Covid nel mondo: USA Record 80 Mila, ma anche le altre nazioni se la passano male. Il Messico con i defunti in casa.

L'emisfero nord si trova in un "momento critico" della pandemia da Covid-19: lo ha detto il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Siamo abituati alle conferenze del nostro Giuseppe Conte ed a rinchiuderci idealmente nel nostro Castello Angioino per difenderci da un incubo che è molto di più della notte di Halloween e non basterà far indagare Dylan Dog sul caso.

"La vita non è una commedia che puoi provarla prima. La devi vivere improvvisando".
(Vasco Rossi)

E' anche vero che da quello che si vede sembrerebbe che anche tutto quello che è accaduto e che sta accadendo, sia pura improvvisazione.

Da ascoltare la Walking band a dead man walking .... è un attimo.
 

Certo, qualche imprecazione in dialetto arcaico, tipo quello usato da Tonino Abatangelo, potrebbe aiutare a scaricare la tensione, ma non risolve il problema che continua ad assumere connotati importanti.

Siamo stati sempre spinti ad essere "The greatest showman" a costruire qualcosa come cantano gli Housemartins ed invece ci troviamo in ginocchio da tutti i punti di vista ed in tutto il mondo. 

Gli Stati Uniti registrano il loro nuovo record giornaliero di contagi da covid-19 con 80mila nuovi casi, il numero più alto dall'inizio della pandemia. 

Il record precedente era stato di 77.362 nuovi casi registrati in un giorno, lo scorso 16 luglio.

La Germania ha superato quota 10mila morti per Covid-19 dall'inizio della pandemia.

Anche in Francia si viaggia sui 42mila casi.

Il Lussemburgo ha deciso di stabilire un coprifuoco notturno tra le 23 e le 6 del mattino e di limitare i raduni a un massimo di quattro persone.

In Olanda più di 10.000 persone sono state trovate positive lo stesso giorno per la prima volta dall'inizio della pandemia di coronavirus.

Uno dei Paesi attualmente più colpiti è il Messico, che in quanto a morti fa registrare numeri spaventosi, e con circa 67mila vittime ufficiali si piazza dietro Stati Uniti, Brasile e India.
quello che sta succedendo negli ultimi giorni nel secondo Paese più popolato dell'America Latina è un fatto tremendo.
Visto che il Paese è alle prese con una crisi inconsueta di certificati di morte, senza i quali i defunti non possono essere sepolti, ogni giorno ci sono chiamate dai medici alle autorità che chiedono di aiutarli ad ottenere più certificati. 

Le famiglie sono costrette a tenere in casa i cadaveri dei congiunti in attesa che i medici possano recuperare un certificato di morte.

 Alcune famiglie rimangono con i defunti in casa per quattro o cinque giorni, uno strazio, certo, ma anche un grosso pericolo sanitario, specialmente in tempo di pandemia.

Potrei continuare .... 

ma ogni luogo avrebbe le sue criticità, qualche particolarità tutta sua, ma alla fine la situazione è simile ovunque.

Io penso che la questione non sia stata affrontata al meglio e che le soluzioni stanno tardando pesantemente ad arrivare, poi chi dovrebbe dare queste soluzioni si limita a fare sentenze....

"I prossimi mesi saranno molto duri e molti Paesi sono su una strada pericolosa, l'aumento dei casi registrati sta già portando ad ospedali e unità di terapia intensiva che operano quasi al limite o oltre la loro capacità, e siamo ancora a ottobre".
(Direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.)