Governo; ci risiamo: E' Guerra tra i partiti per la lista dei Sottosegretari.
Sarebbero stati nominati già questo fine settimana e invece...
Magari è presto per dire che vacillano gli equilibri tra i partiti a sostegno del governo, ma siccome non ci smentiamo mai, in Italia tutto è possibile.
Nella nostra nazione si inizia a litigare sul Pirp e si va avanti senza porsi limiti.
Se avessimo lo stesso atteggiamento su qualcosa di costruttivo, probabilmente saremmo il primo Paese al mondo.
Il Premier ed il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a margine della cerimonia inaugurale dell'anno giudiziario della Corte dei Conti, avrebbero avuto uno scambio di vedute sulla questione e dovrebbero risentirsi per trovare una soluzione che non porti allo scatafascio già prima di iniziare.
Il numero dei tecnici previsto da Draghi potrebbe, a questo punto, essere ridotta per dare spazio a qualche rappresentante in più delle forze politiche.
Il tutto rischia di slittare a metà della prossima settimana, alla faccia dell'urgenza, della situazione Covid e del fatto che molti di questi personaggi politici si siano fatti chiamare "Responsabili", ricalcando alcuni copioni dei vecchi film di Benigni.
Dopo l'espulsione dei dissidenti dal M5S, sembrava che, per il resto, tutto dovesse rimanere almeno all'inizio sotto traccia per cominciare almeno a lavorare, invece, visto che la battaglia si fa attorno alla figura dei sottosegretari, continua , in un certo senso, la crisi innescata da Renzi che ha provocato la caduta del Governo Conte.
I pentastellati perderanno un paio di posti nel governo.
Laura Castelli al Mef, Pier Paolo Sileri alla Salute e Mirella Liuzzi al Mise, sarebbero sicuri di essere riconfermati, come Stefano Buffagni dovrebbe approdare al Ministero della Transizione ecologica, Gianluca Vacca alla Cultura, Luca Carabetta all'Innovazione e Gilda Sportiello al Sud.
Strano che ci sia questo ministero per un governo che punta più verso Torino, ma forse c'è proprio per questo, ma non divaghiamo oltre.
Lega e Forza Italia, vista proprio l'espulsione dei dissidenti 5 Stelle, hanno la maggioranza a Palazzo Madama rispetto al Movimento, al Pd e a Leu.
E se la frase di Salvini sembra una minaccia: "Quando torneremo al Viminale ci saranno cambiamenti"
E' bene sapere che questa ha nomi e cognomi, e non si tratta del disco di Baccini, ben precisi:
Nicola Molteni all'Interno, o come alternativa Stefano Candiani , Claudio Durigon al Lavoro, Luca Coletto alla Salute e Massimo Bitonci per il Mef.
Forza Italia, dal canto suo, ha inviato una lista di 20 nomi per i 7 posti che reputa sicuri.
Presenti, tra gli altri Valentino Valentini per gli Esteri, Francesco Paolo Sisto per la Giustizia, Gilberto Pichetto Fratin per il Mef e via via Anna Grazia Calabria, Lucio Malan, Simone Baldelli, Stefania Prestigiacomo.
Nel Pd non si ferma la questione della presenza delle donne e della minoranza Dem, che chiedono al segretario Nicola Zingaretti di non procedere a nessuna trattativa sui sottosegretari prima della direzione di giovedì prossimo che ha come titolo: "l'affermazione di un partito di donne e di uomini al centro di una nuova fase politica"
Sul tavolo non c'è solo la questione dei sottosegretari ma anche la carica di vice segretario del Pd, dopo l'arrivo di Orlando a capo del dicastero del Lavoro.
Non è che negli altri partiti viaggiamo in maniera tanto diversa.
"Cambiamo!" vorrebbe due posti, uno in più di Leu.
+Europa punterebbe agli Esteri con Benedetto della Vedova.
Infine, per chi si chiedesse come mai Mattero Renzi si sia accontentato di rimanere dietro le quinte dopo aver provocato la crisi, ecco la notizia di due esponenti del suo partito che chiedono spazio: Davide Faraone a Lucia Annibali.
Il numero dei tecnici previsto da Draghi potrebbe, a questo punto, essere ridotta per dare spazio a qualche rappresentante in più delle forze politiche.
Il tutto rischia di slittare a metà della prossima settimana, alla faccia dell'urgenza, della situazione Covid e del fatto che molti di questi personaggi politici si siano fatti chiamare "Responsabili", ricalcando alcuni copioni dei vecchi film di Benigni.
Siamo, infatti, al paradosso che vedrà il Consiglio dei Ministri, convocato per lunedì mattina, senza la lista dei sottosegretari.
Ovviamente il momento e la necessità di intervenire specialmente circa la Pandemia, continua a farci avere ancora un pò di ottimismo, visto che alla fine si dovrà pur quagliare qualcosa.
Inutile dire, però, che tutto questo appare contemporaneamente ridicolo e vergognoso.
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