Elezioni USA: Biden cancella Trump
Possiamo dirlo e direi anche finalmente.
Il Tycoon non è più presidente degli Stati Uniti D'America.
Questo deriva dal fatto che non sono in tanti a conoscere bene il nuovo inquilino della casa bianca, ma era necessario per molti che colui che governava fino ad ora non fosse rieletto.
Qualcuno, probabilmente sprovveduto potrà pensare che in fondo quelle siano beghe interne di un altro stato e che a noi riguardano fino ad un certo punto.
Ovviamente niente di più sbagliato vista la società capitalista e soprattutto globalizzata.
Ma soprattutto perché la politica statunitense è la sua direzione riguarda in realtà tutto il mondo.
In realtà dobbiamo dire che Joe Biden ha vinto le elezioni Usa 2020, risultato conseguito dopo tre giorni di conteggio dei voti.
Meno male che non eravamo in Italia, altrimenti avrebbe dato la colpa direttamente a Poste Italiane, come da solito malcostume.
"Il problema è che lui per mesi ha chiesto ai suoi elettori di non votare assolutamente per posta perché era un voto del tutto manipolabile.
E i suoi elettori evidentemente gli hanno dato retta."
Scherza, attraverso un meme divertente e sarcastico il politologo Ian Bremmer.
Il candidato democratico ha avuto la meglio dopo un vero e proprio testa a testa.
La partita finale si è giocata in cinque stati chiave ed è stata alla fine determinata dalla Pennsylvania che con i suoi 20 grandi elettori in palio ha assicurato all'ex vice di Obama la Casa Bianca.
Il mondo intero, quindi, adesso si aspetta cambiamenti sostanziali per quanto riguarda l'ambiente e gli accordi sul clima, la pandemia di Coronavirus, la politica estera, la sanità, insomma un po' su tutto.
Sarà vero?
Le premesse ci sono.
Tra le prime azioni nella lista del presidente Biden ci sono quelle sull'ambiente e sulla pandemia di Coronavirus, almeno stando a quanto presentato nel programma elettorale disponibile sul sito del partito democratico.
Dal 4 novembre, infatti, gli Usa fanno ufficialmente un passo indietro dall'intesa chiamata accordi sul clima di Parigi che fu iglata nel 2015 da Barack Obama, l’intesa stralciata da Donald Trump il quale, un anno fa, si era avvalso di una clausola di uscita diventata effettiva mercoledì scorso.
Nelle ultime settimane di campagna elettorale Biden ha puntato, invece, molto sulla questione climatica, dichiarando che in caso di elezione avrebbe imposto il netto cambio di direzione circa le politiche ambientali ed energetiche.
Di conseguenza è previsto il rientro negli accordi di Parigi.
Per quanto riguarda l'altro nemico del Tycoon, l'emergenza Covid-19, ha promesso che ribalterà la decisione di far uscire gli Usa dall'Organizzazione mondiale della Sanità.
"Se non cambiamo rotta rischiamo altri 200mila morti.
Trump dice che si può convivere col Covid ma in realtà qui si muore perché non c'è un piano".
Il piano è quello di puntare tutto sull'ampia disponibilità di test gratuiti, sull'eliminazione di tutte le barriere economiche alla cura preventiva e al trattamento per il Covid-19; lo sviluppo di un vaccino che possa essere gratis per tutti.
Il neo presidente vorrebbe, inoltre, riallacciare i rapporti con Cuba proprio come durante l’amministrazione Obama.
C'è anche l'intenzione di terminare il conflitto yemenita.
Non dovrebbero cambiare invece le politiche sull’Afganistan e neppure quelle sul conflitto mediorientale essendo favorevoli agli accordi tra Israele e gli Emirati Arabi dello scorso agosto.
La rinnovata fiducia alla Nato e l'intenzione di eliminare il Muslim Ban, il divieto di ingresso negli Usa per i cittadini in arrivo dai paesi musulmani, come la Siria.. Sono altre fondamentali differenze per costruire un'ideale casa per tutti coloro che credono nella democrazia, facendo un po' il verso ad una nota canzone degli Housemartins.
Anche in relazione alla politica interna, ed in particolare rispetto al capitolo sanità ci saranno sostanziali cambiamenti.
Biden non solo è ovviamente favorevole cosiddetto Obamacare, la riforma sanitaria
che ha consentito a milioni di statunitensi, che allora non avevano alcuna forma di assistenza medica, di stipulare un'assicurazione privata con un sistema di aiuti pubblici, fortemente voluta e ottenuta dall’ex presidente Barack Obama, firmata il 25 marzo 2010, ma vorrebbe addirittura allargarlo, dando la possibilità a ogni cittadino di scegliere un'opzione di assistenza pubblica oltre che privata.
Che altro aggiungere?
Che si è anche espresso favorevolmente riguardo la possibilità di importare farmaci dal Canada, se venduti a prezzi inferiori rispetto agli Stati Uniti?
Insomma ci sono tanti buoni motivi per essere ottimisti circa questo nuovo corso.
Ovviamente si vagliano tutte le impressioni e le intenzioni positive; non sappiamo se tutto questo sarà fattibile ed in quanto tempo potranno essere operative.
Del resto da aprire le porte della percezione come i Doors e ironizzare sul nome dei Chaltrons, potrebbe essere un attimo.
Obama può essere per Biden come Chiesa per Morata o si rischia di guardare il nuovo presidente solamente come un Barack sbiancato?
E questo è un bene o un male?
Vedremo...
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