La Carica dei 50 mila e più per Vasco live a Bari.
Tantissima gente dentro e fuori dallo stadio.
Se dovessimo dare ad un evento il significato roboante che il termine richiede dovremmo parlare di cifre molto alte in quanto a partecipazione.
Per carità ci sono tanti modi di vivere la musica e sicuramente gli appuntamenti che in provincia ci saranno e riguarderanno, per esempio Elio e Tosca, saranno delle chicche che varrà la pena seguire e raccontare, ma Vasco Rossi è quello che potremmo definire "Rock targato Italia".
Come Camilleri in tema di libri, come gli Aerosmith a livello internazionale, come l'aquila sulla bandiera dell'Austria.
A prescindere da come si possa pensarla e dai gusti personali, questo è un dato di fatto in quanto a partecipazione e coinvolgimento.
Più di 50mila persone, quindi si sono presentare al San Nicola.
Eventi di queste proporzioni era un po' che non si vedevano e non solo da queste parti.
L'ultimo grande concerto con un simile numero di spettatori che ho visto è stato quello dei Rolling Stones che proprio in questi giorni erano a Milano, quasi a voler riprendere il discorso.
Per quanto riguarda lo sbarco del Blasco nel capoluogo della mia provincia, devo confessare che mi ci sono trovato, praticamente, per caso.
L'idea non è stata neanche mia, ma il fato ha voluto che fossi testimone di questa rinascita di questa stagione di eventi live per cifre mastodontiche.
Quando è tua moglie a lanciare la sfida e ti ritrovi a respirare aria di concerto, rimani un po' perplesso, di solito è il contrario.
E quindi si parte, in quattro, destinazione Stadio San Nicola.
L'impatto è di quello che non passa inosservato con auto parcheggiate ovunque per chilometri.
Il primo evento di questa portata a Bari dopo due anni, su un palco maestoso è simboleggiato, quindi, da Vasco Rossi..
I cinquantamila che hanno riempito quella che viene chiamata l'Astronave, senza nemmeno un posto libero, dal prato alle tribune sono stata un'ondata di epiche proporzioni.
Il concerto si è aperto sulle note di XI comandamento, brano dell'ultimo album Siamo qui, e da un "Bentornati, finalmente".
Non poteva mancare neanche il riferimento alla guerra Russia - Ucraina:
"Fuck the war, dopo il Covid ci mancava solo la guerra. Tutti i conflitti sono contro la civiltà, l'umanità. Le vittime sono bambini, donne, anziani. Vogliamo vivere in pace, vogliamo la musica, perché dove c'è musica non c'è guerra e viceversa. Negli anni Settanta si diceva mettete fiori nei vostri cannoni, ma qualcosa dev'essere andato storto. Solo l'amore e la musica ci salveranno".
La scaletta ha visto alternarsi brani nuovi e vecchi, selezionati dall'ormai lunghissima carriera di Vasco.
Le più attese sono state concentrate nell'ultima parte del concerto: Sally, Siamo solo noi, Vita spericolata, Canzone ed Albachiara è stato il gran finale ed a quel punto erano dentro anche coloro che non erano riusciti a trovare il biglietto o si erano lanciati all'avventura per uno scampolo del concerto.
L'unico neo, a livello organizzativo, è stato dato dal traffico paralizzato all'uscita.
La viabilità fuori dallo stadio San Nicola non è mai stato un fiore all'occhiello ed ancora una volta ha creato disagi.
Sono state 36 ore di duro lavoro per le 220 unità della polizia locale che a vario titolo sono state impegnate.
Insomma un evento seguitissimo e mastodontico che se ha messo in evidenza qualche mancanza, dall'altra ha dimostrato che i grandi eventi possono benissimo far parte delle nostre latitudini.
Se Vasco Rossi può simboleggiare tutto questo e può essere da stimolo per qualche miglioría e per una nuova stagione, allora sono ancora più contento di essere stato testimone di tutto questo.
E poi?
E che ne so....
Magari....
E poi ci ritroveremo come le star.....
La cosa bella è che tutti sanno continuare questa frase.....
Ecco, questo è Vasco.
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