Mola: Lepore non fu "censore fascista" ... per un pelo: Mozione respinta, ma i numeri parlano chiaro.
Ci sono le parate, le dichiarazioni, le conferenze ... e poi ci sono i numeri.
I comportamenti di facciata, sono noti a tutti, ma durante le ultime vicende c'è da dire che la Maggioranza non ne sia uscita rafforzata.
Censura, fascismo ed antifascismo, sono concetti un pò sprecati in un ambito che vede maggioranza ed opposizione pieni di esponenti misti di destra e sinistra, ma non è questo il punto principale.
Il Presidente del Consiglio ha censurato Gallo?
Si, no, forse, se .....
a prescindere da tutto c'è la lamentela sul fatto che i consiglieri non siano trattati tutti alla stessa maniera da colui che ricopre un ruolo che dovrebbe essere neutrale.
E' vero oggi si litigherebbe anche sul permesso da dare ad enti che combattono la sclerosi multipla, ma il clima non è aiutato dall'estate che nel frattempo sta diventando torrida in tutti i sensi.
Sta di fatto che il punto all’ordine del giorno aggiuntivo riguardante la mozione di revoca del mandato al Presidente del Consiglio molese Mario Lepore fa molto rumore, nonostante i cocci siano stati apparentemente risistemati.
La maggioranza, ormai priva dell’apporto dei due consiglieri di “Alleanza per Mola”, Giovanni Gallo ed Elisa Sciannameo, ha respinto "la sfiducia", ma con un risultato risicatissimo.
In realtà con nove voti contrari e otto a favore il risultato è stato quello di vedere una maggioranza in forte difficoltà, ma sono sicuro che il tutto sarà minimizzato, in attesa di tempi migliori.
Ci saranno?
Certo, sappiamo che ci saranno nel prossimo futuro argomenti che potranno veramente mettere a dure prova l'amministrazione, ma diamo tempo al tempo, senza anticipare, per ora, nulla.
E' stato un Consiglio particolare ed il passaggio della Mozione ha avuto momenti di tensione innescati principalmente dal Consigliere del Movimento 5 Stelle, Michele Daniele
che non riteneva innanzitutto regolare la partecipazione del presidente, al voto che doveva decidere le sue sorti.
Giangrazio Di Rutigliano, a quel punto ha richiesto che fosse confermata la fattibilità della cosa ed, a quanto pare, è stato possibile procedere come stabilito.
A prescindere dai pareri legali, o presunti tali, ne è nato un botta e risposta tra i protagonisti che ha preso il sopravvento sui lavori da svolgere e che Stefano Diperna ha provato ad ammorbidire.
Non possiamo definire l'accaduto come uno sciopero del bon ton, visti i toni in questi giorni, ma non si può ricorrere a frasi come "Ci conosciamo tutti" fino al più classico "ti ho visto crescere" quando ci si trova in difficoltà.
Quindi per riportare il Consiglio ad un operato consono, cosa si dovrebbe fare, ricorrere a Save the Children?
Ora, non è che voglio mettermi a citare il Satyricon, ma molto di quello che è stato detto, diciamo che lascia un pò il tempo che trova.
In questo non si può nemmeno pensare alla "Festa di San Rocco", visto che anche quella
....diciamo "é zompata"...
ma Lepore, comunque ha mantenuto la sua poltrona.
La sua fortuna e quella dell'amministrazione è data dal fatto che per la revoca fosse richiesta la maggioranza assoluta.
La minoranza ha votato compatta, quattro consiglieri su sei avevano sottoscritto l’atto di sfiducia, ma anche Delre e Battista hanno votato in linea con i propri colleghi.
Ovviamente lo stesso voto è stato apposto da Gallo e Sciannameo.
Siccome i voti sono stati otto, c'è la certezza che due siano arrivati dalla maggioranza.
Visto il voto segreto, non è possibile saperlo, ma questo sottolinea un'ulteriore crepa nella macchina "Cantiere Civico"
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