Anche a Mola si raccolgono le firme per il referendum sull’eutanasia legale.
Argomento delicato, ma appoggiato da molti.
La data è quella di Sabato 7 agosto 2021 ed il tutto si effettuerà dalle ore 20 alle 23.
La location è il lungomare di Mola.
Il documento che apre questo articolo è un comunicato del Comitato promotore a firma di Vittorio Farella.
Lo scopo è la raccolta firme per il referendum popolare sull’eutanasia legale.
Devo dire che questo è un argomento che mi mette in difficoltà perché se è vero che si può ritenere giusto, porta anche ad avere tanti dubbi ai quali è difficile rispondere.
È facile parlare quando hai tutta la vita davanti e godi ottima salute, o se non stai bene, non soffri le pene dell'inferno tanto da voler desiderare la morte.
Siamo abituati a parlare di sclerosi multipla, leucemia, cancro in genere, ma lo facciamo in termini propositivi, appoggiamo e partecipiamo alle iniziative delle tante associazioni: AIRC, Aism, Apleti Onlus, Telethon, ecc., parliamo di finanziamenti alla ricerca e gioiamo delle storie a lieto fine come quelle del piccolo Ethan.
Ma la realtà è ben diversa, è fatta di tanta gente che con la sofferenza e la sconfitta di tutte le cure ci passa la quotidianità.
Ed in questo stato può sembrare eterna.
Chi siamo noi per interrompere la vita di qualcuno?
E chi siamo per impedire a quel qualcuno di interromperla?
Se l'albero della vita ormai non ha più radici, perché continuiamo ad innaffiarlo rendendolo sempre più fradicio?
Ed ad un certo punto non ce ne deve neanche fregare di come possano pensarla in Scozia, Cina, Ucraina o Slovacchia....
Cosa vogliamo noi?
Cosa vuole chi soffre?
Cosa vorremmo se ci trovassimo in quella situazione?
Il referendum vuole abrogare parzialmente la norma penale che impedisce l’introduzione dell’Eutanasia legale in Italia. L’omicidio del consenziente, infatti, non è altro che un reato speciale (rispetto a quello di portata generale di cui all’art. 575 cp sull’omicidio) inserito nell’ordinamento per punire l’eutanasia.
Con questo intervento referendario l’eutanasia attiva sarà consentita nelle forme previste dalla legge sul consenso informato e il testamento biologico, e in presenza dei requisiti introdotti dalla Sentenza della Consulta sul “Caso Cappato”, ma rimarrà punita se il fatto è commesso contro una persona incapace o contro una persona il cui consenso sia stato estorto con violenza, minaccia o contro un minore di diciotto anni.
L’eutanasia attiva è vietata dal nostro ordinamento sia nella versione diretta, in cui è il medico a somministrare il farmaco eutanasico alla persona che ne faccia richiesta (art. 579 cp omicidio del consenziente), sia nella versione indiretta, in cui il soggetto agente prepara il farmaco eutanasico che viene assunto in modo autonomo dalla persona (art. 580 c.p. istigazione e aiuto al suicidio), fatte salve le scriminanti procedurali introdotte dalla Consulta con la Sentenza Cappato.
Forme di eutanasia c.d. passiva, ovvero praticata in forma omissiva, cioè astenendosi dall’intervenire per tenere in vita il paziente in preda alle sofferenze, sono già considerate penalmente lecite soprattutto quando l’interruzione delle cure ha come scopo di evitare il c.d. “accanimento teraputico”.
È però vero che molte volte è difficile, se non impossibile stabilire gli esatti confini delle varie tipologie.
Proprio al fine di non creare discriminazioni tra tipi di malati, emerge l’esigenza di regolamentare meglio la cosa.
Certo... C'è chi dice di affidarsi, per esempio a San Michele o a qualche altra divinità per tutto....
Ma questo è un altro discorso ed un incitamento all'immobikismo per tutti gli argomenti.
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