Il Teatro Angioino in Mola di Bari - 15 Gennaio - inaugura il 2022 con "Kedda dì" una storia antica, ma pur sempre attuale, raccontata in dialetto barese....
Uno spettacolo che riannoda i fili dell’antica tradizione barese alla modernità.
Si dice che San Francesco parlasse agli animali, ma a quanto pare gli uomini non sono più in grado di riconoscere alla perfezione gli idiomi propri dei luoghi nei quali sono nati.
Siamo incuriositi dei modi di dire e dei termini delle realtà circostanti?
Più che Bitonto, Bitetto, Barletta, guardiamo a Bologna, Barcellona, ecc...
Quando mai si è detto, sono le 20 a Bari?
Dovevamo aspettare gli Audio2 per cambiare le abitudini?
Anche le storie, vere o false che siano subiscono lo stesso trattamento.
Ovvio interesse per quelle ambientate a Verona da Shakespeare o quelle epiche di Omero, ma quello che può succedere a due passi da noi?
Quelle che possono intitolarsi
"Direzione la vita"
(Annalisa)
Bene questo lavoro che sarà portato in scena qui a Mola, viaggia nella direzione opposta e ci permetterà di riappropriarci di quello che è nel nostro DNA.
Il tutto avrà una valenza multipla; sarà nello stesso tempo emozione pure e riflessione, divertimento e commozione, del resto....
(Benedetto Croce)
Sabato 15 Gennaio 2022 alle h.21,
nell’ambito della XXI Stagione di Prosa del teatro Angioino di Mola di Bari,
la COMPAGNIA VENTISETTEUNDICISETTANTANOVE (Bari)
la COMPAGNIA VENTISETTEUNDICISETTANTANOVE (Bari)
presenta
“Kedda dì”
di e con N. Sciacqua, regia Jacopo Selicati
Una storia antica la cui tradizione si mescola con la modernità suscitando sorrisi, ricordi, stupori e commozione.
Una ragazza di nome Lucia diventa mamma e nonna di ciascuno di noi.
E un giorno all’anno ripenseremo a questa vecchia ragazza.
Una storia antica raccontata con il vero dialetto della tradizione barese.
Riannodare i fili con la nostra lingua, martoriata e privata della sua musicalità e della sua poesia per diventare sempre di più folklore senza senso.
Questo è il compito che si propone lo spettacolo.
La tradizione tocca la modernità e vi si mescola in una storia che vi farà sorridere, ricordare, ma anche stupire e commuovere, perdere e riconoscere nella umanità di Lucia che diventa mamma e nonna di ciascuno di noi.
Perché Lucia ha lasciato un diario in cui si racconta, in cui racconta i suoi tempi e la sua vita, una vita che si intreccia a quella di tutti, una vita che non dimenticherete più.
E un giorno all’anno sicuramente ripenserete a questa vecchia ragazza che, in fondo, non ci ha mai lasciato.
Con voce dolce e penna verace
senza alcun'ombra di bugia
canterò, colma d'amor tenace
la storia della bellissima Lucia.
Ormai, anni e anni e anni son andati
dall'ardor di Giulietta e Romeo
per non dir d'altri innamorati
come Euridice e l'audace Orfeo.
Indi, non andrò né a Verona
tra veleni e drammi familiari
né nella nazion della maratona
ma per le vie di Bari.
A man, in riva al canalone
tra colori e mercati rionali
e sotto un semplice balcone
ove al cor, spuntaron l'ali.
Or, non vorrei dir null'altro
non so se parlo poco o tanto
convien esser muto e scaltro
per non svelar l'intero incanto.
Più forte del miracolo in sé è la fede che proiettiamo su di esso.
Potente atto capace di cambiare gli eventi e dirottare la direzione dell’universo.
È quanto accade con alcuni momenti poetici ed è quello che avviene con Kedda dì
Poema in dialetto barese.
In Terra di Bari le antiche maledizioni solitamente affiorano alla memoria con il titolo di questo poema - Kedda dì - (quel giorno).
In Terra di Bari le antiche maledizioni solitamente affiorano alla memoria con il titolo di questo poema - Kedda dì - (quel giorno).
Proprio quello in cui accade un fenomeno inaspettato.
(Gabriella Birardi Mazzone).
(Gabriella Birardi Mazzone).
Per informazioni e prenotazioni,
il botteghino del teatro Angioino in via Silvio Pellico n.7 in Mola di Bari
è aperto tutti i venerdì, sabato e domenica dalle ore 18.30 alle ore 20,30
tel.0804713061.
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