Covid19: Conte presenta il nuovo Dpcm in vigore dal 6 Novembre al 3 Dicembre 2020.
«I numeri complessivi sono in costante aumento e per questo dobbiamo intervenire. La media nazione dell'indice di trasmissibilità è di 1,7. Rispetto alle persone contagiate sale il numero degli asintomatici, diminuisce in percentuale il numero di persone ricoverate ma c'è l'alta probabilità che molte regioni superino le soglie delle terapie intensive e mediche».
Sono queste le parole che usa il presidente del Consiglio Giuseppe Conte come preambolo per la presentazione a Palazzo Chigi delle norme contenute nel nuovo Dpcm, che sarà in vigore dal 6 novembre fino al 3 dicembre.
Nonostante non fossero previste altre sorprese, la gente ha aspettato la conferenza del premier come se fosse una cerimonia, un programma di Ciccio Riccio o un concerto di Cremonini, Springsteen, Bon Jovi o Blur e non è che ci si aspettava una scoperta del Cern, visto che ormai tutto quello che si doveva sapere era giunto a conoscenza di tutti.
E, tra le novità dell’ultima ora, c'è l’apertura di parrucchieri e barbieri anche nelle zone rosse....
il che lo trovo pure giusto, ma assolutamente non coerente con tutto il resto dell'operato delle Istituzioni.
Il Premier ha detto che la modalità con la quale il Governo agisce in accordo con tutte le componenti preposte «è la bussola che ci indica dove intervenire e con quali misure.
Più elevata è la circolazione del virus, più restrittive sono le misure che andiamo a introdurre».
Tra le novità principali c’è il coprifuoco dalle ore 22 su scala nazionale qualcosa di inaccettabile in tempi di democrazia, si dirà ...e... prendetela come volete, ma non sarò io, nella maniera più assoluta a dire il contrario.
In più ci saranno mini-lockdown all’interno delle zone rosse.
Si, perchè, a prescindere dai colori che si sono divertiti a cambiare in questi giorni, come se fosse l'ennesimo capriccio all'Italiana, le Regioni vengono divise in tre aree diverse: zona rossa, zona arancione e zona gialla, a seconda del grado di rischio e quindi delle situazioni relative a contagi e stato delle strutture ospedaliere, in base all’indice Rt e ad altri 21 criteri.
i.
Non esiste nessuna zona verde, come vediamo, ed ognuno può rendersi conto con quale colore sia contrassegnato il proprio territorio.
La Puglia, dove vivo io è arancione, anche se secondo me poteva essere considerata non dico verde, ma almeno gialla.
Le Rosse sono più o meno le solite.
Nell'area gialla a livello di rischio moderato fanno parte Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Molise, Marche, Provincia di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto.
Dell'area arancione con livello di criticità medio alta fanno parte Puglia e Sicilia.
Nell'area rossa le regioni Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta.
«Le misure entreranno in vigore venerdì in modo da dare la possibilità alle regioni di organizzare le proprie attività.
Avrete notato che non ci sono regioni comprese in aree verdi. Non ci sono territori che possono sottrarsi» alle misure prese, perché «la pandemia corre ovunque».
Fondamentalmente dovremo attenerci alle misure elencate nel riquadro qui sotto, in base alla propria fascia di appartenenza.
Vivremo, quindi una situazione che ci farà pensare contemporaneamente alla Caritas, perchè vorremo aiuto, al capitalismo, erroneamente sognato, a parer mio e svanito nel nulla anche come concetto a questo punto e intrattenimento, visto che le istituzioni sembrano più interpretare degli anchormen in un ideale Canale Italia che non a produrre qualcosa di coerente con le loro responsabilità.
Come spesso diciamo, essendo questa pandemia non solo medico sanitaria, ma soprattutto economica, per via delle decisioni prese, è bene sapere che il Consiglio dei Ministri sta già lavorando ad un provvedimento economico; praticamente un secondo decreto Ristori - che vedrà lo stanziamento di 2 miliardi di Euro per fornire aiuti e indennizzi per le imprese colpite dalle misure in vigore nel prossimo mese.
Il testo completo del Dpcm in vigore dal 6 novembre, lo trovate cliccando
👉 sul sito ufficiale del Governo.
Vi è anche un ritorno dell'autocertificazione che è la stessa utilizzata a fine maggio e che si può scaricare cliccando 👉 Qui !!!.
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