“Gravi modifiche al patrimonio paesaggistiche e distruzione della biodiversità"
La denuncia parte da Conversano, ma...
Durante la "Giornata della Terra" è chiaro che l'ambiente sia l'argomento principe.
Chiaramente non si può esaurire in questa giornata e nemmeno si può argomentare in questa data se il problema non viene affrontato ogni giorno dell'anno.
Il Coordinamento Territorio e Ambiente Conversano, costituito da diverse associazioni attente alle tematiche ambientali, ha scritto, in questi giorni una missiva, al Sindaco e al Direttore area tecnica del comune di Conversano; al Presidente, all’Assessorato ed all’Assessore all’Ambiente ed Urbanistica della Regione Puglia; alla Dirigente della Sezione Gestione sostenibile e tutela delle risorse forestali e naturali ed alla Dirigente della Sezione Vigilanza ambientale della Regione Puglia.
Certo si parla di un territorio specifico, ma non pensate che qualcosa di simile accada anche Valenzano, Molfetta, Corato, Altamura, Alberobello, ecc... o anche ad altre latitudini, che ne so, Firenze, Parma, ecc. ?
E se scrivo da Mola di Bari, non parlo più o meno dello stesso territorio?
Spesso usiamo a sproposito la parola etica
ed altrettanto spesso scriviamo articoli come
come se bastasse a rincuorarci su tutti gli sforzi che si stanno facendo.
Ma è davvero così?
Basta votarsi a San Michele?
L'Oggetto “Gravi modifiche al patrimonio paesaggistiche e distruzione della biodiversità nel Comune di Conversano“, potrebbe riguardare anche qualsiasi altro territorio vista la direzione che purtroppo, l'intera società ha preso e che malgrado tutte le attenzioni ambientali che ci dovrebbero essere, trova difficoltoso il cambio di tendenza.
Ecco, comunque, il testo di quanto Il Coordinamento Territorio e Ambiente Conversano ha voluto mettere in evidenza:
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Illustri amministratori le scriventi associazioni denunciano da tempo una serie di trasformazioni in atto, nel territorio di Conversano, che rappresentano un’aggressione indiscriminata al paesaggio rurale e al patrimonio di biodiversità.
I nuovi impianti agroindustriali hanno un forte impatto ambientale, arrecano danni irreversibili al regime delle acque superficiali e all’agroecosistema limitrofo, depauperano gravemente le riserve di acqua freatica, compromettono fortemente l’economia legata al turismo rurale e alle produzioni biologiche e tradizionali.
A Conversano da decenni l’invasione del “tendone”, ad esempio, condanna a morte migliaia di ulivi l’anno, spesso secolari e in perfetta salute ed assieme ad essi spariscono i muretti a secco interpoderali e lungo le strade vicinali, le specchie, i trulli, gli insediamenti protostorici (vedi Chienna, Agnano, Monteferraro).
Chi ha l’onere di tutelare il nostro territorio rurale? Siamo stanchi di un silenzio “complice” delle amministrazioni locali. Le quali non si preoccupano neanche di far applicare le norme già vigenti, come ad esempio, quelle a tutela dei muretti a secco.
Da qualche tempo gli scempi si sono fatti drammaticamente frequenti: demolizioni non autorizzate di strutture architettoniche rurali, eliminazione sistematica di muretti a secco lungo le strade vicinali, opere di sbancamento e frantumazione della roccia madre anche in aree sensibili, svellimento di un gran numero di ulivi secolari, mancato rispetto delle aree di rispetto della riserva de “I laghi di Conversano e Gravina di Monsignore” così come di altre aree di rilevante importanza archeologica e ambientale (si vedano i casi di: Agnano, Castiglione, Chienna, Montecarretto, Monteferraro e Monsignore, solo per citare i più recenti), frequente abbandono o incendio di rifiuti in plastica quali seminiere e teloni di copertura, tagli di querce e di altre piante tipiche della macchia mediterranea, aperture di piste abusive per ciclocross e motocross in area parco, ecc.
Dopo aver constatato l’esistenza di strumenti urbanistici comunali e regionali a tutela del territorio chiediamo che gli stessi vengano attuati.
AFFERMIAMO che
È necessario, da parte di codesta amministrazione comunale l’applicazione dell’articolo 3 del Regolamento per le attività di trasformazione nel territorio agricolo, approvato con delibera di C.C. n. 47 del 1993 il quale afferma che “E’ fatto divieto assoluto di abbattimento e frantumazione delle pareti a secco lungo le strade di campagna”.
