Coming Out Day.

In tutto il mondo l'11 ottobre è la giornata dedicata al coraggio di dichiarare apertamente il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere

C'è voluto un Ddl in Italia per permettere l'ovvio; purtroppo anche la società odierna non è così evoluta come vorrebbe far credere, ma comunque meglio questo che niente, almeno come conquista, come possibilità di poter essere niente altro che se stessi.

Un'assurdità, se dovessimo cercare di trovarci un minimo di logica, ma così è o, vorrei dire, è sempre stato fino ad ora.

Probabilmente Monica Cirinnà, qualsiasi cosa potrà fare in futuro in politica e nella vita sarà ricondotta sempre al decreto che porta il suo nome, sarà considerata un simbolo.

Grazie al suo lavoro ed alla lotta di tante persone che hanno trascorso vite intere a combattere per i loro diritti, ho potuto avere anche io una grande fortuna, cioè quella di partecipare ad uno dei matrimoni più belli ed emozionanti, tra quelli ai quali sono stato di invitato. 

Non è un caso che sia andato a pescare un suo tweet tra il marasma dei post social che accompagnano questa giornata:

"Oggi si festeggia la bellezza del coraggio, la libertà di essere sé stesse e sé stessi.
L’importanza di celebrare le differenze, riconoscerle, rispettarle e fare di esse una risorsa per costruire ogni giorno una comunità più solida, coesa e inclusiva.
Ogni #ComingOut è unico, personale.
Ed è un atto anche politico, perché rimette al centro dello spazio pubblico la richiesta di riconoscimento e piena eguaglianza.
Buon #ComingOutDay!"

Qualcuno si chiederà di cosa stiamo parlando, altri non ne vedono l'utilità...
Infatti l'ho detto che la società è ancora troppo gretta e chiusa.

Oddio, per come la vedo io, se qualcuno mi confessasse di essere gay o etero potrei anche rispondere:
Si, 👍🏻 ok... Ma in fondo "a me che cacchio me ne frega..." 
Nel senso che se volessi scegliere chi frequentare o meno potrei "discriminare" qualcuno in base al fatto che si tratti di una brava persona o un delinquente, non per quello che può essere un orientamento sessuale.

Mi sento anche bacchettone a dover sottolineare tutto ciò, ma evidentemente per molti non è cosí.

Parlare di persone e catalogarle? 

Non dovrebbe essere come parlare di Coppa Italia, Euro 2020 o Copa America.
Non ci dovrebbe essere una specie di commissario prefettizio personale per ognuno di noi affinché si possano aprire gli occhi più che le menti, visto che non ci dovrebbe essere nulla su cui ragionare. 

Purtroppo alcuni percorsi non sono veloci come gli inseguimenti della serie TV Cobra 11 e non basta una giornata mondiale per i diritti umani per risolvere la questione. 

L'11 ottobre si celebra, quindi, il Coming Out Day. 

Un'altra occasione che serve a sottolineare ancora una volta alcuni concetti. 

La prima edizione nacque negli Stati Uniti e risale all'11 ottobre 1988, grazie all'impegno di Robert Eichberg, psicologo del New Mexico, e Jean O'Leary, politico ed attivista LGBT di Los Angeles. 

La data non fu scelta a caso. 

La stessa data dell'anno precedente si era tenuta la seconda marcia nazionale su Washington per i diritti delle lesbiche e dei gay. 

Lentamente, ma sempre con maggiore forza, l'evento ha conquistato una sempre più ampia rilevanza. 

Nel 2016 il Gay Center, in Italia, ha dedicato la giornata alle persone sieropositive all'interno della comunità gay.

Una persona etero che non dovesse porsi il problema potrebbe dire:

Ma perché sputtanarsi? 

Si potrebbe rispondere:

Perchè invece nascondersi? 

Credo che la difficoltà della vicenda è la mancata comprensione di tutto ciò che tutto questo comporta, potrebbe anche rinchiudersi in queste domande. 

Probabilmente il coming out può avere un riscontro politico e sociale. 

É a seguito delle rimostranze degli attivisti lgbti, infatti, che siamo giunti all’ottenimento di una legge per i diritti civili. 

É ovvio che, comunque, il senso di liberazione, sollievo e benessere mentale che nella gran parte delle situazioni coinvolgono positivamente la sfera personale e affettiva, spesso migliorano i rapporti anche con le persone care.

Questo vale qui, a Cellamare, ad Ostuni, a Sanremo, a Milano, insomma ovunque. 

Certo, poi dipende sempre della gente... 

Ma la gente siamo noi.... 

... Tutti.