Draghi promuove il nuovo piano vaccini sotto il segno di rapidità ed efficienza.
Siamo rimasti a chiederci se uscire o non uscire, chiudere o non chiudere, mandando l'economia a puttane e, fondamentalmente rimanendo da mesi sugli stessi dati.
Abbiamo sempre detto che se ci sarà la luce, questo coinciderà con l'arrivo del vaccino, ma fino ad ora si procede a rilento si continua a vivere con coprifuoco, restrizioni, malati, ecc...
C'è chi vorrebbe tornare a cantare:
"Giro di notte con le anime perse..."
(Litfiba)
Chi vorrebbe poter tornare a svolgere il proprio lavoro,
chi vorrebbe essere in buona salute.
Tutto ci è precluso e la situazione già di per se insostenibile rischia di mandarci ad un collasso a 360° definitivo in tutte le direzioni.
Dopo le indicazioni che il premier Mario Draghi ha dato, in Senato, prende, finalmente, forma il nuovo piano vaccini che dovrà subire un'accelerata esponenziale.
Dopo le indicazioni che il premier Mario Draghi ha dato, in Senato, prende, finalmente, forma il nuovo piano vaccini che dovrà subire un'accelerata esponenziale.
Si tratterà di cambio di passo che rimette in gioco la Protezione Civile, un sistema che ha al suo interno tutte le strutture dello Stato, dalle forze di polizia alle forze armate, dai rappresentanti dei servizi essenziali alle associazioni di volontariato e che garantisce quel coordinamento necessario, attraverso il Comitato operativo in cui siedono tutti i soggetti coinvolti, a far sì che la gestione dell'emergenza si muova su un'unica linea operativa.
La sensazione, infatti, fino ad ora e che in Italia si sia dato spazio più ad una sorta di parodia che ad un'azione efficace.
Va bene ridere della parodia degli Oasis fatta dal duo Toti e Tata composto da Solfrizzi e Stornaiolo, dei film di Benigni, o delle stranezze di Antonio Cassano, siamo maestri in questo e spesso questo atteggiamento aiuta, ma la pandemia è una cosa seria ed evidentemente l'azione del predecessore Giuseppe Conte, non ha sortito gli effetti sperati.
Per il Premier l'immunizzazione di massa degli italiani è la "prima sfida" per il governo del Paese e bisogna usare qualsiasi mezzo a disposizione.
Già nei prossimi giorni ci saranno una serie di incontri per definire le linee del piano organizzativo e logistico.
l'Italia sarà convinta sostenitrice della linea adottata finora da Bruxelles per gli acquisti centralizzati.
L'obiettivo è di arrivare a 500mila vaccinati al giorno, 6 milioni di italiani al mese, utilizzando soprattutto medici di base e pediatri.
Ovviamente senza dosi, la campagna non può partire, quindi di deve battere con forza per la fornitura.
"Abbiamo bisogno di mobilitare tutte le energie su cui possiamo contare, ricorrendo alla protezione civile, alle forze armate, ai tanti volontari. Non dobbiamo limitare le vaccinazioni all'interno di luoghi specifici, spesso ancora non pronti: abbiamo il dovere di renderle possibili in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private"
"Abbiamo bisogno di mobilitare tutte le energie su cui possiamo contare, ricorrendo alla protezione civile, alle forze armate, ai tanti volontari. Non dobbiamo limitare le vaccinazioni all'interno di luoghi specifici, spesso ancora non pronti: abbiamo il dovere di renderle possibili in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private"
(Mario Draghi)
Spazio, dunque, a caserme, palazzetti, fiere, ma anche a luoghi come la stazione Termini e la Nuvola di Fuksas a Roma, gli spazi nei centri commerciali, i drive trough della Difesa, che saranno riconvertiti a centri vaccinale, il primo dei quali aprirà nelle prossime ore alla Cecchignola a Roma.
Al Dipartimento stanno predisponendo un dossier per palazzo Chigi, indicando possibilità di intervento e disponibilità.
uno dei punti di partenza è rappresentato dai 300mila volontari in tutta Italia immediatamente attivabili.
Questi potranno essere utilizzati sia per l'allestimento dei centri vaccinali e le eventuali tensostrutture, sia per la parte sanitaria.
La Croce Rossa ad esempio, che fa parte del sistema, oggi fornisce per il Centro a Fiumicino 30 medici al giorno su sue turni, che possono arrivare a 40 quando l'hub sarà a regime e potrà effettuare tremila vaccinazioni al giorno.
La Croce Rossa ad esempio, che fa parte del sistema, oggi fornisce per il Centro a Fiumicino 30 medici al giorno su sue turni, che possono arrivare a 40 quando l'hub sarà a regime e potrà effettuare tremila vaccinazioni al giorno.
Tutto ciò potrebbe benissimo essere replicato a livello nazionale.
Con molta probabilità il Comitato operativo potrebbe essere convocato nei prossimi giorni e si spera che si possa procedere con la massima che sta ripetendo il nuovo Presidente del Consiglio:
"Rapidità ed efficienza".
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