Dopo aver letto "Geografie Emozionali" di Giusy Carminucci.

Viaggio nelle emozioni che racchiudono spazi e luoghi definiti e non... che albergano nella nostra anima. 

Era da tanto che non leggevo un libro di poesie e la cosa mi ha un po' riportato indietro nel tempo, quando anche io mi dilettavo in versi in maniera piuttosto costante.

Poi la Prosa ha preso completamente il posto dei versi, forse perché attraverso essa è più facile nascondersi, é più facile essere più distaccati.

La poesia non riesce ad essere impersonale, ti mette a nudo.

Evidentemente Giusy Carminucci questo lo sa ed accetta la sfida in questa silloge. 

Anche se penso che scrivere sia più un bisogno degli autori, quando traducono su un foglio la propria essenza.

Il problema semmai è proprio quello di aprire questo mondo agli altri. 

Ed è qui che la sincerità non può essere celata. 

Ed è qui che cambia tutto il concetto di presentarsi al mondo. 

Come per molti componimenti artistici a 360° è l'amore il filo conduttore che anima quest'opera e ci conduce alla ricerca di una percezione di tutto ciò che ci circonda e che diventa parte integrante del nostro percorso e quindi di noi.

L'essenza di ognuno di noi è qualcosa di strettamente personale, ma può essere condivisa e, soprattutto trova spesso similitudini e connessione verso gli altri, anche quando non ce l'aspetteremmo.

Tutto può essere dato anche per scontato, ma può avere diversi significati:

L'Elio è un gas, l'isotopo dell'idrogeno, un nome

Zucchero è un dolcificante ed un cantante

Tosca è un'opera, un nome, una cantante.....

l'acqua alta a Venezia rappresenta una caratteristica nota in tutto il mondo, ma anche un grosso problema.

L'università dell'idrogeno in teoria è qualcosa di grandioso, ma in pratica non parte mai.

Il 4 Novembre non è solo la Giornata dell'Unità nazionale, ma rappresenta nei vari anni tanti avvenimenti importanti.

Potrei continuare all'infinito, non bisogna essere Einstein per fare esempi simili,  ma non è questo il punto.

Il traguardo è la comunicazione e la connessione con la gente, altrimenti non si metterebbero in piazza i propri sentimenti.

Il libro l'ho sbirciato il giorno dopo esserne venuto in possesso, qualche giorno dopo l'ho letto e mi ha dato da riflettere.

Oggi l'ho riletto tutto d'un fiato, durante una giornata da stato d'animo particolare e perchè forse volevo trovare conforto nella poesia.

Un pò il meccanismo che la mente umana e, soprattutto il cuore, mette in atto quando, ascoltando una canzone, ritorna a quel momento che il brano è diventato simbolo di un particolare avvenimento, momento, esperienza, ecc....

La poesia ha la stessa funzione.

Del resto non possiamo portare perennemente lo smile di Havey Ball stampato sulla faccia come se vivessimo in una perenne world smile foundation.

Devo dire che le pagine di "Geografie Emozionali" contengono tutti i sentimenti, sembra una specie di diario nel quale l'autrice ha fissato momenti particolari con tutte le sensazioni e gli umori che questi si portano dietro.

C'è gioia, voglia di vivere, ma anche sofferenza, sia a livello personale che verso il prossimo.

Non solo, quindi "Sole, cuore, amore" alla Valeria Rossi.

Per raccontare tutto questo Giusy Carminucci ci mette qualcosa di più di quanto conosciuto fino ad ora, qualcosa di innovativo.

Nel libro, infatti, compaiono, tra le altre, alcune poesie particolari:

Le poesie "e viceversa" e le poesie "Cassaforte".

Le prime sono caratterizzate dal fatto che se si leggono i versi sia dall'alto verso il basso  che dal basso verso l'alto non cambiano il loro significato e la loro interpretazione.

Le poesie "Cassaforte", invece sono brevissimi componimenti, racchiusi in un concetto, che offre un'interpretazione a 360° ed attraverso le quali il lettore diventa protagonista perchè può interpretarle in tantissime maniere, o in alcuni casi può anche "completarle" secondo la propria sensibilità.

L'autrice divide i suoi componimenti in tre parti:

Atopia 

Mappe

Scenari

In ognuna di esse ci sono 11 poesie

ed il fatto che il totale sia 33 non può essere casuale.

Nella prima parte, dunque, denominata "Atopia", non si fa mai riferimento ad un luogo specifico o almeno non è importante.

Sentimenti, relazioni, progetti, ideali, ricordi riferiti a qualcosa o a qualcuno prendono il sopravvento verso qualsiasi altra forma di descrizione.

E' la sensazione a regnare sovrana.

Nella seconda, denominata "Mappe" l'azione, se possiamo così definirla, si svolge in uno spazio più circoscritto.

A prescindere che venga inteso come luogo fisico o come mappa concettuale o mentale.

La caratteristica della maggior parte delle mappe (comprese quelle che intendiamo universalmente come carte geografiche) è quella di una suddivisione di colori.

Ebbene secondo voi le poesie di questa sezione del libro, sono nero su bianco?

Nessuna!

La terza parte capovolge totalmente le premesse che erano servite con la prima, infatti dopo essere passati in una specie di limbo, con la seconda, ecco Scenari.

Qui diventano preponderanti i contesti o, comunque, ne fanno uno sfondo, che caratterizza a fondo il componimento, oltre a dare un netto punto di riferimento al lettore che si farà anche guidare dall'autore, ma cammina in un contesto che conosce o che potrebbe conoscere. 

Concettualmente sarei vicino più ai primi due, ma quando leggo, oggi,

che .....

"La 

Nebbia 

Ha 

Preso 

L'ascensore"   

Non posso esimermi dal sorridere, primissimo effetto, 

e riflettere con un pò di tristezza e malinconia.....

Probabilmente ci sono tante altre cose da scrivere su questo libro.

Sicuramente ci ritorneremo, lo rileggeremo ....

intanto ci vedremo al "Libro Possibile" .....

e quando dico "Ci vedremo", intendo dire che (in una veste inedita) 

...ci sarò anch'io...