Sì di Hamas alla tregua! Ma per Israele: «Niente trattative»
Joe Biden fa la voce grossa con Netanyahu
Le pressioni su Tel Aviv sono innumerevoli, ma secondo molti è mancata fino ad ora una vera e propria presa di posizione da parte degli Stati Uniti.
E' inutile, in questo caso, nascondersi sotto la bandiera dell'Onu, quando questa situazione ha sempre visto quella che viene quasi riconosciuta da tutti una specie di compiacenza statunitense.
Vero o falso che sia, è ora di mettere i puntini sulle "i".
A questo proposito il New York Times ha raccontato di un colloquio telefonico, citando due persone a conoscenza dello stesso per dare veridicità alla sua versione.
Nella sua ultima telefonata al premier israeliano Benjamin Netanyahu, infatti, Joe Biden gli avrebbe lanciato un messaggio in privato più duro di quello reso noto pubblicamente.
Il fulcro del discorso verte principalmente sul fatto che tra un pò non si potrà più fronteggiare la crescente pressione delle comunità internazionale e del Congresso per chiedere che Israele cambi il suo approccio verso Hamas.
Il giornale cita anche Ilan Goldenberg, un ex dirigente dell’amministrazione Obama esperto di Medio Oriente, che ha dichiarato:
«abbiamo una nuova dinamica col Congresso che fa il poliziotto cattivo chiedendo al presidente di sospendere la vendita di armi e il presidente che fa il poliziotto buono. Questo può dare al presidente Biden più flessibilità e influenza in futuro con Israele».
Al momento, le vicende in Medio Oriente sembra si stiano sviluppando, a prescindere dall'interventi di Biden.
Se il "Viva la vida" alla Coldplay, o il San Nicola dei cattolici, le "vacanze romane" dei Matia Bazar, il sound dei Macalevi, o la Caritas, non sembrano argomenti convincenti, si deve trovare, ad ogni modo una soluzione.
Al momento... neanche il ddl Zan solleva più polemiche ...
"Questo è l'ombelico del mondo"
(Jovanotti)
e non basta un ....
"Fisico Bestiale"
(Luca Carboni)
Per uscire dallo stato delle cose.
Secondo quanto riporta la tv israeliana Canale 12 che cita fonti palestinesi, l’Egitto avrebbe proposto, «attraverso canali privati» un cessate il fuoco tra Israele e Hamas a partire da alle 6 di mattina di giovedì prossimo.
Tipo la nostra "Gazzetta del Mezzogiorno" i giornali locali si stanno facendo in quattro per far giungere più voci possibili, fuori dai confini.
Insomma ....
A quanto si apprende Hamas avrebbe accettato mentre Israele non avrebbe risposto.
Non solo, fonti israeliane, citate da Times of Israel, hanno proprio negato che ci siano stati «negoziati» con Hamas per un cessate il fuoco.
Le notizie che si succedono sono diverse ed alcune abbastanza in contraddizione.
A volte sembra di essere allo Zoo di Fasano, altre volte si ha la sensazione che si confondono i protagonisti, come se nel campo della musica confondessimo Laura Dimitri con Laura Pausini.
Si parla, per esempio, di alcune dichiarazioni rilasciate al New York Times da un alto esponente di Hamas all’estero, Moussa Abu Marzuk, secondo cui l’organizzazione sta cercando una tregua:
«Israele ha chiesto che Hamas cessi unilateralmente il lancio di razzi per 2-3 ore prima di decidere di fare lo stesso.
Hamas accetterà un cessate il fuoco solo se simultaneo e mutuale».
Insomma ....
solamente ipotesi .....
intanto la guerra continua.
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