Dopo l'Assurdo Annullamento ecco finalmente l'Anteprima nazionale del cortometraggio APPLAUSI - 28 Novembre 2021 - Palazzo Roberti - Mola di Bari.
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Premessa:
Applausi ha visto partecipare tanti amici, io stesso sono onorato di aver potuto dare il mio contributo, come tante altre comparse anche appartenenti a quella stessa Parrocchia.
La Censura preventiva è stata vissuta come un atto di violenza, ma anche di stimolo; la produzione non molla e rilancia
Premessa:
A me piace addentrarmi in argomenti ed in esempi che non sempre sono chiarissimi, ma mi piace spiegare il mio pensiero.
Sono dell'idea che questa vicenda avrebbe potuto avere l'odore del fiordaliso, invece ha dimostrato quanto puzza una parte della società.
Questo lavoro aveva come obiettivo non solo il fatto di stigmatizzare il comportamento dei Senatori che hanno applaudito al termine della votazione che ha affossato il disegno di legge di Alessandro Zan, da qui il nome "Applausi", ma anche quello di condannare ogni forma di violenza.
Il Gobbo di Notre Dame era costretto a rimanere nell'ombra ed a non mostrarsi per via del suo aspetto fisico, a Mola di Bari, invece c'è stata gente che è rimasta nell'ombra non per l'estetica della loro figura, ma perchè essere "brutte persone" è uno stato d'animo e suscita una forma di vergogna quasi inconsapevole che non fa redimere, ma provoca quella "coda di paglia" e codardia che non ti permette di esporti, ma ti fa accoltellare la gente alle spalle, senza metterci la faccia.
E' questo quello che è successo.
Illuso io che alla notizia dell'anteprima in Chiesa avevo favorevolmente accolto la notizia.
Che bel gesto, importante, simbolico, forse, per i più "bizzochi"- avevo pensato.
La prima in un luogo che si spoglia di tutte le contraddizioni e si mostra per quello che è ossia quello che dovrebbe promuovere la non violenza verso tutte e tutti, senza distinzione alcuna, del resto, non siamo tutti fratelli e di uguale dignità?
Che esempio avrebbe dato una parrocchia molese, all'intera nazione, addirittura al mondo intero, se ci fosse una adeguata potenza mediatica.
Invece purtroppo ci siamo ritrovati nella solita società gretta, grezza, bizzoca, ignorante e, concedetemelo, idiota.
La censura nel 2021 è qualcosa di inammissibile, ma purtroppo è accaduto che qualcuno abbia pressato la Curia, per fare in modo che non fosse proiettato il cortometraggio in Chiesa.
Ora, non si sa chi siano questi personaggi che hanno pressato le istituzioni ecclesiastiche, ma vivendo in un territorio nel quale sono presenti gruppi di persone più vicine ad essere una setta che un gruppo religioso, argomento del quale evidentemente non hanno capito un cazzo, non è neanche difficile avere dei sospetti.
Non è neanche una questione territoriale, la cosa sarebbe potuta avvenire anche a Ravenna o Riccione, comunità turistiche considerate "più aperte".
Se il Senato, non solo boccia un ddl del genere, ma esulta anche in quella maniera immonda e becera è chiaro che dobbiamo fare i conti con una parte malata della società nella quale ci muoviamo.
Un motivo di gioia, fino a quando non si è trasformato in un atto di violenza insensata, subita proprio nel giorno in cui la violenza andava combattuta.
Il tutto senza aver visto il filmato.
Non l'hanno visto coloro che hanno voluto la censura,
Non lo ha visto l'Istituzione ecclesiastica che l'ha, di fatto, censurato.
La produzione, ovviamente non si ferma.
Il must, ora più che mai è proprio:
"Nessuno può imbavagliarci, perché è proprio questo che vogliamo che non accada più.
Noi non molliamo dinanzi a chi, anziché lottare contro la violenza in tutte le sue forme, è il primo a manifestarla.
Nel frattempo un grande applauso a quanti si sono opposti, ripeto, senza vederlo.
Noi non molliamo dinanzi a chi, anziché lottare contro la violenza in tutte le sue forme, è il primo a manifestarla.
Nel frattempo un grande applauso a quanti si sono opposti, ripeto, senza vederlo.
Li aspettiamo domenica alle 18:30 a Palazzo Roberti a Mola di Bari, perché se dopo la visione qualcuno vorrà fare domande o ribadire contrarietà (a non so cosa in realtà) noi comunque li ascolteremo, perché è questo che fa una comunità davvero ACCOGLIENTE E SICURA per tutt*.
