UkraineRussianWar: Raggiunto nei negoziati un accordo su corridoi umanitari, ma tutto il resto non migliora.
Seconda puntata in questa triste vicenda di negoziati tra le delegazioni di Volodymyr Zelenskyy e Vladimir Putin, questa volta nella regione di Brest, in Bielorussia.
A prescindere dall'assurda vicenda dei combattimenti che continuano anche quando Russia ed Ucraina si parlano, diciamo che almeno è stata presa una decisione importante.
E' stata raggiunta, infatti un'intesa sulla creazione di corridoi umanitari con un cessate il fuoco temporaneo.
Questo consentirà di velocizzare e migliorare il funzionamento dell'accordo Ue per l'applicazione della protezione temporanea "in caso di afflusso massiccio di sfollati".
Sono state vinte le resistenze di alcuni Paesi, in particolare la Polonia, contrari ad includere nella direttiva anche i cittadini non ucraini in fuga dal Paese in guerra.
Tornando al dialogo tra le due fazioni, bisogna registrare il fatto che le posizioni rimangono distanti e che la Nato alla finestra, non riesce a dare una spinta, almeno per ora decisiva.
Il Presidente della Francia Macron ha parlato per un'ora e mezza con Putin ed ha riferito che l'obiettivo del Capo del Cremlino, è di "prendere il controllo di tutta l'Ucraina", continuando la sua lotta contro i nazionalisti "senza compromessi".
Il presidente russo avrebbe anche fatto pressione su quello francese affinché faccia il possibile perché tutti gli stranieri siano evacuati dall'Ucraina.
Macron ha cercato di far ragionare Putin in altra maniera, ma alla fine si è convinto che "il peggio deve ancora venire".
Secondo gli ucraini non si sono raggiunti i "risultati attesi", mentre i russi parlano di "progressi significativi".
In un momento più freddo del clima della Finlandia, ci vorrebbe un'ideale ferragosto, invece questo "family day" al contrario sta separando le famiglie e mettendo fine alla vita di una comunità.
Certo, se si parte dal presupposto che in apertura di una riunione del Consiglio di sicurezza russo, il presidente Vladimir Putin ha detto che non ritornerà "mai indietro" rispetto alla "dichiarazione che Russia e Ucraina sono un unico popolo", non è che sembrano esserci spiragli positivi.
Una visione un pò distorta di una Festa Patronale, in altre parole.
In questo momento il presidente russo non possiede nemmeno il fascino di un Fidel Castro che partiva da ben altri presupposti.
E poi non siamo a Cuba, ma nel centro dell'Europa.
Nuovi colloqui sono previsti in Bielorussia all'inizio della settimana prossima, ed intanto si continua a combattere.
Addirittura sembriamo fuori luogo noi che recitiamo i versi pacifisti di John Lennon in questo contesto sempre più assurdo.
Al momento il "Don't Stop" che continuo a preferire è sempre quello degli Easy Funk.
Mancherà un "generational gap" in quest'epoca?
Per molti si, la speranza è quella di limitare, almeno numericamente i danni.
Qui non stiamo parteggiando per una squadra di calcio o per l'ultimo modello di una Ford, piuttosto che un'altra casa automobilistica.
Le forze russe hanno occupato l'area di Enerhodar vicino a Zaporizhzhia, la maggiore centrale nucleare dell'Ucraina e dell'Europa; la situazione è pericolosissima, tanto che la stessa Agenzia internazionale per l'energia atomica ha più volte lanciato l'allarme spiegando che "tutto può accadere".
Sono segnalati anche Raid su obiettivi civili sulla città di Chernihiv.
Il presidente russo avrebbe anche fatto pressione su quello francese affinché faccia il possibile perché tutti gli stranieri siano evacuati dall'Ucraina.
Macron ha cercato di far ragionare Putin in altra maniera, ma alla fine si è convinto che "il peggio deve ancora venire".
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