Russia - Ucraina: Superati i 100 giorni di Guerra.
Da un certo punto di vista, per assurdo, dovremmo essere addirittura contenti.
Se il conflitto fosse stato lampo, come si auspicavano dalle parti del Cremlino, ora staremmo parlando di vittoria ed annessione Russa.
Invece l'Ucraina si difende con tutti i mezzi a disposizione a cominciare dagli strumenti forniti da tutte le nazioni che hanno sposato la causa del Paese di Volodymyr Zelenskyy.
Certo, qualcuno insinua che nessuno è santo e che ci sono argomenti che non conosciamo alla perfezione.
"Se non hai ombre non sei nella luce"
(Lady Gaga)
Ma se uno stato ne invade un altro con un atto di guerra ha torto marcio, punto e basta e credo che per fare un discorso che abbia un minimo d'intelligenza, non si possa prescindere da questa premessa, con buona parte di eventuali filorussi cechi oltremisura (perché imbecilli pare brutto) per quanto riguarda la questione che stiamo affrontando
"E tutto sparirà, così funziona la magia
Voglio qualcosa di grande che rimanga negli anni o per sempre"
(Madame)
A 100 giorni dall'inizio dell'invasione della Russia, si ha oggi una percezione diversa di quello che sarà il futuro a prescindere dalla voglia di Pace che arriva da quasi tutto il reato del mondo.
Intanto, secondo quanto scrive l'intelligence britannica nel rapporto dedicato ai 100 giorni dell'aggressione militare russa all'Ucraina, Mosca non è riuscita a raggiungere alcun obiettivo strategico.
Il ministero della Difesa britannico ha sottolineato che le truppe russe non sono riuscite a raggiungere i loro obiettivi iniziali di catturare Kiev e i centri di potere ucraini.
La resistenza Ucraina viene in qualche maniera lodata :
"Rispetto al piano originale della Russia, nessuno degli obiettivi strategici è stato raggiunto. Affinché la Russia ottenga almeno un certo successo, avrà bisogno di costanti e ingenti investimenti in manodopera e attrezzature e probabilmente avrà bisogno di più tempo"
Il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha parlato del conflitto al termine di un colloquio con il presidente americano Joe Biden:
''Dobbiamo essere preparati per il lungo periodo.
Quello che vediamo è che questa guerra ora è diventata una guerra di logoramento.
Gli ucraini stanno pagando un prezzo elevato per aver difeso il proprio paese sul campo di battaglia, ma vediamo che anche la Russia sta subendo molte perdite".
Ovviamente il Festival dell'ovvio non vuole significare che l'Ucraina si sarebbe dovuta arrendere.
Come il problema che si sia arrivati a 100 giorni dipende dalle parti in causa.
"Quelli che hanno lo riceveranno
Quelli che non lo sono perderanno"
(Dee Dee Bridgewater)
Il problema principale è che la Nato non vuole entrare in un confronto diretto con la Russia ed è questa la vera differenza tra questo o altri conflitti, anche quelli impropriamente chiamati "missioni di Pace".
Si parla di 30.950 come numero di perdite fra le fila russe dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio, almeno stando al bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine. Alle vittime bisogna aggiungere i 1367 carri armati, 3366 mezzi corazzati, 675 sistemi d'artiglieria, 207 lanciarazzi multipli, 95 sistemi di difesa antiaerea, 210 aerei, 175 elicotteri, 2329 autoveicoli, 13 unità navali e 535 droni.
Insomma il lupo cattivo Putin ha trovato più di un cacciatore a difendere il cappuccetto rosso ucraino ed infatti sempre Stoltenberg ha affermato, comunque, che l'alleanza militare occidentale ha la "responsabilità" di sostenere l'Ucraina.
Anche se si arriva fino ad un certo punto, altrimenti si scatenerebbe la terza guerra mondiale.
Concetto, questo, che mi sembra, però, troppo semplicistico e troppo "furbo" da parte di quelle nazioni che hanno anche interessi di varia natura in ballo.
Il segretario generale della Nato è convinto che:
''La maggior parte delle guerre, e anche questa a un certo punto, finiscono al tavolo dei negoziati. Ma quello che sappiamo è che ciò che accade attorno al tavolo dei negoziati è strettamente legato alla situazione sul campo, sul campo di battaglia".
Bisogna pur dire che parliamo di guerra e non di eventi organizzati da associazione vivere a colori, associazione insieme, apleti onlus, ecc....
Quello di Putin è un atto grave che dovrebbe essere punito e non trattato come una cassanata di Antonio Cassano.
Intanto i giorni passano, noi, con tutte le ripercussioni del caso, continuiamo a vivere nel nostro limbo.
Nei territori di guerra si combatte e si muore.
E credo che a questo concetto principale si dovrebbe dare più importanza.
"Cado giù come neve, non mi resta che aspettare che il sole sciolga il mio dolore".
(Annalisa)
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