Joe Biden è ufficialmente il 46° presidente degli Stati Uniti.

 

“Aiutatemi a unire l’America, c’è molto da ricostruire. Il mondo ci guarda”.

Cambia pagina l'america, intesa come Usa, dopo le vandaliche manifestazioni di questi ultimi giorni e dopo le tante vicissitudini legate alle elezioni, allo strambo sistema elettorale ed alle stupidaggini di Trump che non ha accettato la sconfitta. 

Il primo giorno del 46°esimo presidente degli Stati Uniti, il secondo cattolico dopo John Fitzgerald Kennedy, è un’inaugurazione senza folla, in una Washington blindata, non fosse altro che per il ricordo dell’assalto al Congresso del 6 gennaio e dove intorno alle 16 (ora italiana) un allarme bomba ha provocato l’evacuazione della Corte Suprema. 

Ad ogni modo tutto è andato come previsto:

Primo discorso da presidente degli Stati Uniti, giuramento sulla sua Bibbia di famiglia tenuta dalle mani della moglie Jill, 

Tutto molto stereotipato, ma comunque d'effetto, specialmente per il mondo americano che ci tiene a questi simboli.

Joe Biden ha invitato tutti principalmente all’unità e alla Coesione, promettendo di essere il presidente di tutti gli americani, di “proteggere la Costituzione” e “difendere la democrazia e l’America”. 

Nel primo giorno ufficiale da Capo dello Stato si è rivolto agli americani chiedendo un sostanziale “aiuto” per “unire il Paese. 

“Se siamo uniti, non perderemo mai come americani. 

Oggi cominciamo da capo, tutti. Riascoltiamoci, ricominciamo a sentirci e a portarci rispetto. 

So che parlare di unità può sembrare una folle fantasia in questi giorni. 

So che le forze che ci dividono sono profonde e reali. 

E so anche che non sono una novità. 

Ma l’unità è l’unica strada per andare avanti”. 

L'intenzione è quella di voltare pagina e di superare i conflitti. 

Si batterà, dice, per chi l’ha votato e chi no. 

Fra citazioni di Sant'Agostino e la novità di una vicepresidente donna, Kamala Harris, che per la prima volta nella storia del Paese ricopre l’incarico è partita l'avventura di quella che secondo molti potrebbe essere una nuova America. 

Vivere a Colori non è solo il nome di un'associazione, ma uno stile di vita come possono essere alla nostre latitudini Odè, 7 muse di Apollo, Il Ponte di Eraclito, Apleti, ecc... 

Senza voler insegnare niente a nessuno, mi viene da pensare che anche oltreoceano ci possono essere delle priorità che esulino da concetti aridamemte scontati. 

Non significa, questo, ridurre tutto ad una Cassanata, ma sperare al fatto che si pensi a 360°.

Chiedere un minuto di silenzio per le vittime del Covid, non può essere solo una ruffianata, come il fatto di ribadire che gli Usa ristabiliranno le loro alleanze perché “il mondo ci guarda”. 

Quando invita a “respingere” la cultura della manipolazione dei fatti, non nomina mai Trump, ma il riferimento è abbastanza ovvio. 

Diversi gli artisti sul palco del giuramento. Lady Gaga, di origini italiane, ha cantato l’inno nazionale americano prima del giuramento di Kamala Harris e Jennifer Lopez, popstar di origini portoricane, che si è esibita in ‘This land is your Land’. 

Quest'ultima , ha poi parlato in spagnolo gridando: “Libertà e giustizia per tutti!”.

Un messaggio che si sposa alla perfezione con le intenzioni dichiarate del presidente Biden, che parla dell’inizio di un tempo di speranza, in cui “vinceremo sul suprematismo bianco e sul terrorismo interno“. 

Trump dopo un breve discorso d'addio ha lasciato la Casa Bianca. 

La promessa che suona quasi come un minaccia: “Torneremo, in qualche modo”, desta qualche preoccupazione. 

Ad ogni modo gli Usa aprono quello che potrebbe essere un capitolo nuovo.

E se fosse vero, non sarebbe poca cosa.