In terza persona.
Io sono, tu sei, egli non si sa.
Ho notato un segnetto accanto al mio nome, segnalato, temuto, ignorato, non importa mica tanto.
Se sei invisibile non ti vedo neanche se mi passi accanto.
Io vivo, tu vivi, egli vegeta
Io parlo, tu parli, egli... "si dice"...
Ma l'ha detto lui? Bo... Si dice....
"On" si direbbe in Inglese... Ma io lo cambierei con Off.
Paolo Villaggio portava sullo schermo uno stereotipo.
Gli Offbraw li ho considerati più che un'idea.
La Giornata del libro mi lascia ancora perplesso.
Il Qatar per me non è diverso da Molfetta o Corato.
Il 25 aprile ricordo che dobbiamo essere liberi.
Anche a Valenzano si può festeggiare San Patrizio.
La Rep. Ceca è come Firenze,
Norvegia e Danimarca come Altamura o Alberobello, cioè son luoghi nei quali non vivo.
San Michele ha le ali.
Il Portogallo parla quasi come noi.
Parma mi fa pensare al cibo.
L'Olanda, meglio che non lo dico.
L'Irlanda è verde
L'anima è bianca.
Le cose, si dice che sono destinate a concludersi....
Ma perché si dice?
E chi lo dice?
Penso che un bel pacco di cazzi suoi potrebbe pure farselo... Costui che è un'entità sconosciuta, perennemente in terza persona.
Perennemente a scassare la minchia.
Senza avere le palle di farsi identificare.
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