L'Inno degli Europei? Nomi altisonanti come Martin Garrix e U2, ma ricorda "I pinguini Tattici Nucleari".

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Si intitola We are the people, è firmato da Martin Garrix insieme con Bono e The Edge degli U2, ha aperto gli Europei con una esibizione virtuale, ma ai più è sembrata già nota.

Inaugurazione in grande stile la serata dell'11 Giugno2021.

In occasione della prima partita degli Europei, quella tra Italia e Turchia.

Il tutto in scena all'Olimpico di Roma in questo campionato itinerante.

Ha assistito anche il presidente Sergio Mattarella.

L’inno ufficiale dei campionati europei maschili di calcio, ufficialmente Uefa Euro 2020, anche se come noto si gioca nel 2021, a causa della pandemia, nel 2021, si intitola We are the people.

A scriverlo è stato Martin Garrix, uno dei dj e produttori più famosi al mondo; 

Bono, leader e cantante degli U2, ha composto il testo e alcune melodie; The Edge, che degli U2 è il chitarrista, ha contribuito con i suoi riff.

Fin qui tutto bello dal titolo al testo ed è stato il preludio ad una bella prestazione della nazionale di Roberto Mancini che ha come capo delegazione anche il "gemello" Gianluca Vialli.

L'esecuzione è stata anomala, visto che i tre artisti non erano presenti sul campo dell’Olimpico, ma ormai da più di un anno siamo abituati a questo tipo di interazioni con le nuove tecnologie.

Il futuro? Puo darsi, anche se va sempre di moda "Il libro possibile" ed i Maneskin, per esempio, si rifanno più al passato che al presente, per avere successo.

Gli spettatori hanno assistito a una performance virtuale, durante la quale Garrix e The Edge hanno suonato fianco a fianco, mentre il volto di Bono appariva in forma di ologramma. 

L’esibizione è stata registrata in studi di motion control a Londra e all’Olimpico di Roma, per ricreare l’ambiente dello stadio in 3D.

Il testo di «We are the people»
punta a sottolineare l'importanza di affrontare insieme le sfide, e a comunicare un messaggio di coesione e unità, secondo il direttore marketing Uefa, Guy-Laurent Epstein. 

«Siamo il popolo che abbiamo atteso,

usciti dalle rovine dell'odio e della guerra, un esercito dell'amore così come non lo si è mai visto prima. Siamo il popolo della mano aperta, dalle strade di Dublino a Notre Dame, renderemo il mondo migliore di quanto non lo abbiamo costruito prima».

Fin qui.... 

il tutto non fa una grinza, ma poi ci mette lo zampino la gente:

Sui social, ma anche in giro "dal vivo" in molti sostengono che il brano di Martin Garrix, Bono eThe Edge abbia parecchie somiglianze con "Ringo Starr", ovviamente non con il batterista dei Beatles, ma con il brano portato a Sanremo 2020 dai Pinguini Tattici Nucleari.

Tanto che il cantante della band italiana, Riccardo Zanotti, su Facebook ha commentato con un post ironico: «Chiamatemi l'Albano di Albino», alludendo al suo paese di origine (Albino, in provincia di Bergamo) e ad Albano Carrisi, impegnato per anni in una disputa legale, terminata con un accordo riservato, con Michael Jackson per una somiglianza tra "Will you be there" e "I cigni di Balaka".

Devo dire, a titolo personale che se il brano eseguito può avere somiglianze più o meno marcate, 

quando c'è lo stacchetto della pubblicità, durante la partita... quel pezzo è identico, tanto che in molti pensavano avessero scelto proprio il brano dei "Pinguini Tattici Nucleari" per lo stacchetto.

Il brano, del resto, ha una linea tutta sua, potremmo dire, ma la musica dopo il ritornello è uguale.

Poi, decidete voi.......