Agimus - ILIA KIM, pianoforte - CHOPIN: I VALORI TRADITI E RI CONQUISTATI - 5 Marzo 2022 - Teatro Niccolò van Westerhout – Mola di Bari

Omaggio a uno dei grandi esponenti del romanticismo musicale

Adesso che Volodymyr Zelenskyy, Vladimir Putin e Nato sono i nomi di maggior attualità, stiamo tendendo a dimenticare il Coronavirus.

A ricordarcelo, magari ci sono mascherine e green pass, necessarie per accedere anche a questo evento organizzato dall'Agìmus, ma non dobbiamo fare l'errore di far finta che non ci riguardi più.

E' facile confondersi tra Grupo Compay Segundo e Compay Segundo, per esempio, proprio perchè si cerca di andare sempre di corsa cpome se disputassimo il Gp di Monza, o aderissimo alla Giornata mondiale della Posta, senza parlarne nemmeno negli uffici postali tra i lavoratori stessi.

E' il vizio dell'uomo moderno, invece  come non possono esserci gli Eagles senza Glenn Frey, così non co potrà essere l'epoca che ci auguriamo di vivere, senza quello che c'è stato prima.

Quello che ci investirà di emozioni dal palco del Tetro Comunale di Mola di Bari  è un dramma breve in otto scene che parte proprio dagli sconvolgimenti provocati dalla pandemia e proprio nelle sale da concerto.

Ho suscitato curiosità?

Spero di si.

Un'anticipazione più dettagliata 

si può trovare nella seguente

Presentazione Ufficiale:👇

CHOPIN: I VALORI TRADITI E RI CONQUISTATI

ILIA KIM, pianista
PIERO RATTALINO, narratore

L’Agìmus propone un altro concerto «ragionato», nel quale la parola trova ancora una volta spazio, stavolta attraverso la performance della pianista coreana Ilia Kim. Si tratta di un omaggio a uno dei grandi esponenti del romanticismo musicale, al centro del recital «Chopin: i valori traditi e riconquistati», progetto impreziosito dalla voce narrante di Piero Rattalino, tra i più grandi esperti in assoluto del pianoforte e dei suoi illustri interpreti, cui il noto musicologo ha dedicato numerosi saggi e libri di successo. Per l’occasione, Rattalino ha pensato il programma del concerto a quattro mani con la stessa Kim, con la quale fa coppia anche nella vita. Il risultato è un dramma breve in otto scene partendo dagli sconvolgimenti provocati dalla pandemia proprio nelle sale da concerto. «Un concerto come psicodramma creato dalla musica», precisa Rattalino. Perché è la musica a raccontare l’evolvere delle emozioni. Il testo del dramma è la musica stessa. E il divino cui si perviene è quello del mito, dei miti profondi dell’umanità. Mentre per l’ascoltatore non si giunge all’estasi, ma alla passione, anzi alla con-passione, che apre la via alla catarsi. Considerato l’equivalente in musica di ciò che Leopardi è nella poesia, Chopin credeva in due alti principi, l’amore della patria e l’amore della famiglia, spiega ancora Rattalino. Ma li tradì entrambi in due occasioni cruciali della propria vita. E da cattolico tradizionalista qual era, ne portò le conseguenze in termini di sensi di colpa e desiderio di riscatto. A un certo punto lo ebbe, il riscatto. Ma il tradimento era stato la condizione necessaria affinché i principi, professati con totale sincerità, ma in modo individuale, venissero riconquistati come traguardi dell’umanità tutta, lanciati verso il futuro, verso di noi, da un nunzio profetico. Un percorso raccontato partendo dal Notturno op. 15 n. 1, sorta di autoritratto, per poi viaggiare con Chopin attraverso l’Europa, a Vienna con lo Scherzo op. 10, a Stoccarda con lo Studio op. 10 n. 12, a Parigi con la Ballata n. 12 op. 23, a Dresda con il Valzer op. 69 n. 1. a Vallademosa con la Sonata op- 35, a Nohant-Vic con il Notturno op. 55 n. 2 e, infine, in patria, con la Polacca-Fantasia op. 61.

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