Ordinanze e Chiusure Covid per le attività; la Confesercenti scrive al Prefetto: "Divieti generano disparità"
Può essere una delle chiavi per scalfire la rotta verso il "chiudi tutto".
Tantissime le lamentele arrivate negli ultimi giorni, sia dalle persone comuni che, soprattutto da chi ha un esercizio commerciale.
La presidente di Confesercenti Bari, Raffaella Altamura, non è potuta rimanere indifferente ed ha scritto al prefetto di Bari, Antonella Bellomo, per chiedere un suo intervento immediato in merito alle ultime ordinanze di restrizioni anti-Covid emesse dai Comuni di Mola di Bari, Polignano a Mare e Monopoli dove "dalle 18 alle 22" vi è "divieto di asporto di alimenti e bevande dai distributori automatici e automezzi attrezzati, attività artigianali e da tutti i pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, fatta eccezione per la sola consegna a domicilio”.
Ovviamente questa iniziativa non sortirà gli effetti giornata mondiale dei diritti umani, o di quella della terra, ma vorremmo che, se fosse accolta riesca ad installare, almeno per un minimo un'ideale giornata del sorriso.
So che ci sono alcune persone che non vedono di buon occhio queste prese di posizione...
Guardar male
Far "no" con la testa"
(Francesca Michielin)
.... ma, sinceramente, credo sia la strada sbagliata e quindi non sarò mai per qualsiasi forma di chiusura, a prescindere dalle decisioni che si potranno prendere in futuro.
Saremmo dovuti andare a 100 all'ora, per fare il verso a Morandi, con la vaccinazione ed invece ci troviamo a citare Gianni Ciardo e la sua differenza tra "che cazzo di giornata" e che giornata di cazzo".
Per il resto le motivazioni inviate al Prefetto sono anche ovvie, semplici e lineari:
“Pur comprendendo il momento di estrema difficoltà sanitaria, specialmente alla luce di quella che è l’evoluzione degli ultimi giorni, evidenzio che tali divieti generano una palese disparità di trattamento in riferimento alle attività artigianali (panifici e pasticcerie ecc..), che si vedono costrette a interrompere il proprio servizio alle ore 18:00, mentre i rivenditori di merci varie (market, supermercati ecc..) sono autorizzati a continuare a vendere anche fino alle 22:00 risultando, in questo modo, ingiustificatamente unici distributori di tali prodotti primari.
“Pur comprendendo il momento di estrema difficoltà sanitaria, specialmente alla luce di quella che è l’evoluzione degli ultimi giorni, evidenzio che tali divieti generano una palese disparità di trattamento in riferimento alle attività artigianali (panifici e pasticcerie ecc..), che si vedono costrette a interrompere il proprio servizio alle ore 18:00, mentre i rivenditori di merci varie (market, supermercati ecc..) sono autorizzati a continuare a vendere anche fino alle 22:00 risultando, in questo modo, ingiustificatamente unici distributori di tali prodotti primari.
È appena il caso di osservare che tale disparità di trattamento non può trovare giustificazione neanche nella volontà di voler evitare gli assembramenti infatti risulta essere molto più probabile che ciò avvenga in prossimità di market e supermercati che in prossimità di piccole attività artigianali che per loro natura sono diffuse nelle realtà locali e rivolte ad una piccola utenza".
Risulta inoltre evidente che tali restrizioni pongono in grave difficoltà anche tutte le attività ristorative e di somministrazione in genere che sino all’entrata in vigore delle predette ordinanze, riuscivano a trovare un minimo di sostentamento dalle attività di asporto da sempre consentito ed oggi incomprensibilmente vietate dalle ore 18:00.
Questi divieti configurano una situazione anche peggiore di una zona arancione o rossa per le quali, però, sono previsti ristori.
Queste mie considerazioni trovano conforto anche nell’ordinanza emessa dal sindaco di Bari Decaro, che risulta essere molto più equilibrata pur garantendo misure necessarie al contenimento dell’emergenza Covid-19”
Risulta inoltre evidente che tali restrizioni pongono in grave difficoltà anche tutte le attività ristorative e di somministrazione in genere che sino all’entrata in vigore delle predette ordinanze, riuscivano a trovare un minimo di sostentamento dalle attività di asporto da sempre consentito ed oggi incomprensibilmente vietate dalle ore 18:00.
Questi divieti configurano una situazione anche peggiore di una zona arancione o rossa per le quali, però, sono previsti ristori.
Queste mie considerazioni trovano conforto anche nell’ordinanza emessa dal sindaco di Bari Decaro, che risulta essere molto più equilibrata pur garantendo misure necessarie al contenimento dell’emergenza Covid-19”
(Raffaella Altamura,Presidente di Confesercenti Bari)
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