Per spiegare meglio tutta la vicenda e per invitare tutti alla visione di questa sofferta anteprima,
la produzione ha diffuso il seguente
Comunicato Stampa:👇
In una giornata di non violenza abbiamo ricevuto un atto di violenza.
L’anteprima nazionale del cortometraggio APPLAUSI, scritto e diretto da Alex D’Antona e Fabiano Tagarelli, non si è più svolta giovedì 25 novembre in occasione della giornata contro la violenza sulle donne.
Doveva infatti tenersi alle ore 18:00 nella Parrocchia San Nicola di Mola di Bari, su invito della Cooperativa I Bambini di Truffaut nell’ambito dell’iniziativa formativa “La Scuola Popolare - ImparoAimPARARE”, che rimandano l’intero appuntamento a domenica 28 novembre alle ore 18:30 presso il Palazzo Roberti, sempre a Mola di Bari.
Il corto di appena 107 secondi, nato a seguito dell’affossamento del DDL Zan in Senato, stigmatizza il comportamento dei Senatori che hanno applaudito al termine della votazione, contrapponendo volti e storie di violenza subita sulla pelle di tanti. Null’altro.
Dalle informazioni ricevute la stessa Curia barese, pressata da alcuni fedeli, avrebbe chiesto di non procedere con la proiezione.
Il diktat è stato impartito senza nemmeno chiedere di poter visionare prima il cortometraggio.
Con la visione del corto, in un luogo che dovrebbe promuovere la non violenza verso tutte e tutti, si sarebbe dato un contributo ulteriore alla sensibilizzazione sull’argomento.
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In una giornata di non violenza abbiamo ricevuto un atto di violenza.
L’anteprima nazionale del cortometraggio APPLAUSI, scritto e diretto da Alex D’Antona e Fabiano Tagarelli, non si è più svolta giovedì 25 novembre in occasione della giornata contro la violenza sulle donne.
Doveva infatti tenersi alle ore 18:00 nella Parrocchia San Nicola di Mola di Bari, su invito della Cooperativa I Bambini di Truffaut nell’ambito dell’iniziativa formativa “La Scuola Popolare - ImparoAimPARARE”, che rimandano l’intero appuntamento a domenica 28 novembre alle ore 18:30 presso il Palazzo Roberti, sempre a Mola di Bari.
Il corto di appena 107 secondi, nato a seguito dell’affossamento del DDL Zan in Senato, stigmatizza il comportamento dei Senatori che hanno applaudito al termine della votazione, contrapponendo volti e storie di violenza subita sulla pelle di tanti. Null’altro.
Dalle informazioni ricevute la stessa Curia barese, pressata da alcuni fedeli, avrebbe chiesto di non procedere con la proiezione.
Il diktat è stato impartito senza nemmeno chiedere di poter visionare prima il cortometraggio.
Con la visione del corto, in un luogo che dovrebbe promuovere la non violenza verso tutte e tutti, si sarebbe dato un contributo ulteriore alla sensibilizzazione sull’argomento.
Senza entrare nel merito delle proposte legislative, ma sottolineando la condanna verso ogni forma di violenza.
Il corto, in fin dei conti, fa solo questo.
Il gesto che invece ci ha resi ancora una volta oggi vittime del pregiudizio da parte di chi non si è neanche assunto la responsabilità di tale atto, mostra quanto possa ancora oggi essere necessario educare al rispetto, al confronto, all’amore verso l’altro.
Perché se qualcuno, dopo la visione del corto, avesse voluto esprimere un suo parere, anche contrario a quanto in esso rappresentato, noi lo avremmo accolto.
Perché è così che fa una Comunità.
Si confronta guardandosi negli occhi e cresce. Non censura.
«Sono rammaricato, perché nutro sentimenti di affetto verso una comunità parrocchiale che mi ha sempre accolto come amico e fratello» dice il regista D’Antona.
«Oggi si è compiuto un atto gravissimo, di censura preventiva, che fa male all’intera comunità» aggiunge Tagarelli.
“Applausi” è stato patrocinato tra gli altri dal Garante per i Diritti del Minore della Regione Puglia, dal Garante dei Detenuti della Regione Puglia, dalla Commissione Pari Opportunità della Regione Puglia, dal Comune di Mola di Bari, da diversi Enti del Terzo Settore e da Mixed lgbt.
Ma noi non ci fermiamo, continueremo a diffondere la cultura della non violenza.
La produzione
Alex D'Antona - Pietro Sportelli - Fabiano Tagarelli
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