
L'avevo preannunciato prima che andasse in scena quella che è stata una delle presentazioni più emozionanti del libro di Giusy Carminucci.
La poliedrica artista, docente di scuola primaria, giornalista e poetessa, con la presentazione di "Geografie Emozionali" è sbarcata in quel di Polignano, qualche mese dopo la sua partecipazione al "libro possibile".
Il tutto è avvenuto venerdì 16 dicembre 2022 presso la biblioteca comunale Raffaele Chiantera.
L'incontro, come spesso accade nelle presentazioni di Giusy Carminucci, è stato a 360°.
Del resto per una persona che ha sempre messo ai primissimi posti, lo stimolo alla creatività anche da insegnante, non può non essere quella la strada maestra.
Non è un segreto che sia ideatrice di progetti nazionali come il Piano triennale delle Arti (Miur), come la realizzazione di laboratori teatrali e musicali per bambini.
Devo dire che quando presentai l'opera al "libro possibile", Giusy stava studiando mille maniere per rendere l'appuntamento spettacolare con varie contaminazioni artistiche e con delle trovate che avrebbero reso l'evento ancora più particolare.
Ma il grosso numero di ospiti, in quella importante manifestazione, il relativo tempo ristretto ed i mezzi che ci potevano mettere a disposizione, ci costrinsero a desistere e rendere il tutto più veloce e più semplice.
Quando l'autrice ha iniziato, invece, questa specie di tour, libera da tutte le problematiche che si potevano avere in una kermesse nella quale tutto deve incastarsi alla perfezione per fare in modo di non "sforare" , ha potuto sperimentare a piacimento, rendendo questi appuntamenti molto particolari.
L'evento presso la biblioteca comunale Raffaele Chiantera ha avuto i suoi momenti istituzionali.
Il saluto dell’assessora alla Cultura Priscilla Raguso ha dato una veste di ufficialità, ma di partecipazione della comunità polignanese anche attraverso una sua rappresentante.
La presenza della presidente del Centro Antiviolenza Safiya, Anna Maria Montanaro ha fatto in modo che si potesse toccare anche l'argomento che riguarda la condizione della donna.
Problematiche, queste, che vengono affrontate, purtroppo, un paio di volte l'anno: l'8 Marzo e durante la Giornata contro la violenza sulle donne.
Quasi per fare in modo che tutti ci possiamo lavare la coscienza, per poi continuare a vivere nell'indifferenza di tale tema il resto dell'anno.
Io penso che ci dovrebbe essere un'unica giornata mondiale dei diritti umani che duri sempre, ogni minuto, ogni istante e che valga per tutti.
Purtroppo ogni giorno ci troviamo di fronte alla constatazione che questo non è ancora avvenuto.
La stessa Giusy Carminucci ha promosso un evento su questi temi che ha riscosso un buon successo di partecipazione qualche settimana fa.
Purtroppo è stato evidente che la strada da percorrere è ancora tanta.
Se a Polignano si è partiti dai versi di "Geografie Emozionali" per arrivare a sviluppare anche questi temi, si è pututo dimostrare, ancora una volta quanto questo libro sia profondo.
In realtà l’autrice ha voluto affrontare anche il tema della droga e lo ha fatto attraverso il componimento chiamato “Blattspitz”.
Scritto alla fine degli settanta, si riferisce al Platzspitz di Zurigo, quello noto come il ghetto della droga durante anni ’80.
Dunque sono state le emozioni le protagoniste di questa serata speciale che ha visto la partecipazione di Cesy Genchi che ha dialogato con l’autrice.
Giusy ha, come se fosse una specie di sigla di apertura, dedicato alla città ospitante, la poesia “Polignano”; donandola poi anche fisicamente a fine serata sotto forma di segna libro a quanti sono intervenuti.
La contaminazione ha regnato sovrana e diverse arti si sono intrecciate alla perfezione.
Oltre a quella letteraria, direi più che ovvia, protagonista è stata la pittura con l’artista Annalisa Schirinzi ed anche la musica grazie alla pianista Elena De Simone.
Del Libro ho parlato parecchie volte, ma non posso dare per scontato che tutti l'abbiano letto.
Proprio per questo ne consiglio l'acquisto per il piacere della propria mente, ma anche anche come regalo per le festività imminenti.
Quindi credo sia giusto cercare, ancora una volta di descriverlo.
Il filo conduttore è l'amore, ma non solo nel cliché classico che diamo a questo termine ed a questo sentimento, ma nella sua essenza più universale.
L’amore può essere per gli altri, ma non deve mancare quello per sé stessi.
Può essere per il territorio che ci circonda, può essere verso qualunque cosa, persona o ricordo.
Ci sono diversi tipi di "Geografie" che determinano quelle emozioni che rendono la persona... Viva.
L'opera è composta da tre sezioni: Atopia, Mappe e Scenari ed anche in questo caso non ci si deve fermare alle definizioni classiche che si danno a questi tre vocaboli. Le poesia divise nelle tre sezioni arrivano al numero 33... Ed anche questo numero non è casuale.
La composizione cambia in modo anche drastico tra le liriche.
Quelle che hanno incuriosito di più sono state quelle catalogate come "poesie cassaforte", probabilmente perché si è pensato non si potessero "scassinare" senza cercare di entrare in sintonia con l'autrice, seppure quest'ultima mette sempre in evidenza come possono cambiare "direzione" in base all'interpretazione ed alla sensibilità di chi legge.
Non è un caso che venga letta “La litania dell’impossibile”, e si dimostri come il lettore abbia la possibilità di completarla a piacimento o attraverso un brano musicale suggerito.
Le poesie “e viceversa”, invece, possono essere lette sia dall’alto verso il basso o, al contrario dal basso verso l'alto... senza che il significato cambi.
Attraverso quasi un gioco la gente si è trovata a "creare" qualcosa di proprio ed a sorridere leggendo e "capovolgendo" quanto trovato scritto.
Nel frattempo la pittrice Annalisa Schirinzi fissava in immagini tutte le sensazioni che attraversavano il luogo e la pianista che ha iniziato con "Nel blu dipinto di blu", ci vuole per forza Modugno a Polignano, dava la colonna sonora a tutti i sentimenti descritti, aggiungendone di propri, per qualcosa simile a quello che in musica si chiama "jam session".
Quando parlo di eventi "da 10" mi riferisco a qualcosa del genere, capace di far tirare fuori dalle persone aspetti che non pensavano neanche di possedere.
In un mondo che vs a 100 all'ora come nel famoso brano di Morandi, ci si è ritrovati a vivere una serata nella quale la velocità è diventato un concetto imbarazzante e relativo, quasi fastidioso, visto che non ti fa apprezzare appieno quanto ci perdiamo della vera esistenza e come non si riescono a scoprire nemmeno le proprie "Geografie Emozionali".
Purtroppo anche per un evento come questo, ad un certo punto sono arrivati i titoli di coda e conclusa l'opera, Annalisa Schirinzi ha donato a Giusy Carminucci quanto realizzato.
Quindi titoli di coda?
Fino ad un certo punto, visto che chi ha assistito alla serata non può non tornare a casa con una presa di coscienza diversa su parecchie cose.
Per chi ha comprato il libro, la sensazione, sicuramente si propagherà oltre.
Chi non lo ha ancora fatto, fa sempre in tempo a dotarsi di questa bellissima silloge.
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