Sei Nazioni di Rugby: L'Irlanda è troppo forte per l'Italia, quasi scontata la larga sconfitta degli azzurri.
Recupero della quarta giornata a Dublino; un 50-17 che non ammette discussioni e sabato prossimo c'è l'Inghilterra.....
L'Italia subisce una netta sconfitta nella capitale irlandese ad opera della compagine che è prima nel Sei Nazioni di Rugby.
Ma anche se ci fossimo trovati in uno dei nostri stadi o in una fortezza come il Castello Angioino alla mie latitudini, il risultato sarebbe potuto cambiare di molto.
Avrei voluto poter citare il libro scritto da me, almeno il titolo
Le cose non sono mai quello che sembrano ©, per giustificare una così netta sconfitta, ma la realtà è che il divario, probabilmente è proprio quello.
Le cose non sono mai quello che sembrano ©, per giustificare una così netta sconfitta, ma la realtà è che il divario, probabilmente è proprio quello.
Si tratta del recupero della quarta giornata del torneo sospeso lo scorso marzo a causa del blocco totale a causa del Covid19.
Non è che il tempo trascorso abbia fatto crescere di molto la differenza, nonostante il fatto che gli azzurri siano potuti essere più uniti, tipo 4 Novembre.
Nemmeno l'assenza totale di pubblico all'Aviva Stadium, in una capitale in pieno lockdown, evita agli azzurri guidati da Franco Smith di incassare 50 punti e sette mete, contro le due realizzate, per un risultato finale di 50-17 che allunga l'ormai annosa serie negativa nel torneo, che dura dal febbraio 2015.
Una interminabile, per certi versi notte di Halloween che potrebbe continuare proprio al sopraggiungere della fatidica data dei festeggiamenti o giù di lì.
Gli irlandesi, dopo quattro giornate, rimangono in corsa per la vittoria finale, mentre la giovane Italia - con Paolo Garbisi esordiente come mediano di apertura, pur senza mai rinunciare alla lotta, è costretto ad arrendersi ad un avversario superiore in ogni fase di gioco e capace di imporre un alto numero di turnovers.
Gli irlandesi, dopo quattro giornate, rimangono in corsa per la vittoria finale, mentre la giovane Italia - con Paolo Garbisi esordiente come mediano di apertura, pur senza mai rinunciare alla lotta, è costretto ad arrendersi ad un avversario superiore in ogni fase di gioco e capace di imporre un alto numero di turnovers.
In 15 contro 14, dopo il centro dell'esordiente numero dieci azzurro, il passivo italiano è di dieci a zero, quindi gara subito in salita per l'Italia.
Diciamo che l 'aggressività della difesa irlandese, capace di forzare numerosissimi cambi di possesso e di rientrare subito in possesso dell'ovale, limitando le iniziative d'attacco degli azzurri è la differenza più evidente.
Ora, non dico che alla fine della gara avremmo dovuto cantare We are the champions dei Queen, ma sono state sette, al fischio finale, le mete concesse, quattro delle quali in un faticoso quarto finale di gara dove l'Irlanda completa un lungo lavoro di logorio ai fianchi per allungare nel punteggio e conquistare un bonus che la tiene in corsa per la vittoria finale.
La bella meta di Garbisi, comunque, è una soddisfazione per un debutto convincente per la giovane apertura veneziana della Benetton.
La Nazionale può iniziare ora la preparazione al match di sabato all'Olimpico contro l'Inghilterra, test conclusivo del Torneo.
Non è che ci siano grosse speranze, ma almeno ci sarà la possibilità di continuare quel lavoro di costruzione di un gruppo giovane e profondamente rinnovato da Smith e da tutto lo staff.
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