One planet, three moons, lots of borders.
Mola di Bari, pianeta anomalo.
"Seinfrequenza"?
Si, come gli europei non giocati nel 2020.
L'albero della vita, quella che non tutti gli indigeni hanno, che sovrasta Piazza Corazzata Potëmkin, davanti all'incalcinato Palazzo Roberti sospirata sede degli scacciapiccioni.
Lecce, Laterza, Russia, Messico, Mali sono pianeti lontani, ma se facessimo uno scambio di abitanti non verrebbero per nuocere, almeno non quanto i tre satelliti presenti qui che sono di una petulanza e di una stupidità improponibili e che generano o vorrebbero generare tanti di quei confini che un labirinto sembrerebbe un open space.
La prima luna non incontra Silvia a Mezzanotte perché c'è il coprifuoco.
La seconda luna non saprebbe chi sia Sara j.
La terza luna è un Bukowski nero nel quale ci vorrebbe trascinare per renderci untori di ulteriore odio da spargere oltre quello che veicola lei.
Tanti i confini, ci vogliono armi "Sonic" per riempire le sue orecchie, ma non per coprire gli insulti.
È la foto di questo pianeta, quella nella quale ci si deve addobbare per bene per adeguarsi al fotografo.
Poi quando la sua bile lo farà schizzare nello spazio, potremo festeggiare con dolci melodie del Coro Apulia Felix.
Non ci avete capito niente?
Bugiardi...... 🤣
Comunque è già molto per un articolo che non doveva avere testo e si sarebbe dovuto intitolare: "Senza Parole" 😁
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