Ci sono poche cose che mettono quasi sempre tutti d'accordo...
Il Natale e la musica.
Il connubio perfetto, quindi, è un concerto di Natale.
C'è chi ha bisogno di andare a 100 all'ora come Gianni Morandi, chi invece preferisce farsi 4 risate con Gianni Ciardo.
Non è una questione di Generational gap e neanche l'abitudine a vedersi sotto sigle prestabilite tipo Gal.
C'è chi ama dire o sapere nomi e cognomi alla Baccini, ovuole essere chiamto per nome, tipo la Michielin, chi vuole essere il principe di Galles o chi vuole essere semplicemente lasciato in pace.
Il mondo è bello perchè vario, si sente dire spesso, ma a prescindere che questo sia vero o meno, fondamentalmente è così.
Ci sono poche cose che mettono quasi sempre tutti d'accordo...Il Natale, visto che stiamo descrivendo questo periodo e la musica.
Il connubio perfetto, quindi, è un concerto di Natale, verrebbe logico affermare.
Se poi ci sono tutte le carte in regola per aspettarsi un concerto ....da 10, il gioco è fatto.
Sabato 18 Dicembre 2021 ore 20.45
Teatro Comunale Niccolò van Westerhout – Mola di Bari
CONCERTO DI NATALE
FORTUNATO CASU, violino - ALBERTO CESARACCIO, oboe
AGÌMUS ENSEMBLE
Musiche di Albinoni, Bach, Manfredini
Come molti dei suoi contemporanei, il veneziano Tomaso Albinoni compose un gran numero di pezzi per ensemble d’archi e molti concerti per violino.
Ma fu soprattutto con i suoi concerti per uno e due oboi che introdusse quasi un nuovo genere.
Albinoni, infatti, non copiò la forma del concerto per violino di Vivaldi, ma si basò, per la forma e lo stile, sulla sua vasta esperienza come compositore d’opera.
E diversamente da altri musicisti italiani, ebbe sempre una predilezione per l’oboe, strumento all’epoca poco in voga in Italia per il quale scrisse numerose pagine che riscossero subito un enorme successo. Tra queste, la più nota è sicuramente il Concerto in re minore per oboe e archi op. 9 n. 2 che apre il «Concerto di Natale» dell’Agìmus, cui daranno vita lo specialista di oboe Alberto Cesaraccio e i musicisti dell’Agìmus Ensemble.
A seguire si ascolterà il Concerto in la minore BWV 1041 per violino e archi che Johann Sebastian Bach scrisse per piccola orchestra durante il fecondo periodo di Köthen affidando al violino, qui nelle mani di Fortunato Casu, non il ruolo di strumento solista in senso moderno, ma di violino concertante impegnato a rivaleggiare in bravura con gli altri. Stessa tipologia di scrittura violinistica si ritrova ancora prima in Francesco Onofrio Manfredini.
Nel 1709 il compositore toscano diede alle stampe la sua seconda opera, una raccolta di dodici sonate da chiesa per due violini, in cui viene accentuato il protagonismo virtuosistico dei violini. La raccolta si chiude con la Pastorale per il Santissimo Natale inserita come augurio nel programma della serata, che si completerà con un’altra pagina bachiana, il Concerto in Re minore BWV 1060 di Bach, componimento anche questo appartenente agli anni di Köthen (che vanno dal 1717 al 1723) e giunto sino a noi in due versioni: una per due violini e un’altra per violino e oboe, esattamente quella in programma stasera. In ogni caso una pagina che rivela l’influsso esercitato sul genio di Eisenach dai modelli estetici italiani, a partire da Vivaldi.
BIGLIETTI (posti numerati)
10 euro
8 euro (ridotto over 65 anni)
5 euro (ridotto under 30 anni)
Ingresso gratuito per i titolari AgìmusCard
La partecipazione, a qualunque titolo (pubblico, artisti, personale tecnico-organizzativo), agli spettacoli comporta l’osservanza della vigente normativa anti Covid-19 disposta dalle Autorità competenti.
Commenti