La "Rosa di Jericho" fa rivivere la rievocazione dell’Annunciazione dell’Angelo Gabriele a Maria sui suoi canali social

Il video dell'intero evento postato sulla pagina dell'Associazione "Rosa di Jericho" e nel gruppo omonimo e se volete dare un'occhiata anche qui su Manciolandia attraverso You Tube.

Oggi 8 Dicembre 2020 attraverso un evento sulla

pagina Facebook dell’associazione “Rosa di Jericho-Tonia Meliota”, sarà riproposta la rievocazione dell’Annunciazione dell’Angelo Gabriele a Maria. 

Non potendo, purtroppo, per gli ovvi motivi che accompagnano questa annata più da citazione alla Bukowski che da spirito natalizio, riproporre l'evento dal vivo, si ricorre ad una riproposizione.

"Voci di strada rumori di gente
Mi rubarono al sogno per ridarmi al presente
Sbiadì l'immagine, stinse il colore
Ma l'eco lontana di brevi parole
Ripeteva d'un angelo la strana preghiera
Dove forse era sogno, ma sonno non era
"Lo chiameranno figlio di Dio"
Parole confuse nella mia mente
Svanite in un sogno, ma impresse nel ventre"

(Fabrizio De Andrè)

Il Covid ci ha privato anche di tutti gli eventi che accompagnano tradizionalmente le festività di Natale.

Se, per quanto riguarda le celebrazioni liturgiche, parliamo di spostamenti di orari, per tutto quello che riuscivano a creare le associazioni, dobbiamo dare appuntamento all'anno prossimo e ricordare ciò che accadeva durante gli scorsi anni.

Sarà difficile anche il discorso di fine anno del Presidente Mattarella quest'anno e ci sarà sempre qualcuno che alla ragione sostituirà tifo da Nations League, ma cerchiamo di vedere il bello anche in queste situazioni, ricordando insieme uno degli eventi più particolari e fondamentali del Natale.

 

Quello che andiamo a riguardare oggi andò in scena nel 2010 all’interno del magico ipogeo di Via San Pasquale in occasione della festa dell’Immacolata Concezione.

La rappresentazione è un avvenimento molto importante per la cristianità: l’Immacolata Concezione di Maria, uno speciale "Family Day" con protagonisti d'eccezione.
Un mistero della fede che non è possibile spiegare, non lo sarà eternamente, ma si può solo accogliere e contemplare.

Non è una maniera di proporre 

"Coriandoli a Natale"

(Subsonica)

come se non fosse successo nulla, anzi è il contrario, restare uniti sotto gli stessi simboli che ci portiamo addosso da una vita.

Gli abiti che indossano figuranti ed attori, sono realizzati a mano dalla “Rosa di Jericho” secondo lo stile del presepe napoletano settecentesco.

La scelta di questa particolare tradizione è derivata da una necessità di riproporre situazioni e costumi più vicini alla cultura del Sud Italia.

Il presepe napoletano, infatti, è una delle tradizioni più consolidate e seguite, che si è mantenuta inalterata nei secoli fino ai giorni nostri.

Verso la fine del Seicento nacque la teatralità del presepio napoletano, arricchita dalla tendenza a mescolare il sacro con il profano, a rappresentare in ogni arte la quotidianità che animava piazzette e vicoli.

Apparvero nel presepio statue di personaggi del popolo come i nani, mendicanti, ciabattini, osti e lavandaie, ovvero la rappresentazione degli umili e dei derelitti: le persone tra le quali Gesù nasce.

Nel Settecento, il presepio napoletano visse la sua stagione d’oro: uscì dalle chiese dove era oggetto di devozione religiosa per entrare nelle dimore dell’aristocrazia. 

Nobili e ricchi borghesi gareggiarono per allestire impianti scenografici sempre più ricercati.

Giuseppe Sammartino, grande scultore napoletano del settecento, abilissimo a plasmare figure in terracotta, diede inizio ad una vera scuola di artisti del presepio che tuttora riscuote ampi consensi.

La rappresentazione dei colori e della ricchezza dei costumi che caratterizza la Natività del presepe partenopeo è uno degli scopi dell' Associazione culturale “Rosa di Jericho – Tonia Meliota”....

Il resto è la magia del Natale.