Macalevi: "Lo Spirito del Marinaio" Generazioni di Molesi ed il Mare
Con questa frase di Alessandro Baricco, scrittore, drammaturgo, sceneggiatore, autore televisivo, critico musicale, conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano, vincitore del Premio Viareggio nel 1993, il Collettivo Macalevi, presenta questo video che riporto anche qui su Manciolandia.
Perchè questo video è importante?
Sicuramente perché è un simbolo della realtà nella quale io ed i miei concittadini viviamo.
Come fosse una "giornata del libro"... potremmo sfogliare tutti i nostri ricordi e ci ritroveremmo quasi sempre a parlare di mare.
Con tutti i luoghi del mondo, spesso scopriamo somiglianze incredibili e che non avremmo mai immaginato.
A cominciare da Molfetta che è molto simile a noi, passando per realtà vicine, come Valenzano ed Alberobello, fino a salire a Parma, o allontanarci verso mete più lontane come l'Irlanda che non è solo San Patrizio, o la Rep. Ceca, Portogallo, Olanda, Norvegia, fino a sconfinare in Qatar.
Certamente, però, anche in questi esempi ci chiederemmo eventualmente quali di questi luoghi hanno il mare.
E non sarebbe tanto assurdo ritrovarci "più vicini" agli abitanti di questi luoghi.
Tutto potrebbe creare similitudini, come la devozione ad un santo come San Michele, o tante altre caratteristiche che si possono di volta in volta scoprire.
Chi nasce e vive sul mare non potrebbe mai farne a meno, si dice spesso dalle mie parti e, devo dire che anch'io, molese atipico che non mangia pesce (sarà perché in realtà sono nato ad Acquaviva?) me ne sono reso conto diverso tempo fa, in maniere inequivocabile.
Ho abitato, la maggior parte della mia vita, in una casa che ha i balconi che si affacciano sul porto e l'estate a mare ci sono sempre potuto andare, volendo, anche a piedi.
Magari il rischio è darlo per scontato.
Beh, la prima cosa che mi ha fatto rendere conto dell'effetto che "questo grande fratello blu", per dirla alla Morandi, Tozzi e Ruggieri, è stato il fatto di aver svolto il servizio di leva ad Arezzo.
Non è che mi mancasse particolarmente, ma ogni volta che tornavo a casa, bastava che dal treno scorgessi in lontananza il mare, per avere la sensazione che il viaggio fosse terminato e che avessi fatto ritorno in quello che ritenevo il luogo dove abito.
In realtà mi trovavo ancora dalle parti di Napoli e mancava parecchio, ma il mio cervello era già arrivato a destinazione.
Questo è un piccolo esempio che neanche si sposa tanto con il concetto che il lavoro che apre questo scritto vuole mettere in evidenza, ma è la prima cosa che ho pensato a tal riguardo e l'ho voluta riportare.
Il Sindaco Giuseppe Colonna, guardando questo video, ha sottolineato come...
... " noi molesi, del mare abbiamo fatto non solo un mestiere, ma una ragione di vita che ci accompagna dalle nostre radici storiche più antiche, fino ad un presente che nonostante le difficoltà ci traghetterà verso il futuro".
Se ci pensiamo, ognuno di noi, anche chi non ha mai fatto il marinaio, ha parenti che lavorano o hanno avuto a che fare con il mare.
O hanno lavorato presso un cantiere navale o hanno almeno svolto il servizio di leva in Marina.
Questo bel progetto che ho voluto condividere mette in relazione diverse generazioni, accompagnare da musica ed immagini che ben rendono l'idea del messaggio che si vuole trasmettere.
Coloro che hanno creato questa traccia audiovisiva della nostra esistenza, l'hanno presentata cosi:👇🏻
"Ci sono davvero pochi legami forti come quello delle persone nate in zone costiere e il mare.
È una connessione viscerale, rituale che, trascendendo le generazioni, supera tempo e spazio.
Baricco definisce questa interdipendenza “chiamata”, e il collettivo Macalevi percorre con la famiglia Catalano la storia di tre marinai in cui scorre lo stesso sangue, quel sangue che ribolle alla “chiamata” del mare, nel canto della tradizione religiosa e nel fuoco delle psicosi che talvolta ipnotizzano gli animi di chi vive a bordo di una nave.
Tre generazioni che raccontano se stesse, il loro rapporto con gli elementi e con il folclore mediterraneo, evocando lo spirito del marinaio, ultraterreno e innato, unico e universale, che sceglie e non si fa scegliere. Le radici non partono solo dalla terra, ma anche dal mare, ed è proprio nelle sue fluidità, irrequietezze e imprevedibilità, che il collettivo basa la composizione della musica applicata ai quadri evocati dai protagonisti: una chitarra acustica e un elaboratore digitale, in dialogo fra tradizione e innovazione".
Non possono mancare, poi, i ringraziamenti per chi ha collaborato:👇🏻
"Vorremmo ringraziare tutte le persone che in un modo o nell'altro ci hanno aiutato e supportato e senza le quali sicuramente questo progetto auto-prodotto non sarebbe stato così bello da realizzare.
Grazie innanzitutto a Benny, Vitangelo e Benedetto Catalano, protagonisti di questo bel viaggio, grazie a Franco Bianco, Vincenzo Daniele e la sua famiglia, Giuliano Tagarelli, Alex D'Antona, Giuliana Schiavone, Fabio Caccuri, Giuseppe Pascucci e Silvia Savini per il loro supporto e consiglio".
Io dico grazie a Mattia Catalano e Leonardo Vita ed a tutti i loro collaboratori, per questo gioiellino che parla di noi molesi,
... Praticamente tutti.
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