Covid: Green pass obbligatorio: domani il nuovo decreto.
Il decreto sarà approvato domani per entrare in vigore il 26 luglio.
Solo così i cambi di fascia possono essere evitati.
Vogliamo viaggiare, andare al cinema?
Vogliamo assistere ad eventi musicali?
Magari nuovi concerti di Oasis, Nek, Nada, Max Gazzè, Matia Bazar, Madonna, Luca Carboni, ecc...?
O alle mie latitudini Pantajazz, Overflowing, Ottantottoprimi, Offbraw, Mr. Facciolla, Marmenta, ecc...?
Non c'è problema, l'importante è avere le carte in regola per esibire il tanto chiacchierato certificato verde.
C'è, infatti, il via libera all'obbligo di green pass per i luoghi a rischio assembramento.
I Presidenti delle Regioni hanno deciso in questo senso e domani il governo approverà il decreto che impone anche in zona bianca di presentare la certificazione verde per spettacoli, viaggi, sport,cinema, sicuramente, mentre non è ancora detta la parola sui ristoranti al chiuso.
Nonostante alcuni grideranno allo scandalo, come tutte le decisioni prese in questo campo, la realtà è che a fronte di proclami, la linea sarà, comunque "morbida".
Il certificato, infatti, sarà rilasciato anche a chi ha effettuato soltanto una dose di vaccino, oppure può dimostrare di possedere il risultato di un tampone negativo effettuato nelle 48 precedenti.
Secondo il Governo questa decisione è l'unica possibile per lasciare tutta l’Italia in zona bianca durante l’estate.
È l'effetto della diffusione della variante Delta.
I 3.558 nuovi casi di ieri non lasciano indifferenti le istituzioni.
Il problema è dato anche dal fatto che le vaccinazioni effettuate non garantiscono ancora l'immunità di gregge ed il numero dei vaccinati sale troppo lemtamente.
Il governo, in questa maniera, garantisce alle attività di rimanere aperte anche con una risalita della curva epidemiologica.
L'ingresso nei luoghi affollati sarà, quindi, consentito solo alle persone immunizzate o guarite, aggiungendo anche il bonus a chi ha effettuato solamente il tampone.
Delicata anche la situazione sul fronte lavoro.
Di fronte a persone che dovessero rifiutare di vaccinarsi si sta studiando la possibilità
trasferimento o di sospensione, come già accade nel settore della sanità.
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