è urgente iniziare a perseguire i contravventori con le sanzioni e gli obblighi previsti in tale articolo: sanzione di 516,00 euro e l’obbligo di ripristino della parete entro trenta giorni; aggiungiamo che l’obbligo di ricostruzione sia accompagnato da una clausola, che vincoli, il rifacimento ai criteri di fedeltà ai canoni architettonici e alle tecniche costruttive tipiche del nostro territorio.
È indispensabile l’immediato inserimento del “paesaggio rurale di Conversano” nel PPTR della Puglia, come da tempo richiesto dalle scriventi associazioni.
È necessario che venga dato seguito all’approvazione del progetto Primi Adempimenti per l’attuazione del Piano – art. 5.05 delle NTA del PUTT/p, sancita dalla delibera di C.C. n. 15 del 22 marzo 2012, rendendo vincolanti le prescrizioni di base, gli indirizzi e i regimi di tutela in merito agli elementi storico-architettonici, archeologici e ambientali.
È urgente che l’amministrazione comunale provveda a tabellare la riserva naturale regionale orientata “Laghi di Conversano e gravina di Monsignore”, con indicazione di perimetrazione e divieti, ed a contattare tutti i proprietari dei terreni confinanti con la riserva stessa al fine di renderli edotti sui vincoli insistenti nella fascia di rispetto.
È necessario che l’amministrazione regionale riveda i criteri attuativi della Legge Regionale n. 14 del 04-06-2007 “Tutela e valorizzazione del paesaggio degli ulivi monumentali della Puglia” e le successive modifiche al decreto legislativo luogotenenziale del 27 luglio 1945, n. 475, in quanto si è constatato come troppo superficialmente vengano rilasciate le autorizzazioni all’espianto degli ulivi senza alcun controllo sulla veridicità della documentazione presentata.
È importante che la regione avvii un serio censimento dei pozzi artesiani privati e pubblici presenti nel territorio; accertando il rispetto delle regole sui limiti di emungimento.
Si rende necessario, infine, adottare misure d’urgenza che disciplinino la conversione di uso del suolo da coltivazioni di tipo tradizionale ad altre di tipo agro-industriale (tendoni di uva da tavola, serre, orticoltura su vasta scala, ecc.). Non chiediamo di negare la libera iniziativa privata in campo agricolo ma di regolamentarla per il bene della collettività.
Tra le misure necessarie da far rispettare a proprietari e/o conduttori di terreni agricoli, qualora avviassero progetti di trasformazione fondiaria, che prevedano la sostituzione dell’originario assetto colturale con quello di vigneto a uva da tavola o colture ortive in vasta scala, vi è:
l’obbligo di mantenere invariata la morfologia del terreno, le pendenze e i salti di quota, con tutti gli elementi strutturali che la contraddistinguono (pareti di contenimento, terrazzamenti, cisterne in pietra);
l’obbligo di rispettare una distanza di sicurezza, qualora in prossimità del terreno fosse ubicata una struttura residenziale rurale, pari a 100 metri, da considerarsi anche in caso di reimpianto, viste le frequenti lotte condotte da alcuni cittadini che abitano in campagna o che hanno investito in attività di agriturismo e non hanno alcun riferimento normativo di cui avvalersi;
l’obbligo di escludere e/o sottrarre alla trasformazione fondiaria una superficie di terreno pari al 15%, da destinare a rimboschimento da effettuarsi con essenze vegetali appartenenti alla flora locale; la suddetta quota si dovrà calcolare non sul totale della superficie aziendale bensì su quella del singolo corpo fondiario e avrà valenza anche nel caso di reimpianto; qualora il terreno affianchi la strada comunale tale rimboschimento deve intendersi come costituzione di una siepe o viale alberato- fascia di vegetazione di confine a tutela del paesaggio e della biodiversità;
il divieto di avvalersi del diserbo chimico sui lembi di terreno fiancheggianti le strade comunali, per questioni di sanità pubblica essendo il reticolo viario rurale abbondantemente frequentato da sportivi e pedoni.
Consci della grande considerazione che l’amministrazione regionale e comunale riserva a queste tematiche chiediamo a viva voce una risposta ufficiale a mezzo posta elettronica da recapitare ai coordinatori delle associazioni firmatarie sotto indicate.
ASSOCIAZIONE FAI – Fondo Ambiente Italiano – Conversano
Alessandra Valente
alessandravalente70@gmail.com
Associazione Fare Verde
Associazione Fare Verde
Serena Perrone
Nicola Antonio Totaro
Vito La Ghezza
Giuseppe Cacciapaglia
Manlio Epifania
Alessandro Rutigliano
Paolo Perfido
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